Ho già accennato in un precedente post che il camminare offre la possibilità non solo di osservare con più attenzione le cose che ci circondano, ma anche il tempo di meditare su quanto si è osservato.
A volte si osservano fatti curiosi (vedi: Don Camillo & don Camillo), a volte situazioni ben più gravi (vedi: Quella gru che mette malinconia).
In questo caso si tratta di una situazione che potrebbe essere la mediazione tra le due precedenti.
Il comune di Treviolo ha deliberato nel 2010 (le delibere sono disponibili sull’Albo Pretorio del Comune) l’ampliamento del cimitero di Treviolo.
Il cartello posto sull’inferriata del cimitero fornisce tutte le informazioni: progettista, impresa, importo, responsabili comunali.
Tra tutte le indicazioni presenti vorrei segnalare la data di inizio dei lavori: 10 ottobre 2011 e la data di fine dei lavori: 7 marzo 2012.
La realtà che si può osservare dalle foto scattate nei giorni scorsi (10 settembre) è ben lontana dalla fine dei lavori.
Lascio il giudizio ai lettori.
Non vorrei che si instaurasse anche da noi la soluzione tibetana che non contempla l’utilizzo di cimiteri, in quanto: i morti per malattia vengono sepolti dove capita e, fra i defunti per cause naturali, i poveri vengono semplicemente gettati nei fiumi, mentre i ricchi, i notabili e i religiosi sono cremati, oppure abbandonati agli avvoltoi.
Questa tradizione apparentemente cruenta e lontana dal nostro culto dei defunti ha un triplice significato: elimina l’attaccamento dello spirito del deceduto alla sua forma passata, evitando di indurlo a trattenersi nello stadio intermedio tra le rinascite, regala del cibo agli animali e risparmia il legno, elemento prezioso in molte aree del Tibet.
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©Foto Fausto Dellapiana 2012
questo sarebbe materiale per una bella interpellanza comunale e un articolo sul nostro caro L'Eco di Bergamo. da parte mia vorrei far notare quanto è orrido questo ingrandimento con i loculi "a vista strada".
RispondiEliminaManuela VF