giovedì 26 aprile 2012

Santuari antichi e ambienti moderni... fuori porta

Santa Maria d'Oleno
Dalmine - Sforzatica


Pellegrinaggio effettuato in data 26 gennaio. 

Il cammino prevede un "giro circolare" con partenza ed arrivo dal Sagrato della chiesa di San Giorgio a Treviolo. I santuari da visitare sono tutti nel comune di Dalmine: la "Madonna Pellegrina" a Brembo e  “Santa Maria d’Oleno” a Sforzatica


Come sempre buona lettura & "Buon Cammino"!



Oggi il tempo da dedicare al “cammino” non è molto, Fortunatamente le nostre ricerche ci hanno fatto scoprire un itinerario di una decina di chilometri e la possibilità di visitare due luoghi mariani praticamente fuori casa.
La "Vecchia Chiesa" immersa nel "nuovo" 


Il nostro percorso odierno ci condurrà a Brembo di Dalmine, dove vi è la chiesa Parrocchiale “Cuore Immacolato di Maria” e a Sforzatica, frazione nella quale sorge la chiesa Parrocchiale di “Santa Maria d’Oleno”; le chiese pur non avendo la denominazione di santuario, sono inserite nell’elenco dei Santuari Mariani della Diocesi di Bergamo. Sarà interessante vedere quali sono i criteri di assegnazione del “titolo” di santuario ad una chiesa; sarà lo spunto per un’altra ricerca.
Interessante la storia della “Madonna Pellegrina” di Dalmine. Il 2 febbraio 1949 partivano dalla Cattedrale di Bergamo tre processioni che avrebbero raggiunto tutte le parrocchie della diocesi.
Era un fatto del tutto nuovo che “sconvolgeva” l’idea stessa del pellegrinaggio: non erano i fedeli-pellegrini a raggiungere i santuari, ma era la Madonna che si recava a trovare i fedeli.
Ora una delle tre statue fu donata alla Parrocchia di Brembo. (la statua, in legno di cirmolo è opera dello scultore Alessandro Gritti).
Madonna Pellegrina
Statua lignea di Alessandro Gritti
Le strade del cammino di oggi sono le “nostre” strade, per cui abbiamo la possibilità di percorrere gran parte del percorso lungo sentieri ben tenuti e senza traffico.
In particolare il tema del lavoro, di “avere” un lavoro, di essere fieri del proprio lavoro è sintetizzato nella poesia che un operaio della Dalmine (Luigi Gnecchi) scrisse durante la sosta della Madonna negli stabilimenti della fabbrica. Tra le righe si può leggere un riferimento all’articolo 18, alla legge 626, all’importanza dell’unione dei lavoratori.A pochi minuti dalla partenza scorgiamo in lontananza la chiesa di “Santa Maria d’Oleno”, nostra meta finale. Quello che ci appare oggi non è certo il panorama che i pellegrini scorgevano anticamente. La chiesa è “incastonata” tra la torre dell’acquedotto e la torre di raffreddamento della Dalmine: in primo piano serre e sullo sfondo antenne. Certo il panorama non è, da un punto di vista paesaggistico, dei migliori, ma rispecchia a pieno la realtà di questa zona bergamasca. L’agricoltura prima e l’industria poi hanno dato sostegno alle famiglie della zona.

O Madona, regina del ciel,
Te salude con contentessa...
'Nsè operare, o Madona, e te tel sé
tè conoset i noste fadighe
tè conoset la eta che 'n fa
per rendiga servese al laurà;
éco, lasa che tot an tè dighe;
'n tè confide i noss crus e magù
per gudì de la to comprensiù.
Fa che tocc am diente pio sae
e che a sentiss pio fradei a m'impare...
E per noter, per noter, Madona
a m'invoca ona grassia special:
benedessem conteta 'l laurà,
tegnem semper sol co la to mà:
lasem semper lontà d'ogne mal;
fà ch'en siess di to scecc i pio bù
e sigur de la to protessiù.
O Madonna, regina del cielo,
Ti saluto con gioia ...
Siamo operai, o Madonna, e tu lo sai,
tu conosci le nostre fatiche
tu conosci la vita che facciamo
per prestare servizio sul lavoro;
ecco, lascia che tutto ti diciamo;
che ti confidiamo le nostre croci e dispiaceri
per godere della tua comprensione.
Fa che tutti diventiamo migliori
e che impariamo a diventare più fratelli...
E pe rnoi, per noi, Madonna
invochiamo una grazia speciale:
benedici il lavoro
tieni sempre la tua mano sul capo:
tienici lontano da ogni male;
fa che siamo dei tuoi figli i più buoni
e sicuri della tua protezione.

Cuore Immacolato di Maria
Dalmine - Brembo
Raggiungiamo la chiesa “Cuore Immacolato di Maria”, una struttura moderna. La chiesa (stranamente) è aperta. L’interno è molto luminoso e lo stile moderno è “gradevole”: è tutto un susseguirsi di “linee rette”. I banchi, le sedie, gli ornamenti si coniugano perfettamente con le strutture della chiesa (altare, fonte battesimale e acquasantiere).
Sul lato destro la statua della Madonna, unico elemento “classico” presente in chiesa e per questo ancora più visibile.
Pochi minuti di cammino ed eccoci alla chiesa di “Santa Maria d’Oleno”. Chiesa decisamente più “classica”, e forse per questo... chiusa.
La chiesa è la più antica di Dalmine (risale al 909 e probabilmente è stata eretta su resti romani di un tempio pagano).
Questo luogo ci collega al pellegrinaggio che abbiamo fatto lunedì a Sotto il Monte. In questa parrocchia Giovanni Roncalli fu parroco nell’estate del 1907.
Don Giovanni era benvoluto soprattutto dai chierichetti perché, seconda una testimonianza dell’epoca, era solito dare “un ventino”, cioè venti centesimi a testa, e non solo “una palanca” (cinque centesimi) come abitualmente facevano gli altri sacerdoti che celebravano in Parrocchia i funerali. Tra i documenti della parrocchia vi è anche traccia di una donazione personale, di 9 lire, fatta alla mamma di una bambina da lui battezzata, che era in ristrettezze economiche. Mi viene in mente una trasmissione televisiva vista ieri dove si raccontavano strane (ma vere) storie di “finanze vaticane”, dove in un solo giorno si sono persi 2,5 milioni di euro in speculazioni.

Altri tempi, altri personaggi!


Nessun commento:

Posta un commento