domenica 22 dicembre 2013

Più temerari di Renzo Tramaglino!

Fiume Adda: punto di frontiera una volta, fonte di energia in tempi recenti (vedi), luogo di camminate oggi (vedi).
Ecco come viene raccontata da Alessandro Manzoni l'attesa del passaggio dell'Adda da parte di Renzo.
Già cammin facendo, aveva disegnato di far lì un'altra fermatina, per fare un pasto un po' più sostanzioso. Il corpo avrebbe anche gradito un po' di letto; ma prima che contentarlo in questo, Renzo l'avrebbe lasciato cader rifinito sulla strada. Il suo proposito era d'informarsi all'osteria, della distanza dell'Adda, di cavar destramente notizia di qualche traversa che mettesse là, e di rincamminarsi da quella parte, subito dopo essersi rinfrescato. Nato e cresciuto alla seconda sorgente, per dir così, di quel fiume, aveva sentito dir più volte, che, a un certo punto, e per un certo tratto, esso faceva confine tra lo stato milanese e il veneto: del punto e del tratto non aveva un'idea precisa; ma, allora come allora, l'affar più urgente era di passarlo, dovunque si fosse. Se non gli riusciva in quel giorno, era risoluto di camminare fin che l'ora e la lena glielo permettessero: e d'aspettar poi l'alba, in un campo, in un deserto; dove piacesse a Dio; pur che non fosse un'osteria.”

Renzo arriva al fiume
(ed. 1840)
- Quanto c'è di qui all'Adda? - gli disse Renzo, mezzo tra' denti, con un fare da addormentato, che gli abbiam visto qualche altra volta.
- All'Adda, per passare? - disse l'oste.
- Cioè... sì... all'Adda
.
- Volete passare dal ponte di Cassano, o sulla chiatta di Canonica?
...
...cominciò a sentire un rumore, un mormorìo, un mormorìo d'acqua corrente. Sta in orecchi; n'è certo; esclama: - è l'Adda! - Fu il ritrovamento d'un amico, d'un fratello, d'un salvatore. La stanchezza quasi scomparve, gli tornò il polso, sentì il sangue scorrer libero e tepido per tutte le vene, sentì crescer la fiducia de' pensieri, e svanire in gran parte quell'incertezza e gravità delle cose; e non esitò a internarsi sempre più nel bosco, dietro all'amico rumore.

Stamattina non ci sono fuggiaschi da Milano in cerca di un guado; lo strano scalpiccio che si sente è più ovattato: è lo scalpiccio di decine di scarpe di atleti che si avvicinano di buon passo verso le rive del fiume. Eh sì, si sentono i rumori, ma si fa fatica a distinguere le persone, è infatti ancora buio. Però a differenza di Lorenzo a cui le strane figure “... cominciavano a suscitarsi certe immagini, certe apparizioni, lasciatevi in serbo dalle novelle sentite raccontar da bambino, così, per discacciarle, o per acquietarle, recitava, camminando, dell'orazioni per i morti.”, noi iniziamo a distinguere strani “fantasmi” vestiti con abiti variopinti, che corrono e se non corrono camminano veloci. Come per incanto, ci svegliamo da questo strano torpore, vediamo volti, ma soprattutto, divise conosciute. Stiamo partecipando alla camminata non competitiva “Camminata di Natale per solidarietà” che si svolge a Trezzo d'Adda.
Renzo attraversa l'Adda sulla barca
(F. Gonin)
Il Castello di Trezzo, che si staglia nero ed imponente come una Furia Nera(drago buono, come Sdentato) nelle prime luci sembra proteggere le strane piccole creature che, sfidando la pioggia, scendono verso il fiume Adda. Le splendide centrali idroelettriche, il cui aspetto architettonico le avvicina più a ville maestose che a fabbriche di energia, accompagnano la corsa degli intrepidi marciatori. Sullo sfondo su un ripido dirupo, ecco spuntare il Santuario della Rocchetta, nei tempi passati chiesa, posto di dogana, rifugio di briganti, oggi placido testimone del passaggio non di briganti, non di commercianti, non di frati, ma di atleti che con passo svelto abbandonano le rive del fiume Adda per risalire, con passo lento ma risoluto, lo stretto sentiero che riporta in quota.
Uhmm... forse la rilettura dei capitoli XVII e XVII dei “Promessi Sposi” mi ha contagiato: da “podista” a “poeta”, in ogni caso senza nessuna velleità!

Colgo l'occasione per augurare a tutti i lettori i miei migliori auguri per le prossime festività Natalizie.


1 commento:

  1. ERO ANCHIO A TREZZO, NON TI HO VISTO...HO VISTO FERDINANDO(GLI DEVO ANCORA 5 EURO CHE FIGURA), SPERO DI VEDERTI A ZANICA IL 26,COSI TI FACCIO GLI AUGURI DI PERSONA..CIAO MAO

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