Innanzitutto una premessa. Questo post prende in considerazione gli atleti della società che si sono particolarmente distinti nel “Gran Prix IUTA”, superando la quota di mille punti.
Certo, cambiando i termini di paragone, la “lista” degli atleti sarebbe naturalmente diversa. Ad esempio, se prendiamo in considerazioni le prestazioni assolute sicuramente nella lista comparirebbero atleti come Franco Zanotti, Stefano Montagner, Francesco Caroni, capaci vincere o di ben figurare in gare di ultramaratona importanti; oppure Luca Sala, Mario Pirotta e Eugenio Cornolti, che hanno vestito la maglia della Nazionale, segno evidente del loro valore, oppure Luciano Micheletti, lo “stakanovista” delle ultra. Naturalmente mi scordo di qualcuno...
Da non dimenticare soprattutto i Runners Bergamo che hanno corso poche ultramaratone, ma che hanno contribuito in modo significativo, direi quasi essenziale, alla vittoria dei Runners Bergamo nella classifica di società (2004, 2005, 2006).
Ecco la “lista” Runners Bergamo che hanno superato i mille punti.
1
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BORELLA SANTO
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3.357,183
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2.857,565
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6
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12
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MAZZEO ANTONIO
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2.105,588
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1.542,915
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5
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14
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MONTAGNER STEFANO
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1.611,488
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1.429,256
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5
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16
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MICHELETTI LUCIANO
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1.526,976
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1.419,382
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5
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28
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BOSIO GIACOMO
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1.173,031
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1.173,031
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5
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30
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PIROTTA MARIO
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1.220,648
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1.147,826
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4
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35
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ZUCCHINALI GREGORIO
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1.132,614
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1.075,588
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5
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38
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SALA LUCA
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1.074,899
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1.026,658
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5
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(colonna 3: punti totali - colonna 4: punti validi per classifica individuale, colonna 5: anni)
Santo
È di gran lunga il dominatore. Nella classifica precede ben 9 atleti della Villa de Sanctis. La sua forza è la “testa”. La gran parte delle gare hanno una condotta di gara prudente all’inizio, per poi terminare in crescendo.
Nel 2008 la sua vittoria finale è stata dovuta alla condotta di gara nella “6 ore di Luco dei Marsi”, dove si era presentato al via in non perfette condizioni fisiche. Durante la gara ha saputo dissimulare la sua condizione ed alla fine i punti guadagnati sono stati preziosi per la felice conclusione.
Essendo di professione ferroviere, il suo mezzo di trasporto preferito è il treno.
Lo potremmo definire “la Locomotiva”.
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Antonio
Ha vinto la classifica individuale nel 2006. E’ stato sicuramente uno dei più forti ultramaratoneti italiani e vanta numerose presenze nella nazionale di ultramaratona (11 presenze 100 km e 24 ore).
Ha vinto 9 titoli italiani di 24 ore, corse sia su strada che su pista e si è classificato sul gradino più alto del podio, sempre nella 24 ore, per ben 5 volte.
Credo che solo problemi di salute gli abbiano impedito di primeggiare nella presente classifica.
E’ ritornato alle gare con la solita determinazione, forse più lento ma sicuramente più sereno
Credo che “il Combattente” sia la definizione che più gli si addice.
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Stefano
E il campione IUTA in carica della 24 ore, uno degli ultimi acquisti della nostra società; prima era del GS Rivarolo.
Ha vestito la maglia della nazionale.
Lo definirei “lo Sconosciuto” ... almeno per me (lo si vede anche dalle poche righe che ho scritto, spero di farmi perdonare in seguito)
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Luciano
A differenza di Stefano, conosco Luciano da circa 35 anni. Ho partecipato con lui alle prime corse non competitive, poi lui ha ... allungato sia il passo che la distanza.
Non ha mai perso però la sua caratteristica principale: affrontare le gare con una tranquillità interiore che gli permette di superare si momenti difficili (che possono capitare in una qualsiasi gara) sia chilometraggi impossibili, o che si credevano impossibili fino a qualche anno fa.
