martedì 31 marzo 2020

Correre per solidarietà e sostegno


Prendo per il titolo del post le parole di Roberto, che, nella sua breve relazione, coglie in pieno il significato di questa “gara in quarantena”. Tutti i partecipanti sono “infetti” da un virus “corsite” (?). Virus molto contagioso, colpisce sia giovani che vecchi, ma per nulla pericoloso.
Scorrendo le notizie, soprattutto quelle in rete, si legge che molti hanno creato percorsi “al chiuso”: chi in giardino, chi in casa, chi sul balcone, chi sulle scale. Tutti hanno trovato una soluzione per correre rispettando le norme. A tutti un bravo.
Anche noi ci siamo adeguati con percorsi sicuri – vedi -. La gara “Quarantine Half Marathonha due caratteristiche che non si riscontrano in nessun'altra iniziativa del genere:
1. hanno corso in contemporanea vari atleti
2. tutti i partecipanti hanno fatto una donazione all'Ospedale Papa Giovanni XXIII pari alla quota di iscrizione (50 euro)

domenica 29 marzo 2020

Pensieri in libertà, correndo in uno spazio chiuso


Prologo
Sabato. Tutto è pronto per la “Quarantine Half Marathon”, una gara/non gara che dovrò disputare domani insieme ad altri pazzi che, come dei criceti a cui è negata la libertà, “dovranno” correre su percorsi chiusi e da ripetere 'ennevolte', fino al raggiungimento dei fatidici 21097 metri. Nessuna classifica, nessun pacco gara da ritirare, gara in casa, per cui evitati i viaggi, tutto questo dovrebbe tranquillizzarmi. Ma … nel pomeriggio faccio la consueta chiacchierata con Ferdinando, segregato in casa con la gatta. Quando la telefonata sta per finire pronuncia la frase che mi dice sempre prima di una gara comune: “... mi raccomando, dormi!”. “Acc … non poteva stare zitto stavolta!” penso. Come dicevo prima, tutto è sotto controllo e sono sicuro che dormirò. Non sarà così. Sonno tranquillo fino all'una di notte, ma da allora un sonno agitato, beh, un dormiveglia e pensieri che frullano per la testa: “Riuscirò a terminare la gara?”, “Come sarà il tempo?” “Le gambe, ma soprattutto la schiena non avrà dolore?”. 

sabato 28 marzo 2020

“Quarantine Half Marathon”


Recenti normative hanno di fatto impedito a molti di correre distanti dalla propria abitazione, per evitare la propagazione del virus Covid19. Non entro nel merito della norma, anche se personalmente non vedo nei runners dei nuovi untori, ma l'unica cosa che ho notato è stato l'aumento esponenziale dei runners, mai visti in numero così copioso (nei vari servizi televisivi tante persone correvano lungo le strade o nei parchi cittadini!). Io personalmente ritengo che sia una norma giusta e da rispettare.

“CoronArena” approvato il tracciato!


Oggi è stato approvato ufficialmente dal COMI (Comitato Olimpico Mio Insindacabile) e dalla IAF (International Atletic Faust) il tracciato di 62,5 nel nuovo stadio casalingo di via Kolbe 18 a Treviolo: il “CoronArena” (vedi). Lo studio dello stadio ed relativo percorso è stato realizzato in tempi record. L'omologazione è stata possibile dopo eliminazione di alcuni piccoli ostacoli lungo il percorso nel tratto Canyon Garage. Questa convalida fa si che tutte le gare che si svolgeranno in “CoronArena” siano di fatto omologabili dalle due organizzazione già citate e validi eventuali record che si dovessero ottenere sul suddetto tracciato.

lunedì 23 marzo 2020

“Crazy Marathon”: la gara


Ecco ci siamo!
Tutto è stato preparato al meglio; si tratta solo di iniziare la gara.

Quando si dice: “Oggi corro la maratona in casa”, fino ad ora si intendeva correre una maratona nella propria città, al limite nella propria provincia e questo con tutti i vantaggi del caso: limitare gli spostamenti, ridurre le spese di trasferta, essere presto a casa dalla famiglia, ma mai come in questa “competizione” il significato è più azzeccato. Infatti la distanza dalla porta di casa (mia) alla linea di partenza è poco più di … un metro.
Nessuna difficoltà a posizionarmi nella griglia di partenza, e non nelle ultime posizioni come faccio di solito (la mia filosofia: più sono posizionato nelle posizioni arretrate e … meno atleti mi superano in gara). Sono in prima fila!

domenica 22 marzo 2020

“Crazy Marathon” organizzazione


Progettare una maratona non è cosa semplice. Molti sono gli adempimenti per poterla organizzare nel migliore dei modi: richiesta dei permessi, individuazione del tracciato, misurazione dello stesso, controllo dei passaggi, etc. etc.

Richiesta del permesso. La parte più facile, in questo caso. La richiesta è stata fatta al Boss (leggasi moglie). Qualche perplessità più che altro sulla salute mentale del richiedente, ma, visti gli obiettivi, è stato concesso senza altre formalità.

sabato 21 marzo 2020

“Crazy Marathon”: la maratona della resilienza


La nuova ordinanza del ministro della salute Speranza impone ulteriori restrizioni per fermare il contagio ed in particolare
non è consentito svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto; resta consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona”.
Raccomandazioni e restrizioni che sono state riprese anche dal sindaco Gandolfi del nostro comune. Sono anche io d'accordo con questi consigli e credo che un po' di riposo non possa fare che bene. Ma.. eh, sì c'è un ma.
Sarete certamente a conoscenza della gravità dell'epidemia di COVID-19 che ha colpito Bergamo e la sua provincia: decine, centinaia di morti, ospedali al collasso, medici ed infermieri che stanno facendo più del loro dovere e, come soldati in prima linea, hanno i loro morti e feriti.

sabato 14 marzo 2020

Berghem Mola mia!!!

Traduco per i non bergamaschi “Bergamo non mollare!”, questa è la traduzione più corretta, ma visti i tempi in cui ci troviamo voglio estendere il concetto in modo più ampio “Bergamo resisti!”, ampliando ulteriormente passando da un concetto di quasi passività (resistere) voglio assegnare un senso che più si adegua al carattere bergamasco “Bergamo combatti!”, non subire passivamente gli eventi ma cerca di superarli.
Bergamo è la provincia più colpita da casi di coronavirus (2368 pazienti positivi – dati aggiornati al 13 marzo) e tutta la popolazione è venuta a “trovarsi in trincea”: reparti di terapia intensiva quasi al collasso, chiese trasformate in cimiteri con bare messe in fila in attesa di essere tumulate, forno crematorio del cimitero di Bergamo, che pur lavorando 24 ore al giorno non riesce ad incenerire le salme.