martedì 17 aprile 2012

Alla “Madonna delle Caneve”, tra nuovi panorami e vecchi ricordi


Ecco il secondo “racconto” dei nostri pellegrinaggi in Bergamo che oggi ci porterà a visitare ilSantuario della Madonna di Prada (a Mapello) e il Santuario Madonna delle Caneve  (a Sotto il Monte Giovanni XXIII).
Lo spunto del “racconto di viaggio” è offerto dai ricordi dei primi anni di insegnamento di Rossana in queste zone.


Come sempre: buona lettura, ma soprattutto "Buon cammino!"


Piccionaia
Oggi la nostra meta è la “Madonna delle Caneve”, un piccolo santuario che sorge in mezzo ai faggi ed ai vigneti, non molto distante dal centro abitato di Sotto il Monte, paese natale di Papa Giovanni XXIII, che nel 1961 si adoperò perché il santuario fosse restaurato.
Il “cammino” anche questa volta sarà su strade asfaltate e con poco traffico, ma volendo si possono trovare alternative per la parte finale e percorrere sentieri in collina. Decidiamo di fare questa variante quando il tempo sarà migliore, in modo da poter “gustare” il panorama offerto dal tracciato.
Il primo tratto del “cammino” segue la Via Lungobrembo, che collega Treviolo a Ponte San Pietro. Abbiamo più volte percorso questa via, ma il “cammino del pellegrino”, forse più lento e più contemplativo ci fa scoprire un piccolo tesoro: infatti a metà della via scorgiamo una “piccionaia”, forse uno degli ultimi esempi di queste costruzioni qui da noi.
Fiume Brembo a Ponte San Pietro
Attraversiamo Ponte San Pietro e “scopriamo” alcuni negozi di altri tempi, quelli di tipo “coloniale”, dove le merci sono esposte secondo un ordine che solo il titolare conosce e con un profumo che sa di spezie e legno antico, ma non ci fermiamo, oggi la nostra meta è un altra, in futuro non mancherà l’occasione per visitarli.
Attraversiamo il ponte sul fiume Brembo e proseguiamo verso la stazione ferroviaria. Passano un paio di treni e li vediamo “dall’ alto”, esperienza che certamente rifaremo quando il nostro “ferroviere” preferito ci verrà a trovare!
Arriviamo Mapello e qui scopriamo una delle solite “cose” all’italiana. Fa male parlare di queste cose, ma credo che vadano evidenziate. Vediamo un’imponente struttura incompleta: è la struttura del “Campus scolastico e sportivo” di Mapello: le erbacce la fanno da padrone, nessun operaio al lavoro: questo è un chiaro segno che è abbandonata incompiuta. Leggiamo sul cartello di assegnazione dei lavori: termine dei lavori 31.12.2006.
Santuario Madonna di Prada - Mapello
Lungo il percorso vediamo l’indicazione per il “Santuario della Madonna di Prada”, meta non prevista e quindi ancora più gradita. Tra l’altro ero passato proprio di qui ieri, durante lo svolgimento della corsa di Chignolo. Stranamente il Santuario è aperto; ne approfittiamo per una sosta e un momento di meditazione. Facendo delle ricerche su questo Santuario, troviamo poche notizie, per la verità, solo che è del XV secolo e che è meta di molti pellegrini. Scopriamo inoltre che può essere legato al comune di Treviolo, infatti il campanile è opera di Giacomo Micheli, un architetto di Treviolo, che progettò la chiesa ed il campanile del nostro paese.
L'ex-scuola di Pratolongo
Siamo quasi arrivati alla meta, Sotto il Monte, ma allunghiamo la strada e passiamo dalla frazione “Botta” ed in particolare transitiamo dove vi era la scuola elementare: qui Rossana ha insegnato tra il 1975 ed il 1978... in pratica, l’altro ieri!
Camminando in Pratolongo
Rossana non riconosce quasi più il paesaggio, le vecchie case sono state ristrutturate od abbattute, una miriade di villette occupa quello che una volta erano campi e prati. Quando attraversiamo il paese i ricordi, nella sua mente, iniziano a riaffiorare.Nomi di alunni si “legano” alle case: in quella casa abitava Ornella che portava le uova fresche. Ricordi di persone si legano a fatti: la sarta  cha abitava nella casa davanti alla scuola ci ha confezionato le tende per la scuola. Altri “fatti” si legano ai ricordi: quando è morto un fratello di Papa Giovanni abbiamo portato i bambini al funerale. Quando nevicava si doveva lasciare la macchina davanti alla chiesa e quella volta che non era stato fatto, su suggerimento delle colleghe, queste avevano dovuto scendere dalla macchina e... spingere!
Il volto di Rossana mi sembra che si illumini quando ricorda, o forse è solo il sole che fa capolino da dietro le nuvole.
Scendiamo verso il paese di papa Giovanni, notiamo che il bosco non è cambiato e prima di entrare a sotto il Monte “scopriamo” la parte industriale del paese, o quella che una volta era la sua parte “industriale”: qui sorgeva una filanda che a giudicare dalle dimensioni e dalla ciminiera doveva dare lavoro a molte persone.
Per raggiungere la “Madonna delle Caneve” passiamo accanto alla Chiesa di santa Maria, dove il futuro Papa ricevette il Battesimo e celebrò la sua prima Messa. 
Oggi la ricorderemo per un altro fatto: la caduta di Rossana! Nulla di grave: solo una piccola ferita al sopracciglio, uno zigomo ed un labbro gonfi. 
Nonostante le sue “mutilazioni” e con “grave sprezzo del dolore”, decide di continuare il suo pellegrinaggio e raggiungere la meta.

Arriviamo al santuario della Madonna delle Caneve” e... non ci crederete, lo troviamo chiuso!



© fotografie F. Dellapiana 2012

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