Essere un blogger-podista ha una difficoltà in più: la domenica, oltre a correre, si “deve” scrivere un post riguardante la gara che si è disputata nella mattinata. Alcune volte è facile: particolari situazioni fanno sì che l’argomento del post sia già chiaro fin dalla giornata precedente; altre volte situazioni riscontate in gara, personaggi o paesaggi particolari forniscono lo spunto per scrivere il post. Altre volte ... il buio! Manca l’ispirazione. Ieri è stato uno di quei casi. La pioggia battente, all’inizio, ha sconsigliato di correre con la macchina fotografica, per cui è venuto meno anche lo spunto che una fotografia avrebbe potuto dare (vedi post precedente).
La sera è passata senza che mi venisse l’ispirazione; di conseguenza niente “post post gara”!
L’ispirazione è venuta oggi vedendo un servizio al telegiornale riguardante la “terra dei fuochi”: strade di campagna piene zeppe di rifiuti... forse speciali, ma di sicuro urbani: frigoriferi, giocattoli rotti, buste di plastica e quant’altro. La mente è corsa subito alla gara di ieri disputata a Treviglio, la 40a edizione della “Stratreviglio”, organizzata come sempre ottimamente dagli amici dell’AVIS (a proposito di amici: “Ciao Gigi”, amico e compagno di molte gare, sono sicuro che da lassù tu hai coordinato, come facevi una volta, il lavoro del tuo gruppo).
Fausto & Fausto: bagnati, ma arrivati! |
Treviglio è una realtà industriale della Bergamasca, ma ha saputo mantenere la sua vocazione agricola, che oggi si è trasformata in una vocazione ecologica. Il tracciato della gara quest’anno è stato leggermente modificato: sono state aggiunte alcune strade di campagna, che la pioggia ha reso più difficili da percorrere per via del fango, ma tutte le strade erano perfettamente libere dai rifiuti; unica eccezione qualche rara bottiglia di plastica trascinata dall’acqua dei canali d’irrigazione e rimasta impigliata in qualche griglia. Sono certo che un solerte contadino provvederà a toglierla alla prima occasione. Non solo rifiuti assenti lungo tutti i sentieri percorsi; verso meta gara la corsa è transitata in un boschetto, con tanto di percorso didattico, panchine e tavolini per una gradevole sosta e sentieri per passeggiate lontano dal traffico. Tutto questo è possibile per il buon lavoro non solo delle varie amministrazioni locali, ma anche e soprattutto per l’amore degli abitanti della zona che vuole mantenere integro l’ambiente in cui vive e che sarà patrimonio delle generazioni future. Se credete che forse la parola amore sia troppo, beh allora potete sostituirla con educazione. È dalle piccole cose che si creano grandi progetti.
Naturalmente le considerazioni scritte nelle righe precedenti valgono per tutte le gare che si svolgono in provincia di Bergamo.
Per il resto, che dire della gara? Ieri ho corso in compagnia di Fausto, ormai completamente ristabilito dall’infortunio, e con molti Runners Bergamo presenti... con questi ho scambiato solo un rapido saluto in corsa, in quanto sono molto più veloci!
Nessun commento:
Posta un commento