Certamente chi avrà aperto il post di ieri avrà notato una piccola stranezza nella foto, che come di consueto, nei post che raccontano le maratone a cui partecipo, apre la seconda pagina: medaglia e pettorale della gara. Infatti in questa foto sono ritratte due medaglie. Forse qualcuno avrà pensato che la fatica fatta per portare a termine questa maratona valesse il riconoscimento di due medaglie, oppure una poteva essere quelle di una edizione passata consegnata quest’anno (non scherziamo, a Reggio Emilia le medaglie sono medaglie... non come a Milano anni fa, e sono consegnate all’atleta subito dopo che lo stesso ha tagliato il traguardo... qui non siamo né a Lecco, come qualche anno fa, né a Firenze quest’anno!).
Perché allora due medaglie? Prima di risolvere questo piccolo mistero, una riflessione sulla medaglia. Per alcuni la medaglia non rappresenta molto; viene considerata solo un gadget che ti spetta avendo pagato la quota di iscrizione, insomma un po’ come un pacco di pasta all’interno del pacco gara.
Beppe & la "sua" medaglia |
Per molti invece la medaglia è il simbolo di una piccola vittoria personale, il conseguimento di un obiettivo raggiunto con molti allenamenti e piccole rinunce familiari. Non è infatti raro vedere dopo una maratona atleti che raggiungono la propria abitazione con la medaglia al collo; non importa la loro posizione in classifica, per loro è una vittoria! (una piccola annotazione: tutte le medaglie della Maratona di Reggio Emilia, fin dalla prima edizione, sono d’oro e su di esse è sempre presente un tricolore. Insomma, tutti vincitori!).
Questa seconda medaglia invece rappresenta per me e per Paolo, che me l’ha consegnata personalmente, un ricordo. Ricordo di una persona che solo per motivi di salute non è presente fisicamente a questa maratona: Giuseppe Togni, il decano delle maratone italiane. L’ho sentito prima della partenza e mi ha detto di salutare tutti gli amici presenti a questa gara e dire loro che era presente con lo spirito al loro fianco.
Ecco cosa rende grande una gara in generale ed una maratona in particolare: il ricordo! In questa maratona si è voluto ricordare William Govi, instituendo un premio a suo nome, premio che veniva assegnato al gruppo sportivo più numeroso (n.d.a. vinto dai Runners Bergamo) e si è voluto ricordare anche Giuseppe Togni, assegnandogli una “medaglia ad honorem”!
William e Giuseppe sono stati per molti anni la miglior pubblicità per la maratona italiana. Il primo, novello Marco Polo, ha girato il mondo correndo maratone e promuovendo maratone, paesi e città italiane. Il secondo, più che le maratone, ha reso “famosi” molti maratoneti italiani, tra i quali mi ci metto pure io, facendo conoscere il loro volto e le loro imprese. Come non ricordare i “poster” chilometrici esposti da Giuseppe nei vari centri maratona.
Ecco svelato il mistero della seconda medaglia!
Beppe & i due F(a)usti |
Oggi, io & Fausto, nella nostra veste di Senatori della Maratone di Reggio Emilia (chissà se ci sarà anche per noi un vitalizio...), abbiamo consegnato a Giuseppe la sua medaglia. Tranquillo, Giuseppe, nessuno si dimentica di te!
Approfitto di questo post per comunicare che abbiamo trovato il nostro amico in una condizione di salute accettabile. Naturalmente abbiamo parlato di maratone passate ed per ognuna di esse vi era un aneddoto da raccontare o un amico da ricordare; poteva forse essere diversamente?
Anche oggi la sua “ossessione” era quella della foto e, non essendoci donzelle da mettergli accanto, si è dovuto accontentare di due ... baldi giovanotti!
Termino riportando gli auguri di Giuseppe per le prossime festività Natalizie, rivolti a tutti gli amici maratoneti... anzi, supermaratoneti!
© Foto Fausto Dellapiana 2013
Bravi ai due Fausti. Avete mantenuto il vero senso che da la corsa (maratona o non maratona). Bel Blog Fausto. E questo articolo in particolare mi è molto piaciuto.
RispondiEliminaBuona Corsa
Stefano Peck