giovedì 28 novembre 2013

Primi ghiacci, ultimi caprini e... poca educazione

Con l’inizio del freddo, per le nostre passeggiate del giovedì, abbandoniamo l’Adda e ci spostiamo sulla ciclabile della Valle Brembana, o meglio sul tratto della ciclabile che da Zogno prosegue fino a Piazza Brembana, in quanto ora abbiamo appreso, leggendo i nuovi cartelli messi sul percorso, che la ciclabile inizia a Ponteranica. Buona iniziativa, quella di mettere sul percorso dei cartelli che illustrano non solo il percorso, ma anche dati relativi ai luoghi di interesse nei paesi che si attraversano. Questa iniziativa, che segue quanto già fatto sulla ciclabile della Valle Seriana, è un buon segno: credo che presto ci sarà la possibilità di un “incontro” tra le due ciclabili. Con questa variante, il percorso totale diventa di 38 chilometri, rispetto ai precedenti 23. Se posso dare un consiglio, inviterei i gestori del sito Pistecicalibil.com ad aggiornare la loro mappa (vedi).
Oggi la giornata è stata particolarmente fredda, con aria frizzante, ma un bel sole novembrino invitava a camminare.

lunedì 25 novembre 2013

C’è fango e fango

Ieri si è corsa a Osio Sotto la 29a edizione della Straosio, organizzata dal GS Saiocc. La gara ha visto al via un gran numero di partecipanti. Molti, io credo, siano il motivi di questa straordinaria presenza di atleti bergamaschi e non. Innanzi tutto la varietà dei percorsi offerti: si va dai 7 chilometri, a cui possono partecipare anche atleti con difficoltà motorie, ai 21 chilometri per i più preparati, passando per le distanza intermedie di 12 e 15 chilometri. Per i patiti del premio finale, l’organizzazione mette a disposizione una varietà di premi tale da accontentare tutti, sembra quasi di essere in un spermarket. Infine il ristoro finale, che offre a chi ha la pazienza di fare la fila anche un appetitoso panino con cotechino, certo non molto adatto per un atleta “top”, ma apprezzato dai molti atleti “trop”.

lunedì 18 novembre 2013

TurinMarathon 2013: pacer per ... ricordare!

Eccomi di nuovo sulla linea di partenza di una maratona. Eh, sì, questa è già una notizia. Contrariamente agli scorsi anni, in cui la mia presenza alle maratone era una cosa abituale, da un paio d’anni questa abitudine si è di molto ridimensionata. Vari sono i motivi, e non credo nemmeno valga la pena di elencarli; non credo che interessino. Credo sia invece importane dire il motivo per cui ho deciso di partecipare a questa maratona: ritrovare gli amici! Infatti questa è una maratona a cui molti partecipano. Lo scorso anno fu l’occasione per ricordare la mia vecchia società sportiva, l’Atletica Castel Rozzone, avendo fatto la trasferta con Alfonso, che non solo ne è il Presidente, ma è anche un mio caro amico. Quest’anno incontro tra gli altri Gaetano, che è ha corso molte gare con Alfonso e con tempi intorno alle tre ore.

martedì 12 novembre 2013

Sunday: men at work


Finalmente! Finalmente una giornata di sole in Gran Bretagna, dove la pioggia regna. La giornata, per la verità, è fredda. Stamattina tutti i vetri delle macchine erano ghiacciati. Finalmente, dopo vari viaggi a vuoto, l'abbigliamento da corsa è uscito dalla valigia. Eccomi quindi, all'alba del mezzogiorno, uscire per una corsetta sulle strade inglesi. Il mio pensiero “corre” ai miei compagni abituali, Fausto e Ferdinando: a quest'ora avranno terminato la maratonina dei Longobardi; io mi accontenterò di correre per cinque miglia, non molto, ma meglio di niente. Giornata soleggiata, temperatura “calda”, sia per la stagione sia per il luogo: circa cinque gradi. Strade poco trafficate, vuoi per l'ora, vuoi per la giornata festiva; i pochi automobilisti quando mi vedono rallentano, si scostano verso il centro stradale e salutano, proprio come da noi, o forse no. Una strada, particolarmente trafficata nei giorni feriali, oggi è stranamente deserta.

lunedì 4 novembre 2013

Stratreviglio: una corsa (bagnata) tra la natura

Essere un blogger-podista ha una difficoltà in più: la domenica, oltre a correre, si “deve” scrivere un post riguardante la gara che si è disputata nella mattinata. Alcune volte è facile: particolari situazioni fanno sì che l’argomento del post sia già chiaro fin dalla giornata precedente; altre volte situazioni riscontate in gara, personaggi o paesaggi particolari forniscono lo spunto per scrivere il post. Altre volte ... il buio! Manca l’ispirazione. Ieri è stato uno di quei casi. La pioggia battente, all’inizio, ha sconsigliato di correre con la macchina fotografica, per cui è venuto meno anche lo spunto che una fotografia avrebbe potuto dare (vedi post precedente).
La sera è passata senza che mi venisse l’ispirazione; di conseguenza niente “post post gara”!
L’ispirazione è venuta oggi vedendo un servizio al telegiornale riguardante la “terra dei fuochi”: strade di campagna piene zeppe di rifiuti... forse speciali, ma di sicuro urbani: frigoriferi, giocattoli rotti, buste di plastica e quant’altro. La mente è corsa subito alla gara di ieri disputata a Treviglio, la 40a edizione della “Stratreviglio”, organizzata come sempre ottimamente dagli amici dell’AVIS (a proposito di amici: “Ciao Gigi”, amico e compagno di molte gare, sono sicuro che da lassù tu hai coordinato, come facevi una volta, il lavoro del tuo gruppo).

venerdì 1 novembre 2013

Al “Gir di Cascine” la fede non ha dimensioni

Scrivendo un post per ogni corsa, sia che si tratti di una camminata non competitiva, corsa con spensierata allegria, oppure di una corsa competitiva, corsa con più impegno, diventa sempre più difficile trovare una argomento che, anche richiamando in modo indiretto la manifestazione, sia di qualche interesse. Come regola, nella scrittura dei post mi sono imposto di evitare di scrivere cose banali (tempo impiegato, ristori oppure contenuto del pacco gara), notizie di scarso interesse per i lettori e del tutto inutili per chi ha partecipato, in quanto già vissute in prima persona. Oggi lo spunto del post riguardante la non competitiva “Gir di Cascine”, una decana delle non competitive della bergamasca (oggi era la 37a edizione), che si è disputata a Bolgare, mi è stato dato da Fausto, che mi ha invitato a fotografare una specie di cappellina artigianale, posta sulle sponde di un canale per l’irrigazione.
È abbastanza comune trovare lungo le strade italiane piccole cappelle e “santelle” dedicate ai vari santi; nei nostri pellegrinaggi ne abbiamo viste tantissime: da quelle in muratura finemente decorate a quelle in semplice pietra o mattoni.