domenica 1 dicembre 2013

C’è scelta e scelta

Quando uno deve decidere una gara a cui partecipare ha sempre una possibilità di scelta e questa può avere diverse sfumature. Può innanzi tutto dipendere dall’allenamento per cui secondo il proprio stato fisico uno decide di partecipare ad una gara più impegnativa, se è in buone condizioni, oppure ad una meno impegnativa, se le condizioni non sono proprio perfette. Altro criterio di scelta è il tipo di terreno in cui si svolge la competizione. In questo caso ci sono quelli che preferiscono salite e terreni sconnessi e quindi scelgono un trail e quelli che preferiscono pianura ed asfalto, per cui si sentono più a loro agio nel correre una maratona cittadina. Come è facile intuire, molti sono i criteri individuali per la scelta della gara a cui partecipare. Oggi, ad esempio, viste le condizioni atmosferiche (freddo e strade ghiacciate), abbiamo scelto di correre l’ottave edizione della “Barbada Fest, al pass, al trot al fresc”, in pianura, a Barbata, piuttosto che partecipare alla gara di Palazzago, in quanto abbiamo ritenuto opportuno evitare strade e sentieri di collina che potevano essere potenzialmente più a rischio.


Finché si tratta di scelte diciamo così tecniche, non si sono problemi, ma quando la scelta riguarda il cuore, tutto diventa più complicato.
Domenica 15 dicembre è in programma la camminata “Bergamo ha un grande cuore”, camminata di solidarietà organizzata dall’Associazione Cure Palliative e la “Sgambada dei Runners”, organizzata dal mio gruppo sportivo, i Runners Bergamo. Ecco una scelta difficile.
Personalmente ho un debito di riconoscenza verso l’Hospice di Bergamo. In quel luogo infatti mio papà ha trascorso i suoi ultimi giorni di vita; in quel luogo non ha avuto cure che potessero farlo guarire (chi entra in quel luogo esce in una sola maniera). In quel luogo ha avuto delle cure che hanno reso i suoi ultimi giorni di vita “umani”. Nessun dolore al corpo ed una assistenza famigliare, non solo quella che gli abbiamo dato noi, ma quella offerta dal personale tutto, non importa quale fosse la qualifica; tutti lo hanno fatto sentire a casa! Hanno praticamente curato il suo spirito.
Ecco un motivo per non mancare alla camminata: ricordare e sostenere.
D’altro canto validi motivi mi spingerebbero a partecipare alla camminata del mio gruppo: quale migliore occasione per conoscere i nuovi arrivati e scambiare qualche battuta con i vecchi amici? Siamo un gruppo numeroso e questa è una delle poche occasioni in cui è possibile incontrarsi e fare conoscenza. Non di rado mi capita di vedere atleti con la maglia dei Runners Bergamo in qualche gara e di non sapere chi siano.
Ecco un motivo altrettanto valido per partecipare alla riunione: conoscere i nuovi e riconfermare le vecchie amicizie.
Come vedete, è una scelta ardua da parte mia, ma in considerazione del fatto che il luogo dove si svolgono le manifestazioni è lo stesso, Bergamo, questo mi offre la possibilità di fornire una soluzione, che credo sia anche una soluzione di buon senso, il classico uovo di Colombo.
Propongo che la Sgambada dei Runners Bergamo diventi una componente importante della Camminata dell’Hospice. Come? Molto semplice. Partire (e correre) tutti assieme, far vedere che siamo un gruppo unito e numeroso, partire quando tutti sono già partiti per far notare ancor di più queste caratteristiche.  
Questo anche in considerazione del fatto che la Camminate dell’Hospice passa per Città Alta... dove transiterà anche la nostra Sgambada. Questo renderà quasi impossibile per le persone presenti distinguere le due manifestazioni; una potrà essere scambiata per parte dell’altra.
Con queste condizioni io non so ancora dove correrò il 15 dicembre: potrò essere ad una delle due manifestazioni oppure correre, per non fare torto a nessuno, una corsa solitaria sul circuito della Roncola, oppure partecipare a qualche maratona.    
Ecco quindi il mio appello: “Runners Bergamo, non fatemi scegliere!”.
Sentendo vari “rumors” in giro, credo che l’appello più corretto sia: “Runners Bergamo, non fateci scegliere!”.
Sarebbe, a mio giudizio, un danno al gruppo; certo, non grave ma di immagine, vedere atleti divisi il giorno 15!

1 commento:

  1. come sempre hai delle idee geniali,unire il DOVERE di aiutare e sostenere un'associazione umanitaria e il divertimento di correre in compagnia, sono due componenti che vanno accumunati, cioè unire l'utile al dilettevole, il percorso come al solito l'ho disegnato io e vi garantisco che non vi annoierete..vi aspetto TUTTI...ciao Mao

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