La maglia è quella gialla, il simbolo del primato nel Tour de France. Le parole sono di Andrea Carrea (per il gruppo “Sandrino”), pronunciate ricordando la tappa del 4 luglio 1952, quando la indossò. Sandrino era uno dei gregari di Fausto Coppi, anzi uno dei fedelissimi.
Internato nel campo di concentramento di Buchenwald, riuscì a tornare in Italia dopo una lunga odissea attraverso mezza Europa.
Prima della guerra, lavorava come muratore in un’impresa di manutenzione dei caselli ferroviari, utilizzava per gli spostamenti una bicicletta e portava nello zaino gli strumenti del suo lavoro: attrezzi e piastrelle. Aveva conosciuto Serse, il fratello di Fausto Coppi, quando questi si recava dal mitico massaggiatore cieco Cavanna. Fu scelto dal massaggiatore con un metodo che oggi definiremmo alquanto strano: gli tastò le mani. Fu preso per i suoi calli!
Fu professionista da 1949. Fu un gregario. Una caratteristica legava Campioni e Gregari: il loro volto. Volto magro e scavato dalla fame, e che assomigliava a quello della gente che si assiepava ai bordi delle strade per vedere in un fugace istante i corridori, forse l’unico svago nell’Italia del dopoguerra.
Fausto Coppi e Andrea Carrea |
La maglia gialla è stata indossata moltissime volte dall’”ex-campione” Lance Armstrong "vincitore(?)" di sette Tour De France.
È di questi giorni la notizia che il texano ammette quello che ormai è stato definito da molti un fatto certo: di aver fatto uso di sostanze proibite. Giovedì 17 gennaio sarà resa pubblica un’intervista con Oprah Winfrey, nella quale Armstrong non solo ammette l’uso di sostanze dopanti, ma pensa di deporre contro i vertici del ciclismo.
Non è mio compito giudicare il comportamento del ciclista americano, anzi credo che sia profondamente sbagliato definirlo ex- campione: campione è chi vince onestamente, chi bara è solo un imbroglione.
Voglio solo ricordare chi con grande umiltà un giorno indossò la maglia gialla: forse fu solo fortuna, forse fu solo un caso, forse fu...
“Sandrino” indossò la maglia gialla una sola volta, ma la indossò in modo pulito e personalmente credo che valga più di tutte le volte che fu indossata da Lance.
Ora Carrea ha ritrovato il suo Capitano e credo che le parole con le quali verrà accolto saranno: “Sì, Sandrino, quella maglia era proprio per te!”
Foto Archivio Gazzetta dello sport e Guy Dedieu
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