lunedì 18 marzo 2024

Sarà capitato anche a voi ...

… di avere una musica in testa … Sicuramente ai “vecchi” questa è la prima risposta, memori di una popolare canzone del secolo scorso, sigla di Canzonissima del 1968, cantata da Mina. Ma io non intendevo quello; mi riferisco alla frase pronunciata da un amico o compagno di squadra prima di una maratona: “Oggi corriamo la maratona assieme!”. Neppure il cortese rifiuto: “No, corri pure con il tuo ritmo, sai chi io corro più piano...” faceva desistere dall'impegno, anzi, aggiungevano alla frase: “Sai, in questa settimana ho preso antibiotici, … mi fa male il polpaccio, … non ho ancora digerito la pizza ...”. Questo per un duplice motivo: il primo era tranquillizzarmi, (se sta male, forse corre più piano del solito), mentre il secondo è più nascosto e più “subdolo” (solo se ho dei problemi mi puoi battere, in quanto sono più forte di te). Le prime volte prendevo per vere queste affermazioni. In effetti correre in compagnia è piacevole, soprattutto se le ore di strada sono molte, e cercavo di tenere il loro passo fin dall'inizio.

martedì 12 marzo 2024

Il vento ha fatto strike!

Dopo più di settecento maratone disputate, ci possono essere delle situazioni in cui non mi sono mai imbattuto? Il calcolo delle probabilità sembrerebbe indicare una risposte negativa; in realtà nella mia ultima maratona corsa, la 22a edizione della Brescia Art Marathon, sono incappato non in una, ma in due situazioni che non mi erano mai capitate. Per scoprirle basta leggere il post fino alla fine! Eccomi, dopo varie “mie” gare solitarie, alla partenza di una manifestazione ufficiale; l'organizzazione informa che tra tutte le varie gare in programma saranno circa ottomila gli atleti presenti. La giornata non è delle migliori per correre, soprattutto una maratona. Un forte temporale ci accoglie fin dal nostro arrivo a Brescia. Nessun problema per il ritiro del pettorale di gara, veloce e con poche formalità richieste. Alla consegna del pacco gara una piccola incrinatura. Tra i vari articoli era previsto un paio di calzini. “Bene” ho pensato, è uno degli articoli da me preferiti. Bene? Uhmm, forse no! Alla domanda dell'addetto: “Che taglia vuole?”, la mia risposta è:“Taglia XL”. Però mi sento dire: “Abbiamo solo taglia M!”. Qui sorge spontanea una domanda: “Perché chiedere la taglia, se poi se ne ha soltanto una a disposizione?”.

giovedì 7 marzo 2024

La felicità è una lampadina

Ci sono delle “cose” che anche se non sembra fanno cultura. Cose che sono sottovalutate, misconosciute, ignorate, ma appena esse vengono inghiottite dall'oblio o peggio ancora perdono la loro destinazione diventando “un altra cosa”, ci accorgiamo che abbiamo perso un pezzo importante del nostro passato. Città Alta è conosciuta per importanti e ben strutturati musei, per le sue imponenti mura Veneziane che la cingono come un affettuoso abbraccio, per non parlare delle Chiese, sparse in ogni angolo, che ricordano momenti di Fede o celebrano personaggi guerrieri conosciuti in tutto il mondo. Beh, questo è quello che tutti conoscono e che attira molti turisti. Ma per noi bergamaschi che amiamo girare, dopo aver visto e rivisto quanto descritto sopra, ci sono dei gioielli che si nascondono come pietre preziose in qualche angolo della città Vecchia. Mi riferisco alle botteghe storiche, che rimangono aperte fino a che il vecchio titolare decide di tenerle in vita, più che per riceverne un utile, per un amore quasi filiale.

martedì 5 marzo 2024

Un criceto in libertà

Finalmente una domenica di corsa “libera”: nessuna corsa in programma sul pista del Parco Callioni, circuito che molti definiscono, forse a ragione, “da criceto”. Come dargli torto? Un conto è percorrerlo inserendolo in un percorso più lungo; doverlo ripetere per decine di volte assomiglia molto alla corsa sulla ruota posta in una gabbia del criceto che, per “mantenersi in forma”, continua a girare. Domenica “libera” dallo scrivere il post, che molte volte serve più come mio diario personale, che per i miei venticinque lettori che, forse, lo leggono più per amicizia che per un reale interesse. Giornata ideale per la corsa. Partenza da casa senza nessuna meta particolare, senza nessun chilometraggio prefissato e soprattutto con la testa libera; oggi saranno le gambe a decidere tracciato, durata ed andatura. 

Bene.

giovedì 29 febbraio 2024

Speranza: un sogno ad occhi aperti

Eccomi giunto alla fine del mio personale trittico di corse solitarie per la pace e non potevo che terminare con una maratona. Per la verità domenica avrei dovuto correre solo una mezza, in quanto avevo previsto di correre la maratona come seconda gara, ma un piacevole imprevisto mi ha fatto cambiare idea. Quale? Beh, se siete curiosi, leggete il post precedente. Eccomi quindi alla partenza della “Run for peace & HOPE” (ho già detto il perché del titolo in inglese e non mi ripeto). Probabilmente alcuni di voi avranno capito che il titolo non è farina del mio sacco: è di Aristotele, ma si adatta perfettamente alla situazione. Ecco quindi che le mie riflessioni sono su cosa potrà succedere nei prossimi giorni. Si intravedono, almeno per la Palestina, deboli speranze, se non della pace, almeno di qualche attenuazione delle sofferenza per la popolazione palestinese, mentre tutto sembra essere senza speranza nelle fredde pianure ucraine.

