venerdì 14 giugno 2024

In vetta all'Everest con le scarpa da running

Si sa che per andare in montagna si deve avere l'attrezzatura adatta, soprattutto si devono calzare ai piedi scarpe adeguate. Ne sa qualcosa l'incauto escursionista che con molta leggerezze e scarso senso civico ha effettuato un'escursione al Lago Lagazuoi (metri 2480), rimanendo bloccato e non riuscendo più a proseguire a causa della neve. Oltre a mettere a repentaglio la sua vita, ha impegnato una squadra del soccorso alpino per il suo recupero, squadra che avrebbe potuto essere utilizzata in altre operazioni più impegnative e di maggiore gravità.

 Come dicevo all'inizio, salire in montagna e raggiungere le vette richiede attrezzatura, preparazione e, se si decide di conquistare la vetta più alta del mondo, il monte Everest (mt 8848 slm), si deve inoltre pagare 11000 dollari per il permesso e cifre più consistenti per tutta l'organizzazione che comporta questa impresa. Ma si sa che, come in tutte le cose, ci sono anche le eccezioni.

Mi riferisco all'impresa che ha realizzato ieri, 12 giugno, e per la precisione alle 22h 43' 25”, Lucio Bazzana: raggiungere la vetta più alta del mondo … con le scarpe da running. Impresa resa ancor più straordinaria in quanto è avvenuta di notte. Ho fatto alcune ricerche e mi sembra che questa sia la prima volta che ciò è avvenuto. È stata inoltre aperta una nuova via di salita, la via “Green way – Valverde”. Allo stato attuale non si sa ancora quale sia il punto cardinale su cui è stata aperta; sembra, dai primi riscontri, che sia posta sul lato Nord, per la precisione presso la “Curva Nord”. Fonti nepalesi, ben informate, fanno sapere che non è stato richiesto nessun intervento per il recupero del Bazzana. Da altre fonti sembra che la salita, sempre con scarpe da running, sarà ripetuta almeno per altre 7 volte prima della fine di settembre. 

Ok, forse ho commesso qualche inesattezza nello scrivere questo post, evvabbè … “licenza giornalistica”!

In questi giorni è in atto una polemica riguardante un corpo del Regio Esercito Italiano (?). Personalmente ora non entro nel merito, ma … era esattamente il 13 giugno di 80 anni fa e per Forno, paese della Toscana fu un giorno tragico, perché passarono di lì i militi della compagnia “O” del corpo combattente oggetto di discussione. Qui il resoconto di quanto accaduto: per non dimenticare. In questo caso, nessuna inesattezza: “verità storica”.

Strage di Forno - Altri dettagli -

PS Tra i partigiani uccisi in combattimento contestualmente all’episodio figura anche il comandante della brigata “Luigi Mulargia”, Garosi Marcello “Tito”, lo stesso nome di battaglia che aveva preso mio papà.

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