Progettare una maratona
non è cosa semplice. Molti sono gli adempimenti per poterla
organizzare nel migliore dei modi: richiesta dei permessi,
individuazione del tracciato, misurazione dello stesso, controllo dei
passaggi, etc. etc.
Richiesta del
permesso. La parte più facile, in questo caso. La richiesta è
stata fatta al Boss (leggasi moglie). Qualche perplessità più che
altro sulla salute mentale del richiedente, ma, visti gli obiettivi,
è stato concesso senza altre formalità.
Individuazione e
misurazione del tracciato di gara. Quasi obbligato il tracciato
del giro, misurazione con rotella metrica. Vista la tortuosità del
percorso, per le numerose curve presenti, si è derogato
all'indicazione fornita dalla IAAF (che prevede la
misurazione seguendo la linea più breve) e la misurazione è stata
eseguita seguendo la linea che gli atleti (in questo caso specifico
l'atleta) avrebbe tenuto in gara e quindi arrotondando le curve. Tra
le due misurazioni la differenza sul giro sarebbe stata di circa 80
centimetri più corta.
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Controllo giri
percorsi. Non essendo
possibile far conteggiare i giri alle varie ditte del settore (SDAM,
OTC, ChampionChip, etc), si è dovuto ricorrere ad una start up. La
scelta è caduta sulla società inglese OL-DA.
La ditta si avvale di due giovani tecnici: Oliver, esperto nella
parte creativa e David, esperto nella parte di progettazione del
codice. La ditta a tempo di record ha formulato due possibili
applicazioni. La prima, “GMS” (Grand
Mother
Signed),
prevedeva la presenza fisica di una persona (la Nonna), che avrebbe
provveduto a segnare su una tabella appositamente creata un segno
all'avvenuto passaggio dell'atleta. Per il segno da apporre si
sarebbe lasciata la scelta alla Nonna, anche se gli esperti
consigliavano la “X”.
La
seconda applicazione, “Chick peas Transfer”, prevede l'uso di due
transponder. Sconsigliata la trasmissione telematica dei dati, per
evitare di sovraccaricare le linee, già messe a dura prova dai
massicci accessi alla rete, si è optato per la scelta di rendere
parte attiva l'atleta, che avrebbe portato fisicamente i “dati”
da transponder 1 a transponder 2. La velocità ottimale dei dati è
stata calcolata in 3cecibyte al minuto.
È
stata scelta la seconda soluzione, in quando GM (Nonna) sarebbe stata
impegnata in altri compiti durante la gara (infermiera, fotografa,
giudice, etc.).
Transponder 2
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Logo.
Nello studio e definizione del logo si sono accomunati elementi che
contraddistinguono la (pazza) gara. Nella parte sinistra emoticon con
mascherina protettiva, mentre nella parte destra un runner
stilizzato.
Sponsor.
Mai come in questo caso sono necessari degli sponsor. Per questo
invito TUTTI i possibili sponsor a donare fondi all'Ospedale Papa
Giovanni XXIII con le seguenti modalità.
Bonifico
intestato a Azienda
Socio Sanitaria
Territoriale Giovanni XXIII
IBAN IT52Z0569611100000012000X95
Codice BIC/SWIFT: POSOIT22 (se richiesto)
indicando possibilmente nome, cognome e codice fiscale del benefattore.
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Codice BIC/SWIFT: POSOIT22 (se richiesto)
indicando possibilmente nome, cognome e codice fiscale del benefattore.
In data 20 marzo sono
terminati tutti gli adempimenti.
Inizio gara ore 9.19
del 21 marzo, primo giorno di primavera!
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Come è finita? L'unico partecipante quanto ha impiegato? Senza Tmax, troppo facile!
RispondiEliminaHa iniziato Ferdinando Gambelli con 600 giri pari a 22 km nella terrazza panoramica di casa sua. Sir Marathon lo ha seguito con una maratona in giardino. Quando una ultra su e giù per le scale di un palazzo di 10 piani?