lunedì 23 aprile 2012

Non mettiamo il “chip” alla Via Francigena!

Ieri mentre partecipavo alla “Maratona di Sant’Antonio” a Padova mi sono sentito rivolgere questa domanda da un partecipante che evidente legge il blog e quindi sa che lo scorso anno ho percorso la Via Francigena “Ma di notte sono visibili le segnalazioni della Via Francigena, e nei boschi che ci sono nell’ultimo tratto è facile trovare i segnali?” Ho risposto che con un po’ di attenzione, anche se scarsi i segnali sono abbastanza visibili, anche perche si cammina piano e di notte nessuno si avventura lungo la Via. Mi sembrava di dire una cosa ovvia: si cammina di giorno e si riposa di notte. Riposo meritato in quanto fare anche solo 25/28 km al giorno, con lo zaino, è abbastanza faticoso. Per cui non capivo il motivo di percorrere la VF nelle ore notturne. Lui mi ha spiegato che vuol fare un tratto della VF circa un centinaio di chilometri di corsa!
Eh, no, non ci siamo, non trasformiamo la VF in una sorta di gara, non è questo lo spirito con cui si sta costruendo o ricostruendo l’antico percorso del cammino.

Il senso di chi percorre la Via è quello di fare un cammino verso la scoperta di qualcosa, anche di non religioso, camminare lentamente, guardarsi attorno, guardarsi dentro ed alla fine si scopre di ... essersi scoperti, nel senso di trovare dentro noi qualcosa che non sapevamo di avere o credevamo di aver perduto.
Se uno vuole provare sensazione “atletiche” allora può partecipare alle moltissime manifestazioni che si organizzano nella nostra Italia che vanno dalla Torino- Roma, alla Cost to Cost, dalla costa del mar Tirreno alla costa del Mar Adriatico, alla Nove Colli, alla 100 Km del Passatore, potrei citarne ancora molte, ma sono certo le conoscete meglio di me.
Si potrà obiettare, che uno in quei giorni è impegnato e non può partecipare, allora in quel caso consiglio di fare la “sua gara” su qualche pista ciclabile. Una rapida ricerca in Internet vi farà conoscere quella più vicina alla Vostre esigenze, sicuramente nei 52671 km di piste ciclabili in Italia troverete quella che fa per voi.


Autoinvitato!

Il cammino lungo la Via Francigena profuma di pane appena sfornato, profumo che riscoprirete passando accanto ai forni di alcuni paesi nelle prime ore del mattino.

Il cammino lungo la Via Francigena ha il sapore della semplicità e umanità che si assapora, magari, mangiando un arancia che ti è stata donata in quanto pellegrino. (*)

Due chiacchere sotto l'albero
Il cammino lungo la Via Francigena è condividere il pasto con un pastore tedesco, che si è autoinvitato al nostro pranzo, oppure “parlare” come novelli San Francesco, con cani a guardia di sperduti casolari che vedendo passare due pellegrini più che abbaiare rabbiosi scodinzolano gioiosi.

Il cammino lungo la Via Francigena è avere come colonna sonora il cinguettio degli uccellini al mattino.

Il cammino lungo la Via Francigena è scambiare qualche parola con dei pastori che sono a guardia del loro gregge sotto l’ombre di una pianta.

Il cammino lungo la Via Francigena è ...


Bau Baaau Bau (Salve pellegrini!)









(*) È capitato a noi. Attraversando il paese di San Leonardo, pochi chilometri dopo Pavia,  Rossana entra nell’unico negozietto del paese per comperare quello che sarà il nostro pranzo: un paio di panini con prosciutto (confezionati dalla proprietaria con stagnola e tovaglioli!). La “novità” di due nuovi acquirenti non passa certo inosservata in un paese che credo non faccia più di 200 anime. Si viene a sapere che siamo pellegrini in viaggio verso Roma. Al momento di pagare, vengono regalate due arance, come contributo al nostro pellegrinaggio. Questo gesto semplice e naturale ci ha lasciati stupiti. È, per noi un grande gesto, non certo per il valore venale ma per quello che rappresenta.  Di più. Siccome l’unico bar... o meglio un circolo anziani, credo, era chiuso una signora si è offerta di prepararcelo a casa sua. Abbiamo rifiutato, ma forse abbiamo fatto male, sarebbe stato un altro momento da ricordare.

1 commento:

  1. Tutto vero quel che dici, per la poca esperienza che ho riguardo a questi cammini "lenti", si vive il viaggio con incontri, visioni, imprevisti positivi e negativi che rimangono impressi nella mente e nel cuore e anche nello stomaco, purtroppo qualche volta anche in polpacci e glutei (bau bau poco disposti).
    Il viaggio è lo scopo, la meta.
    Il cammino non contempla arrivare prima o in tempo o nel tempo previsto (se non per la cena), tempo e spazio si fondono, nel viaggio, in questo tipo di viaggio c'è solo... ora.
    ciao
    seve

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