Ricordo che anche lui come Antonio, seppure su piani differenti, è uno dei precursori dell’ultramaratona. È stato uno dei pochi a correre “la Tagliamento” (177 km dalle sorgenti dell’omonimo fiume fino alla sua foce), se non erro alla fine degli anni 80.
“lo Stakanovista” è il termine sicuramente adatto a lui.
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Giacomo
Per lungo tempo “in corsa” con il suo gemello Stefano.
Da quando, per motivi di salute, Stefano ha dovuto abbandonare ha iniziato a correre anche le gare in montagna, specializzandosi in questa disciplina. A differenza di Luciano sente molto la gara, ma quando si fissa un obiettivo, anche se impegnativo, difficilmente lo manca, come ad esempio terminare la “Nove Colli”.
Credo che debba ringraziare per questo esito finale il suo “gemello”, che lo ha amorevolmente seguito per 200 km e ... fatto svegliare negli ultimi cinque!
Superato l’appellativo “birra media”, credo ora più appropriato “Barcollo ma non mollo”
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Mario
Ricordo la sua prima 24 ore, era la “24 ore del Delfino” in pista ad Alzano. Tutti si chiedevano chi fosse quell’atleta che non indossava la maglia di nessuna società sportiva (correva con una maglia dell’Atalanta), fin dalle prime ora era nella posizioni di testa. Molti pensavano che la sua corsa fosse un “fuoco di paglia” e prima o poi avrebbe rallentato.
Alla fine tutti si accorsero che non si trattava di un... missionario, uhmm, forse mi sto confondendo, ad ogni buon conto alla fine Mario corse per 220 chilometri, prestazione che gli valse la convocazione ai mondiali, dove si migliorò di circa due chilometri. Le partecipazioni ai mondiali sono quasi sempre caratterizzate da prestazioni mediocri, e non all’altezza del suo valore (miglior prestazione in una 24 ore: 232.360 anno 2007), forse sente troppo la responsabilità di indossare la maglia della nazionale.
Nel 2010, tornato alla sua prima società si è preso un anno sabbatico di riposo dalle ultra.
Tornato nel 2011 ai Runners Bergamo, ha deciso di accorciare, si fa per dire, le distanze delle ultra, nessuna 24 ore, solo 100 chilometri, corse con ottimi tempi.
Ri_accolto a braccia aperte dal Segretario RB: “il Figliol Prodigo”
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Gregorio
Ecco un nome che non ti aspetteresti, o almeno qualcuno non si aspetta di trovare in questa lista. È forse il miglior esempio per la diffusione delle gare di ultra. Non è usuale che il Presidente di un’associazione sia anche presente nelle classifiche. Questo significa partecipare direttamente e partecipare significa poter controllare le “cose” dall’interno, per cui ha la possibilità non solo di verificare la correttezza della gara, ma anche di prendere spunti per nuove innovazioni.
Sicuramente potrebbe migliorare le sue prestazioni, se solo... stesse zitto, ma questo, come sanno tutti quelli che lo conoscono, è praticamente impossibile.
“il Taciturno”... per la legge del contrappasso.
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Luca
Ultimo della lista. La caratteristica che più lo contraddistingue è la maniera quasi maniacale con cui prepara le sue gare, anzi la gara che lui predilige: la “24 ore”.
Si tratta di una gara dura che deve essere prima “in testa e poi nelle gambe”. Usa molte gare di ultramaratona come preparazione. Ha vestito più volte la maglia della Nazionale.
Quello che più mi piace di Luca è il sorriso che ha sempre sul suo volto, anche al termine di una 24 ore.
Lo definirei “il Metodico”.
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Quello sopradescritto è il passato. Permettetemi, infine di fare alcune considerazioni.
Ora si riparte con il “Gran Prix IUTA 2012”: dimostriamo a tutti che i Runners Bergamo, oltre ad essere un gruppo numeroso siano anche un grande gruppo: riportiamo a Bergamo il titolo a squadre!
Da ultimo vorrei fare i miei migliori auguri a Luciano e Luca, che da questa stagione non vestono più la maglia dei Runners Bergamo, non mancherà occasione di incontrarli sui qualche campo di gara, e sappiano che saranno sì “nostri avversari” ma mai “nostri nemici”, nel miglior spirito delle gare di “fatica” e “sacrificio” come le ultra!
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