martedì 25 settembre 2012

Via Vs Camino: segni, segnali e cartelli


Generalmente chi si mette in cammino per effettuare un pellegrinaggio, ai nostri giorni, non solo lo fa fornito di una guida che indica percorso, strutture dove pernottare e notizie sui luoghi in cui si passerà, ma prima di partire ha già fatto un “cammino virtuale” su internet.
I più tecnologici hanno addirittura strumenti satellitari per farsi guidare lungo il cammino (per la verità tra tutti i pellegrini cha ho incontrato quelli forniti di questi strumenti si possono contare sul dito di una mano).
Si può quindi affermare che il moderno pellegrino non va alla ventura, ma ha già bene in mente il tragitto che dovrà seguire e non servono altre indicazioni.
Ma... un conto è seguire un percorso sulla carta, un conto è percorrere effettivamente la Via od il Cammino. Chi ha già fatto questa esperienza sa che i “segni” lungo il percorso non solo sono utili, ma sono indispensabili.
La domanda più frequente che viene rivolta a chi ha effettuato un pellegrinaggio è “Il percorso è segnato?”.
Avendo fatto sia la “Via Francigena” che il “Cammino di Santiago” posso affermare che i due percorsi sono effettivamente segnati, quello che li differenzia è come sono segnati.
Di seguito le nostre osservazioni.


Cammino di Santiago”. (percorso Francese: St Jean Pied de Port / Santiago de Compostela)
Il simbolo del cammino di Santiago è la conchiglia e la freccia gialla (“flecha amarilla”); è la “guida” che vi porterà fino a Santiago.
Perché la freccia e perché gialla? È lo stesso don  Elías Valiña Sampedro, il minuto parroco di  O’ Cebreiro, il  principale artefice della rinascita del Cammino come lo conosciamo ai giorni nostri,che lo spiega. La freccia è facile da disegnare e la vernice, avanzi di un cantiere stradale, gli era stata donata. La freccia che affianca la conchiglia fu dunque il mezzo più economico ed efficace per orientare i pellegrini nel loro Cammino.





La freccia gialla segue (o, meglio, precede) il pellegrino da Roncisvalle a Santiago. La frequenza dei segni è altissima, per cui non si corre mai il rischio di perdersi.
Quando si attraversano le città, la freccia lascia il posto al simbolo della conchiglia. In moltissimi casi questa non è disegnata, ma può essere fatta di molti materiali (di metallo, di vetro, di ceramica, in forma di piastrella) ed avere diverse forme (classica, oppure stilizzata).
La frequenza è altissima ed è come un filo di Arianna che aiuta il pellegrino ad attraversare le città senza il rischio di perdersi.







Numerosi sono anche i cartelli che indicano il percorso, con indicazioni delle distanze e delle città da attraversare.
Discorso a parte riguarda i cartelli posti all’inizio di tutti i centri abitati del primo tratto del cammino, cartelli ad uso dei pellegrini, che oltre ad indicare il nome della località indicano anche quali strutture sono presenti nel paese: auberge, farmacia, sportello bancomat, bar, etc, tutte informazioni molto utili.




Negli ultimi 152,5 chilometri un pilastrino posto ogni 500 metri indica la distanza che separa il pellegrino dalla cattedrale di Santiago... anche se devo segnalarne l’assenza negli ultimi chilometri, in pratica dall’aeroporto, forse perché la distanza ora è maggiore.



Naturalmente nei pressi di monumenti, chiese, abbazie, etc. vi sono dei cartelli che forniscono informazioni sulle strutture stesse, notizie apprezzate da tutti e non solo dai pellegrini.

Da ultimo segnalo la presenza di numerosi murales lungo il cammino.
Il principale soggetto è il pellegrino... chi lo avrebbe mai detto!







In conclusione, si può tranquillamente affermare che il pellegrinaggio lungo il Cammino Francese non presenta nessuna difficoltà per quanto riguarda il percorso da seguire, non solo per la presenza di segnalazioni molto soddisfacenti, ma anche per la conoscenza della gente del Cammino, per cui sanno dare, in caso di bisogno, informazioni esatte.






Essendo molto frequentato, il percorso Francese (circa il 75% dei pellegrini che giungano a Santiago percorrono questo itinerario), nel dubbio basta seguire chi ci precede...
 
Via Francigena” – (Percorso dal Monginevro a Roma)
Come prima informazione devo segnalare che i percorsi segnati sono due, che qui identificheremo come il “Percorso della Confraternita” e il “Percorso Ministeriale”.
Il “Percorso della Confraternita” è stato quello segnato per primo e la principale artefice è stata Monica d’Atti con Franco Cinti, autori di “Guida alla Via Francigena” e “La Via Francigena Cartografia e GPS”.
Questo percorso parte dal Monginevro ed arriva naturalmente a Roma. Qui il simbolo che segnala il percorso è il pellegrinetto giallo, generalmente con due frecce: una bianca per indicare la via verso Roma e l’altra gialla per indicare la via verso Santiago.






