domenica 22 marzo 2020

“Crazy Marathon” organizzazione


Progettare una maratona non è cosa semplice. Molti sono gli adempimenti per poterla organizzare nel migliore dei modi: richiesta dei permessi, individuazione del tracciato, misurazione dello stesso, controllo dei passaggi, etc. etc.

Richiesta del permesso. La parte più facile, in questo caso. La richiesta è stata fatta al Boss (leggasi moglie). Qualche perplessità più che altro sulla salute mentale del richiedente, ma, visti gli obiettivi, è stato concesso senza altre formalità.

Individuazione e misurazione del tracciato di gara. Quasi obbligato il tracciato del giro, misurazione con rotella metrica. Vista la tortuosità del percorso, per le numerose curve presenti, si è derogato all'indicazione fornita dalla IAAF (che prevede la misurazione seguendo la linea più breve) e la misurazione è stata eseguita seguendo la linea che gli atleti (in questo caso specifico l'atleta) avrebbe tenuto in gara e quindi arrotondando le curve. Tra le due misurazioni la differenza sul giro sarebbe stata di circa 80 centimetri più corta.











Controllo giri percorsi. Non essendo possibile far conteggiare i giri alle varie ditte del settore (SDAM, OTC, ChampionChip, etc), si è dovuto ricorrere ad una start up. La scelta è caduta sulla società inglese OL-DA. La ditta si avvale di due giovani tecnici: Oliver, esperto nella parte creativa e David, esperto nella parte di progettazione del codice. La ditta a tempo di record ha formulato due possibili applicazioni. La prima, “GMS” (Grand Mother Signed), prevedeva la presenza fisica di una persona (la Nonna), che avrebbe provveduto a segnare su una tabella appositamente creata un segno all'avvenuto passaggio dell'atleta. Per il segno da apporre si sarebbe lasciata la scelta alla Nonna, anche se gli esperti consigliavano la “X”.
La seconda applicazione, “Chick peas Transfer”, prevede l'uso di due transponder. Sconsigliata la trasmissione telematica dei dati, per evitare di sovraccaricare le linee, già messe a dura prova dai massicci accessi alla rete, si è optato per la scelta di rendere parte attiva l'atleta, che avrebbe portato fisicamente i “dati” da transponder 1 a transponder 2. La velocità ottimale dei dati è stata calcolata in 3cecibyte al minuto.
È stata scelta la seconda soluzione, in quando GM (Nonna) sarebbe stata impegnata in altri compiti durante la gara (infermiera, fotografa, giudice, etc.).


Transponder 1
Transponder 2




Logo. Nello studio e definizione del logo si sono accomunati elementi che contraddistinguono la (pazza) gara. Nella parte sinistra emoticon con mascherina protettiva, mentre nella parte destra un runner stilizzato.







Sponsor. Mai come in questo caso sono necessari degli sponsor. Per questo invito TUTTI i possibili sponsor a donare fondi all'Ospedale Papa Giovanni XXIII con le seguenti modalità.

Bonifico intestato a Azienda Socio Sanitaria Territoriale Giovanni XXIII
IBAN  IT52Z0569611100000012000X95

Codice BIC/SWIFT: POSOIT22 (se richiesto)
indicando possibilmente nome, cognome e codice fiscale del benefattore.

In data 20 marzo sono terminati tutti gli adempimenti.
Inizio gara ore 9.19 del 21 marzo, primo giorno di primavera!


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1 commento:

  1. Come è finita? L'unico partecipante quanto ha impiegato? Senza Tmax, troppo facile!
    Ha iniziato Ferdinando Gambelli con 600 giri pari a 22 km nella terrazza panoramica di casa sua. Sir Marathon lo ha seguito con una maratona in giardino. Quando una ultra su e giù per le scale di un palazzo di 10 piani?

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