lunedì 30 gennaio 2023

Non cancelliamo quella riga

 Tra qualche anno, sui libri di storia, non resterà che qualche riga a raccontare la Shoah. Ne è convinta Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz e senatrice a vita. "Una come me ritiene che tra qualche anno ci sarà una riga tra i libri di storia e poi più neanche quella. Le iniziative che possono venire da una vecchia come me a volte sono noiose per gli altri, questo lo capisco perfettamente, so cosa dice la gente del Giorno della memoria. La gente già da anni dice, ‘basta con questi ebrei, che cosa noiosa'. Il pericolo dell'oblio c'è sempre” (da conferenza stampa di Liliana Segre - 23 gennaio 2023 Milano).

Ci sono molti modi per far ricordare, non solo lo sterminio e le persecuzioni del popolo ebraico, ma anche quello dei militari e politici italiani deportati nei campi di sterminio nazisti. Questo è quanto dice la legge 211 del 20 luglio 2000. A fronte di molte iniziative istituzionali, viene organizzata dalle Comunità ebraiche “Run for Mem”, una corsa non competitiva per ricordare e riflettere sulla tragedia della Shoah.

La corsa, che quest'anno è giunta alla sesta edizione, si è disputata a Milano e Bologna. Alla manifestazione hanno preso parte alcune centinaia di partecipanti nelle due località. Il percorso delle due manifestazioni ha toccato nelle rispettive città i luoghi simbolo delle persecuzioni. A Milano, partenza dal Memoriale, arrivo alla Sinagoga. Il percorso si è snodato per le vie e le piazze della città, passando da alcune pietre d'inciampo e dall'ex Albergo Regina, sede del comando della Gestapo. A Bologna, partenza da Piazza del Memoriale della Shoah, con il passaggio dalla Sinagoga ed altri luoghi a ricordo delle vittime deportate e mai più tornate. Anch'io voglio ricordare la ricorrenza con una corsa, anzi una maratona. Per essere più in sintonia con questa giornata, la mia maratona avrà qualche differenza rispetto a quelle che corro in solitaria. No, non cambio di certo il percorso: sono troppo affezionato al “mio” circuito del parco Callioni (e poi è pure certificato FIDAL). No, non cambio orario di partenza, anche se si potrebbe iniziare con l'orario in cui le truppe Sovietiche entrarono nel campo di sterminio di Auschwitz. Durante la mia corsa, il ristoro sarà solo acqua, certo una piccola cosa, ma questa piccola privazione mi permette idealmente di essere a fianco di quelle persone che furono costrette alle “marce della morte” negli ultimi giorni della seconda guerra mondiale. 

Questa è la mia terza corsa per ricordare e, come le altre volte, colazione “spartana”: solo una tazzina di caffè e null'altro. Alla partenza il termometro segnava -1°, ma non era un freddo umido e di lì a poco un bel sole illuminava la pista ciclabile e rendeva la temperatura meno rigida. Come sempre, verso la metà mattinata il percorso si animava con la consueta varietà di persone: mamme e papà con bambini festanti, atleti che allenandosi procedevano al doppio della mia velocità, persone con età quasi come la mia che camminavano lentamente e chiacchieravano tra loro. Tutto questo rendeva meno monotona la corsa e più veloce il passaggio del tempo. 


Con la memoria mi immaginavo quello che hanno passato le migliaia di persone costrette alle marce della morte, al loro sacrificio, alle loro sofferenze e, per pochi, alla loro vittoria. Vittoria che regalava loro il bene più prezioso: la VITA! Correndo quest'anno, ricordando gli errori fatti in anni passati, al ristoro sorseggiavo lentamente i piccoli sorsi l'acqua e questo mi ha permesso di terminare senza particolari problemi fisici la mia maratona. Ecco, quando mancavano un paio di giri alla fine, sopraggiungere Rossana e questo mi ha tranquillizzato; infatti da qualche giro mi sembrava di essere in “riserva” di energie. Tempo finale di tutto rispetto (beh, per me), anche in considerazione delle particolari condizioni con cui ho corso: 5h 35'23”.


Ecco la mia personale “Run for Men”, corsa in solitaria lungo le sponde del fiume Brembo. Ecco il mio personale impegno per far sì che quella riga si storia, a cui fa riferimento Liliana, non sia cancellata, ma anzi sia sempre evidenziata e impressa nella mente delle generazioni future.

Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre.” (Primo Levi)

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