Segnavia più frequenti ed ufficiali
Il “Percorso Ministeriale” è stato segnato in un secondo tempo ed il tragitto per la parte italiana parte dal colle del Gran San Bernardo fino a Roma. Questo percorso segue le tracce del percorso descritto nel diario di Sigerico, che descrisse le 80 tappe da lui effettuate nel viaggio di ritorno a Canterbury da Roma nel 990. 
Qui il simbolo adottato è il pellegrinetto nero su segnavia del CAI (rosso, bianco, rosso. Il pellegrinetto è posto nella parte centrale bianca).
I percorsi, ad eccezione della prima parte fino a Vercelli dove confluiscono e si uniscono, hanno tratti comuni e tratti in cui il percorso prende strade diverse per giungere alla stessa destinazione. È abbastanza comune vedere guide diverse che propongono la stessa tappa e che segnalano distanze diverse e quindi cammini diversi.
Oltre ai segnavia descritti se ne possono trovare numerosi altri tipi. I più comuni sono segnali di metallo, colore marrone, con la coppia di camminatori (non esattamente pellegrini). Questi sono generalmente posti in prossimità dei centri abitati. Altri, sempre in metallo marrone ma più piccoli e con il pellegrino europeo (pellegrino con le stelle dell’Unione Europea), sono posti sui sentieri o nei boschi.






Segnavia in metallo ed ufficiali

Vi sono poi adesivi di vario genere. Questi, più che indicare la via, segnalano il passaggio di pellegrini negli anni precedenti ed in molti casi sono utili quando mancano i segnavia.

 Segnavia che si trovano con frequenza ma non ufficiali
A questa moltitudine di segnali non corrisponde, secondo me, un’ accurata segnalazione del cammino. Capita spesso che ci siano, soprattutto in posti facilmente raggiungibili anche in auto, sullo stesso palo numerosi segnavia e dopo un breve tratto, magari in un bosco, questi misteriosamente scompaiono, ed il pellegrino si trovi privo di segnalazioni sulla direzione da prendere.
Cosa c'è dietro l'angolo?

Nel nostro cammino abbiamo incontrato alcune situazioni che difficilmente sono spiegabili. Ad esempio, all’entrata di Fidenza c’è il cartello che segnala il percorso e l’indicazione di Fidenza, comune sulla via Francigena, mentre all’uscita ci sono due cartelli che indicano due direzioni diverse da seguire. Ma a Fidenza non risiede forse sia la sede legale che la sede operativa dell’Associazione Europea delle Vie Francigene?
???
Affittasi spazio pubblicitario
Altra anomalia, sempre a mio giudizio, è rappresentata dal cartello che indica la via Francigena e l’auto. Mah!



Segnavia ricoperto
di vernice

Se in Spagna il pellegrino è considerato, qui in Italia questo non avviene, altrimenti non si spiegherebbero certi casi, come l’imbecillità di qualcuno in Toscana che, colorando di bianco i paletti che indicano riserva di caccia, ha sistematicamente ricoperto i segnavia del cammino rendendoli invisibili. Qualcuno potrebbe obiettare che forse i paletti erano di proprietà dei cacciatori, ma non vedo come il segnavia potesse dare noia.
Anche qui, come si Spagna, ci sono cartelli esplicativi della Via con indicazioni storiche e del percorso, ma alcuni, per incuria e disinteresse, risultano... completamente bianchi! A fare da contrappasso a queste situazioni, segnalo l’ottima segnalazione nel tratto di Lamporo, dove, non solo vi sono indicazioni più che sufficienti, ma spesso accompagnate da frasi e pensieri. Un motivo per riposarsi un attimo, il tempo di leggere, e per riflettere una volta ripreso il cammino. Un esempio da seguire.
 


 
Avviso esposto a Siena

Quello che sconcerta il pellegrino non è solo la numerosa tipologia di segnalazioni che si trovano sul cammino ma il fatto  che spesso si accavallano e non sempre sono in sintonia tra loro.
Questo fatto oltre ad aumentare la confusione e generare dubbi, ha il risultato pratico in molte occasioni di aumentare il tragitto da percorrere.

Non sarebbe opportuno che le varie istituzioni e organizzazioni che operano su tratti limitati della Via si mettano d’accordo e  uniformino il percorso, oppure si deve pensare che le deviazioni molte volte sono state fatte per agevolare alcune strutture tipo bar, B&B o agriturismi?


A differenza del Cammino, le segnalazioni della Via sono meno frequenti, per cui si deve prestare più attenzione, ma consentono un cammino abbastanza sicuro. Se posso, il consiglio che voglio dare è di seguire per ogni tappa un solo tipo di simbolo, (semplificando): il pellegrinetto giallo o nero.
 



Via Francigena” – (Percorso dal Gran San Bernardo a Vercelli)
Questo tratto è segnalato in modo adeguato. Principalmente segue la filosofia del “Percorso Ministeriale”, nel senso che oltre ad evita si la strada principale (statale ...) ma spesso non segue l’alternativa più breve sia su sentieri che su strade secondarie, ma predilige sentieri in alcuni casi abbastanza impegnativi. Nel tratto valdostano il segnavia è quello del sentiero 103 che inizia al Passo del Gran San Bernardo e termina a Pont St. Martin.

La segnalazione del tratto piemontese, a cura di organizzazioni locali è abbastanza buona, soprattutto nel primo tratto fino a Santhia (pellegrinetto con “F”).


 © Foto Fausto Dellapiana 2011


La prossima puntata di "Via vs Camino" tratterà di: "Strade e sentieri".  


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