domenica 16 giugno 2024

La volpe e l'uva

Sono sicuro che quasi tutti conosceranno la favola di Esopo “La volpe e l'uva”. Per i pochi che non la conoscono ecco il link per rinfrescare la memoria. Dopo questa premessa sono sicuro che il post potrà essere letto con la giusta “lente”.

Ieri, come da tradizione da un paio d'anni, si è disputata una gara riservata ai Runners Bergamo, beh più o meno in quanto erano ben accetti atleti anche di altre società. Lo “Staffettone” nella sua prima edizione era un motivo per ritrovare la collegialità, il contatto umano che si era perso con la “reclusione” dovuta al malo male. Il “correre” era il motivo secondario, quello di “stare di nuovo insieme” il motivo principale. Ma si sa che con gli anni anche le finalità di una manifestazione cambiano, possiamo dire che si evolvono. Lo scorso anno si è data evidenza al correre in “famiglia”, privilegiando l'aspetto famigliare, favorendo le coppie “padre/madre – figlio”, “moglie – marito”, etc. Aspetto che è stato mantenuto pure quest'anno, ma, a differenza dello scorso anno, si è corso non solo per rinsaldare l'aspetto famigliare, ma per poter primeggiare.

Eh, sì, tutti si sono presentati al via “carichi e motivati”. Se da un lato “atletico” questo è positivo, si è perso, secondo me, l'aspetto “socializzante” che era l'idea iniziale della manifestazione. Quest'anno, per esempio, non è stato fatto il classico giro di gruppo del tracciato e, per la prima volta, non è stata premiata l'ultima coppia classificata. Quest'ultimo fatto aveva, sempre secondo me, un grande valore simbolico: tutti possono partecipare, tutti possono correre anche una gara competitiva senza guardare, come quasi sempre avviene, solo al valore assoluto, ma premiando la voglia di esserci, pur sapendo di partire … solo per arrivare. Alla partenza una bella sorpresa: rivedo dopo molto tempo Rosa, mia compagna di qualche mezza, e quello che più mi colpisce è vederla con il pettorale di gara. Farà coppia con la figlia. Pochi minuti alla partenza; quasi tutti si stanno scaldando per poter partire con il “motore” al massimo. Io e Elena stiamo tranquilli, nessuna voglia di “cogliere l'uva” delle prime posizione, sappiamo già che è fuori dalla nostra portata e questo per noi non è assolutamente un problema. Pronti ... partenza … Via! La nostra squadra, dopo solo pochi metri, ha già conquistato le ultime posizioni, posizioni che manterrà fino alla fine. Ma si sa che non tutto il male viene per nuocere. 

Ecco una foto di Elena, dove compare in un bel primo piano e non certo in mezzo al gruppo dove sarebbe difficile riconoscerla. Per un attimo ha un dubbio: vuoi vedere che partecipiamo solo per avere la fotografia “personalizzata”? Dubbio che dura solo pochi minuti, infatti ricevo il cambio quando ormai tutti gli atleti “A” sono transitati, ma per fortuna non sta ancora raggiungendo il traguardo nessuna atleta “B”. Gli atleti “A” mi faranno compagnia per quasi tutto il mio primo giro o, per essere più precisi, mi sorpasseranno avendo il doppio della mia velocità. Come dicevo, stiamo mantenendo le posizioni finali e per il mio secondo giro ritorno alla normalità, che consiste nel correre in solitaria sulla ciclabile. Ecco, ora vedo il traguardo che taglio in penultima posizione. Beh, almeno in questo non abbiamo peggiorato, infatti è lo stesso risultato che abbiamo sempre ottenuto in questa competizione. Aspettiamo che anche l'ultima coppia tagli il traguardo. Come dicevo all'inizio, anche gli ultimi devono avere le attenzioni dei primi in questo genere di competizioni. 

Avere la macchina vicina mi consente di cambiarmi senza problemi prima di recarmi al ristoro finale, che sarà più un'occasione di scambiare quattro parole con gli amici, che di usufruire del ristoro. Credo che molti atleti che ci hanno preceduti abbiamo usato la stessa strategia di Tamberi, recente medaglia d'oro agli europei, che consiste nel non bere nel giorno prima della gara, in questo caso non mangiare, per cui al termine della gara si devono subito recuperare le forze. Nessun problema in ogni caso, in quanto mi sono rifatto facendo il bis dell'ottimo gelato servito da un gelataio d'eccezione, Luca, per la verità un po' impacciato in questo ruolo. Ma questo non è certo il suo mestiere. Un ringraziamento particolare alla mia compagna di “coppia”, Elena, non di fatto ma di “corsa” (precisazione doverosa per Rosario), con cui spero di rifare l'esperienza il prossimo anno, e a tutti i Runners Bergamo ed amici che hanno fatto sì che per un giorno l'anello della Roncola non veda correre un solitario atleta con la maglia azzurra di società, ma si sia colorato completamente di azzurro!

Alla prossima!

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1 commento:

  1. Un piacere averti rivisto Sir Marathon allora ....non cambi compagna ???

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