giovedì 19 gennaio 2023

La torta e la medaglia

Atto 1 – La visita

Ci sono delle ricorrenze nell'arco dell'anno a cui ogni atleta è obbligato a far fronte. Una di queste, forse la più importante, è la visita medica sportiva, che ha come obiettivo valutare l’idoneità fisica di un individuo alla pratica sportiva. L'avvicinarsi della data della visita è per me motivo di preoccupazione, anche se nel corso dell'anno non ho mai avuto problemi fisici, beh a parte il naturale affaticamento fisico dopo la maratona, un certo dolore alle gambe e la schiena che si lamenta. Come dice il mio amico/massaggiatore/psicologo Stefano: “Con il tuo passo ed il tuo approccio alla maratona, potrai correre ancora per molti anni senza problemi”. Tesi questa non certo accettata dal mio gruppo sportivo per rinnovare l'affiliazione. Evabbè. Eseguo la regolare vista con test da sforzo con il cicloergometro. Alla fine tutto è Ok.

Atto 2 – Amara realtà

Ho eseguito il test nella giornata di lunedì, giorno nel quale siamo delegati a ritirare mio nipotino al termine delle lezioni a scuola, motivo per il quale all'uscita dalla scuola era presente solo la nonna. Saputo il motivo della mia assenza, con il candore che solo i bambini posseggono (ricordate la favola di Andersen “I vestiti nuovi dell'imperatore”?), dice alla nonna: “Perché il nonno deve fare la visita per correre la maratona, se poi non vince mai?”.Eh, sì ha ragione, almeno in parte. Gli dico che la visita serve per verificare se ci sono problemi di salute che impediscono di correre ed in questo caso porvi rimedio, anche con una pausa. Poi cerco di spiegargli che quando uno fa un'attività sportiva l'importante non è tanto vincere, ma partecipare seguendo le regole, impegnandosi secondo le proprie possibilità e nel rispetto degli avversari. Comportandosi correttamente, alla fine, qualunque risultato ottenuto potrà essere considerato una vittoria, se non per gli altri almeno per se stessi. Mi rendo conto che è difficile far capire questi ragionamenti ad un bambino di sei anni, ma Tommasino è un tipo sveglio e capisce che il nonno difficilmente vincerà qualcosa, ma di sicuro saprà collegare la medaglia della prossima maratona alla “vincita” personale del nonno.



Atto 3 – Buone notizie

Nella casella di posta ecco la mail con oggetto “Campioni sociali 2022”, inviata dal segretario del mio gruppo sportivo, che in parte smentisce quanto detto sopra. Si legge infatti “Specialità: maratona. Categoria SM70. Primo classificato Dellapiana Fausto”. Non comunico la notizia al nipotino, gliela faccio leggere! Un sorriso illumina la sua faccia: “Allora ti daranno la medaglia, nonno, vero?”. Ho difficoltà a spiegare perché il nonno non riceverà alcun premi dal suo gruppo. Come faccio a spiegare che, pur avendo rispettato TUTTE le regole imposte, il premio non mi sarà consegnato? Gli creerei una certa confusione, essendo in contrasto con quanto detto sulla correttezza, sull'impegno, sulla lealtà che si ogni atleta deve tenere in gara. Per fortuna, la cosa per lui non è molto importante e, visti i miei tentennamenti nel rispondere, sposta il discorso su un argomento che più lo appassiona e, prendendo la palla di gommapiuma, mi dice: “Nonno, facciamo le parate! Starò attento a non colpire nessun soprammobile della nonna...”




Atto 4 – La torta

Visto che oltre al calcio a Tommasino piace aiutare la nonna in cucina,concordiamo che si può fare almeno una torta … con medaglia. Anche qui ci sono problemi e discussioni. Stabilito il tipo di torta che piace a tutti e due, la crostata, abbiamo gusti diversi sulla farcitura: io preferisco le ciliege e lui le albicocche. Trovata la soluzione: crostata alle marmellate di ciliege ed albicocche. Mentre spalma con cura le marmellate, facendo attenzione a non mischiarle e soprattutto a non “cancellare” la medaglia, che la nonna ha posto con cura al centro della torta, con la sua solita schiettezza e con la semplicità di un bambino, osservando la medaglia posta al centro, dice: “Certo che quando mangiamo la torta, mangiamo anche la medaglia”. Anche qui ha ragione da vendere, ma almeno questa sarà una dolce medaglia.


Atto 5 – La medaglia

Non posso deludere mio nipote. Per fortuna anni di pandemia mi hanno fatto diventare, oltre che organizzatore di gare, grafico per i pettorali, addetto alle pubbliche relazioni delle gare stesse, anche orafo per la creazione di medaglie … per cui viene subito creata la medaglia per la vittoria del campionato sociale dei Runners Bergamo, specialità maratona, categoria SM70. Vincitore: il Nonno! Non sarà certo una medaglia speciale; di certo sarà unica nel suo genere, e mi piace pensare che, quando Tommaso sarà più grande, ricorderà con nostalgia la storia di questa medaglia, ma soprattutto spero saprà ricordare gli insegnamenti che il nonno gli avrà lasciato per quanto riguarda l'attività sportiva (qualunque sia la disciplina che vorrà intraprendere): correttezza nel rispetto delle regole, lealtà verso gli avversari, impegno personale per conseguire il risultato, ma soprattutto serenità nell'accettare lo stesso, qualunque sia.


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