venerdì 23 febbraio 2024

A caro prezzo

Eccomi al secondo appuntamento con le mie corse per la pace. Questa volta la motivazione aggiunta è “libertà”. Quindi in sintonia con la denominazione, un po' presuntuosa per la verità, delle gare solitarie, oggi correrò la “Run for Peace & Freedom”. Il primo riferimento, parlando di libertà, credo che a tutti farà pensare agli ostaggi rapiti dai terroristi di Hamas in Israele il 7 ottobre. Non si hanno notizie certe sulla loro sorte; con tutta probabilità sono tenuti prigionieri nella rete di tunnel sotterranei nella strisci di Gaza; alcuni potrebbero essere morti in seguito ad attacchi israeliani, altri a causa di torture; tutto è incerto e non verificato. Quello che è certo è che non hanno nessuna libertà di movimento. Ma non avere libertà di movimento non è la sola causa di una mancanza di libertà. A poche decine di metri da dove sono tenuti prigionieri gli ostaggi, altri hanno la libertà di potersi muovere a proprio piacimento (?), ma si può considerare libera la popolazione palestinese?

lunedì 19 febbraio 2024

Ungheresi: non pervenuti

Sabato scorso, con mia grande meraviglia, ho visto piazza della Conciliazione di Albegno pavesata a festa con bandiere italiane ed ungheresi e con un gigantesco striscione che inneggiava agli Alpini. Credevo che fosse un gemellaggio con le truppe di montagna ungheresi e questo mi è sembrato abbastanza strano. Sono appassionato di storia e mi piace approfondire la conoscenza di fatti di cui sono all'oscuro. La mia memoria non ricorda fatti, battaglie od altro afferente alla Prima Guerra mondiale che citi truppe di montagna ungheresi. L'unico riferimento che ho trovato riguarda il libro “Il Monte degli ungheresi La difesa del San Michele” in cui si cita la difesa del Monte San Michele e del Carso di Doberdò era diventata ben presto il simbolo stesso del sacrificio di soldati e ufficiali ungheresi. Un po' poco per giustificare un gemellaggio. E va bene, forse si tratta di avvenimenti più recenti. Infatti ci sono molti più riferimenti ad esercitazioni di truppe alpine in Ungheria.

giovedì 15 febbraio 2024

Cambio di programma

Domenica 11 febbraio, finalmente una gara organizzata da altri per cui non devo preoccuparmi di trovare la ragione per correre né preparare il pettorale di gara, insomma devo solo correre. È in programma la non competitiva “Caminada Inturen al Campanel de Sabe”, distanza massima 20 chilometri, a cui posso aggiungere una decina di chilometri per raggiungere il luogo di partenza, tra andata e ritorno, da casa mia. Bene! Beh, questo era quello che avevo previsto, ma non avevo fatto i conti con Giove Pluvio, che non vede certo di buon occhio i ...Lupi Solitari. Ecco quindi che alle sette di domenica mattina, orario della partenza per Sabbio, un violento temporale si scatena a Treviolo. Mi trovo costretto a rinunciare al mio progetto di partecipazione alla gara, in quanto non sarebbe consigliabile arrivare alla partenza della stessa già bagnato come un pulcino, evabbé, come un vecchio lupo spelacchiato.

giovedì 8 febbraio 2024

Foto sfocate, foto nitide

Qualcuno dei miei venticinque lettori non sarà molto d'accordo sulle motivazioni per cui corro le mie gare solitarie; “parli sempre di morti ...” questo è quello che mi si rimprovera. Beh, quando a ottobre corro la mia “Maratona delle Foglie Morte” è pur vero che faccio riferimento ad amici che non ci sono più, amici che mi hanno preceduto sul traguardo dell'ultima corsa, quella che ha un unico concorrente. Ma in quel caso sono per me momenti, sì di tristezza, ma anche di una genuina gioia nel ricordare momenti trascorsi assieme, ma soprattutto per tenere viva, non solo in me, ma anche e soprattutto per gli amici la loro memoria. Diverso discorso l'avere “memoria” o tenere il “ricordo” di fatti tragici, avvenuti nel secolo scorso, ma che oggi sembrano essere nuovamente di attualità. Il giorno 10 febbraio è la giornata del ricordo delle Foibe. Non mi dilungo in spiegazioni in quanto credo che siano noti a tutti i fatti (ho già spiegato e al termine del post troverete i link relativi). Quest'anno la corsa viene disputata a livello nazionale l'11 febbraio, a Roma: la “Corsa del Ricordo”, una 10 chilometri organizzata dall'ASI (Associazioni Sportive Italiane).

martedì 30 gennaio 2024

Due gambe per il dottor Gamba

Prologo

3 dicembre. Eccoci presenti alla cena “sociale e solidale” organizzata dalla Fondazione Pietro Gamba, presso l'oratorio di Borgo Santa Caterina. “Solidale” perché lo scopo principale è raccogliere fondi da destinare alla Fondazione e “sociale”, ma secondo me il termine più corretto sarebbe “socializzante” (nel senso di “ capace di instaurare e sviluppare rapporti sociali”) tra i presenti, infatti nessun posto assegnato preventivamente, nessun gruppo chiuso, ma disposizioni “a caso” tra tutti i presenti. Ecco che io e Rossana, “vecchietti”, siamo capitati in un tavolo di “giovincelli” (beh, più o meno, avendo alcuni di essi l'età delle nostre figlie). Semplice il menù (se paragonato però ai pasti di molti pazienti del dottore era un pasto di gala), interessanti e coinvolgenti i nostri discorsi a tavola, avendo avuto modo di confrontare le aspettative dei giovani commensali con il nostro vissuto e scoprendo punti di contatto. Già, ma chi è il dottor Gamba e soprattutto cosa fa?