lunedì 17 giugno 2024

Quarantadumela Pas in Valverda

Prosegue senza grossi intoppi la sfida di Lucio verso il traguardo finale dei diecimila chilometri. Nella settimana appena trascorsa sono già stati raggiunti due traguardi intermedi: i primi 1000 chilometri in “orizzontale” e 8848 metri in “verticale”, altezza della vetta più alta del mondo, il monte Everest. Tutto questo nonostante il tempo non molto favorevole a causa dei numerosi nubifragi che hanno caratterizzato i primi giorni del mese di giugno. Come domenica scorsa, ho deciso di fare un po' di compagnia a Lucio per rendere meno monotono il suo camminare in solitaria. Raggiungo l'anello dove si svolge la sua performance e lo trovo deserto, nessuna ombra di Lucio. Controllo la situazione tramite il sito di Evodata e vedo che è in “stato di riposo”. Decido quindi di iniziare a correre in attesa della sua comparsa sul percorso. Ho un problema: so a quale giro si è fermato, quindi per calcolare il mio arrivo (eh, sì, anche oggi ho deciso di correre, o per essere più precisi di … percorrere, la distanza di una maratona), come posso fare?
Nessun problema, userò il collaudato sistema del “smartwatch foglia”, preciso e sicuro: ad ogni giro effettuato prenderò una foglia e quindi saranno da togliere tanti giri dal conteggio finale elettronico quante sono le foglie. Ecco che, verso le sette, si materializza Lucio, in buona forma e riposato. Qui un piccolo giallo: la sparizione della colazione! Piero, come ogni giorno, fa trovare la colazione. Oggi si è visto Piero, ma, nonostante le accurate ricerche di Lucio …, non si è vista la colazione. Che in Valverde si aggirino dei vampiri che invece del sangue bevono cappuccini? Questo è ancora avvolto nel mistero; se avrò notizie in merito sarà mia cura pubblicarle. Che sia una giornata festiva lo si capisce subito sia dalla presenza più massiccia del solito di ciclisti e pedoni lungo il tratto di ciclabile, sia per il numero maggiore di accompagnatori di Lucio. 

Come domenica scorsa, è presente Stefano, a cui si aggiungono oggi Elena, mia compagna di ieri nello Staffettone RB, con Rosario. Più tardi ci Raggiunge pure “Gigione”. La giornata, nelle prime ore del mattino, è adatta alla corsa, il sole è presente, ma non ancora fastidioso ed il tratto ombreggiato della ciclabile è piacevole da percorrere; di sicuro con l'avanzare dell'estate questo sarà il tratto più favorevole alla corsa. Questa, come avete certamente capito, non è una competizione e quindi il passo è adatto alla conversazione. 

Ma di che si sarà discusso? La scorsa settimana si è ricordato con piacere e con una certa nostalgia Franco, che è stato amico/allenatore sia di Stefano che di Lucio (?), nonché forte maratoneta. Oggi si è andati ancora più a ritroso nel tempo, si è andata all'inizio degli anni 60. Lucio ricorda la sua prima bicicletta (rigorosamente di seconda mano), che il padre gli “regalò” alla fine dell'estate come pagamento per il suo aiuto durante le vacanze estive. Una delle prime pazzie di Lucio fu quella di pedalare fino a Schilpario (spero di ricordare bene la località) e ritorno. Il suo rifornimento fu un panino e mortadella a metà percorso, proprio come oggi, dove per raggiungere Città Alta con bici super tecnologiche e con abbigliamento tecnico si deve avere una buona scorta di gel di tutti i tipi. Per completezza dell'informazione, ricordo che la gita fuori porta Lucio la compì all'età di 11 anni. Gigione ha portato in dono la maglietta che ricorda l'impresa compiuta dall'Atalanta quest'anno: la conquista della coppa Uefa. Ecco quindi che i ricordi si fanno più vividi, più vicini e con una data certa: 12 dicembre 1971. Si era giocata allo stadio Bentegodi la partita Verona-Atalanta, finita 2 a 1 per i neroazzurri. Ebbene, al ritorno da quella trasferta, sul pullman fu decisa la costituzione dei “Commandos”, di cui Lucio fu uno dei sette fondatori. A distanza di mezzo secolo, per ironia della sorte, stessa partita con identico risultato, Lucio partì dallo stadio di Verona per raggiungere lo stadio di Bergamo questa volta non in pullman, ma a … piedi! (spero di aver riportato esattamente i ricordi; rammento che correndo fino ad ora non ho con me un libretto per gli appunti; beh, credo che le prossime volte cercherò di rimediare a questa mancanza). Di ricordo in ricordo si fa mezzogiorno, Lucio ne approfitta per pranzare e prendere qualche minuto di meritato riposo. 

Al termine della mia maratona mancano ancora 13 giri, giri che farò con la gradita compagnia di Gigione. Anche in questa occasione utilizzerò lo “smartwatch foglia”, per tenere il numero dei giri. Aver quasi sempre camminato ed avere come compagno un amico farà si che il tempo sul giro sia notevolmente più veloce; nessun fastidio per la gara di ieri. 3, 2, … ultimo giro. Finisco in 6h 20' 36” (regola 60 anche in questo caso rispettata). Prima di ritornare verso casa aspetto una decina di minuti per poter salutare Lucio, ma, visto che è ancora in “fase di riposo”, tralascio; sarà per la prossima volta.

Più facile oggi definire il nome della mia gara/maratona. Poco lontano da qui parte la non competitiva “Quater pas in Valverda”, che attraversa tutta Città Alta e dintorni, per cui in Valverde sono proprio quattro passi. Ebbene, visto che la “mia” gara non esce dai confini del rione, ecco trovato il nome: “Quarantadumela Pas in Valverda”, beh passo più passo meno.

Segnalo che molte delle foto con cui ho creato le figurine di questo post sono opera di “Crema” (Alberto Cucco), che ha documentato in modo professionale ed egregio alcuni momenti della nostra corsa.

Buona corsa, Lucio, che il Che sia con te!

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