Una delle componenti che serve per determinare il costo
dell’ iscrizione di una gara è il “gadget” contenuto nel pacco gara.
Ultimamente quello più gettonato è definito “articolo
tecnico”. Nella maggior parte dei casi si tratta di una maglietta (alcune volte
viene spacciata per tecnica anche la semplice maglietta di cotone), ma si
possono trovare anche antivento, felpe, più raramente completi da corsa
(calzonicini e canottiera), zainetti, etc.
Fin qui sembrerebbe tutto normale: pago, corro, arrivo e
ricevo una bella maglietta tecnica da sfoggiare all’arrivo a casa. Ma è sempre
così?
Chi partecipa a molte maratone sa che questo non sempre è
scontato.
Molte volte i colori non sono quelli che uno vorrebbe, ma
questo dipende dal gusto personale, chi predilige il rosso, chi il giallo, chi
non può soffrire il verde... pazienza.
Quello che uno invece si aspetterebbe di trovare è la famosa
maglietta tecnica della sua taglia. Se uno è previdente ed è uno tra i primi a
ritirare il capo di abbigliamento, allora può scegliere la taglia, ma
attenzione anche in questo caso, a volte, le taglie non corrispondono. È
capitato che taglie “L”, ad esempio, alcune volte siano assimilabili a “M”
altre a “XL”.
Chi arriva per ultimo, prende quello che trova. Mi chiedo
che senso ha segnare sulla scheda di iscrizione la taglia (alcune volte è
previsto), se poi di questa informazione non si tiene conto.
Se uno è fortunato, trova il colore che più gli aggrada,
trova la taglia giusta, allora può indossare la maglietta e ... qualche volta
vergognarsene. Il motivo? Non sembra più un atleta, ma un poster ambulante: la
maglietta è talmente cosparsa di loghi, slogan pubblicitari ed il nome della
manifestazione spesso non si vede o in qualche caso è addirittura assente!
Sarebbe meglio abbassare il prezzo delle iscrizioni e, se uno
vuole, può acquistare la maglietta con la quota risparmiata. Certo in questo
caso gli sponsor non sarebbero molto d’accordo, il loro nome non “girerebbe”
per l’Italia, ma se allora è anche interesse degli sponsor che le magliette
siano indossate, perché non farsi carico della spesa?
Credo che su queste riflessioni concordi la maggior parte
dei miei amici maratoneti.
Si può proporre qualcosa di alternativo? Io credo di sì,
soprattutto in questo momento di crisi.
Maratona di St Andrè des Eaux Prodotti del territorio |
Anni fa ho corso una maratona in Francia: la maratona di St
Andrè des Eaux, 25a edizione, una delle più vecchie di Francia. Il
“pacco gara” era formato da prodotti del territorio (come si può vedere dalla
foto): pomodori, peperone e melanzana, dolci locali, un piccolo asciugamano il
tutto in un cestello di legno. La caratteristica stava nel fatto che sia le
verdure che i due piccoli manufatti erano tutti prodotti da contadini od
artigiani locali. Certo l’economia della zona non è cambiata di molto, ma
sicuramente qualcuno del posto ne ha tratto un piccolo beneficio.
Non si potrebbe trovare anche qui da noi un sistema simile?
Alcuni lo fanno già, ma per lo più sono manifestazioni abbastanza piccole.
Credo che portare a casa una cassetta di frutta, una
confezione di formaggi locali o una scatola di dolcetti molte volte sarebbe più
gratificante, soprattutto per la famiglia, dal
momento che una maglietta, nella maggior parte dei casi, andrebbe ad
“intasare” i già pieni cassetti del “reparto corse”.
Nessun commento:
Posta un commento