martedì 3 luglio 2012

Parco Callioni: Giovanni o Giuseppe?

Recentemente nel parco Callioni sono stati posti a cura del Comune di Treviolo alcuni cartelli che segnalano divieti (ad esempio: divieto di campeggio) o indicano comportamenti da tenere (ad esempio: cani al guinzaglio). Sono anche stati posti lungo il fiume Brembo dei cartelli che indicano il divieto di balneazione. Il comportamento tenuto dal Comune è meritorio in quanto ribadisce ancora una volta che bagnarsi in acque infide e non sorvegliate di un fiume può avere risultati tragici, come dimostrano alcuni fatti luttuosi avvenuti in questi giorni in altre località del Paese.


A questo comportamento virtuoso non corrisponde però uguale attenzione nella scritta riportata su un cartello, quello posto all’inizio dell’anello. La località viene indicata come “Parco Giuseppe Callioni”. Giuseppe? La corretta denominazione dell’area verde è “Parco Giovanni Callioni”, come si può vedere dalla targa commemorativa posta a pochi metri dal cartello.
Certo, questo è solo un peccato veniale, ma dimostra, a mio giudizio, la poca attenzione da parte di qualcuno nella gestione della gestione della cosa pubblica, che in altre situazioni ha causato ben più gravi disagi.

In attesa che si ponga rimedio a questa disattenzione, riporto la descrizione del parco presa dal sito del Comune di Treviolo.

Parco Callioni Giovanni
Targa e cippo commemorativo
E' collocato in frazione Roncola e si raggiunge percorrendo la via Bainsizza.
Si estende per una superficie di circa mq. 135.000 lungo la sponda sinistra del Fiume Brembo. Costituisce pertanto un vero e proprio parco ambientale caratterizzato da un sistema integrato antropico e naturale allo stesso tempo.
E' stato realizzato attraverso successivi interventi di acquisizione delle aree voluti per contrastare le abusive estrazioni di materiale litoide in alveo che causavano instabilità e pericolosi fenomeni erosivi e per recuperare le aree invase e sconnesse dalle piene fluviali degli anni '70.
Il Piano Regolatore del 1997 ne ha sancito definitiva tutela nell'intento di preservarlo da interventi che non fossero realizzati direttamente dalla Pubblica Amministrazione.

Tramite interventi successivi condotti dall'Ufficio Provinciale del Genio Civile, l'area è stata in gran parte protetta con ripe costituite da scogliere inerbite per contrastare i movimenti erosivi, collocate in modo da garantire al fiume ampie fasce golenali nelle quali riversare le acque durante le piene.
Sulle aree private poste al suo interno sono pertanto ammesse le sole attività agricole sul suolo, senza realizzazione di infrastrutture o attività che non costituiscano pregiudizio all'equilibrio naturale del luogo.
Da nord a sud sono collocati: impianti sportivi (tamburello, calcio e calcetto), aree e attrezzature a giardino per il gioco dei bimbi, infrastrutture per il relax e di servizio, ed è percorribile utilizzando una pista ciclopedonale ad anello da cui diramano strade campestri segnate da filari alberati.
All'estremo sud è ubicata un'area, anch'essa di proprietà comunale, denominata "Quagliodromo", data in concessione alla locale Sezione Cacciatori e sulla quale viene svolta attività di addestramento cinofilo da parte dei soci. Quest'ambito è caratterizzato da impianto arboreo naturale.

La cura e manutenzione delle aree verdi è affidata ai soci della locale sezione A.N.A. (Associazione Nazionale Alpini) che vi ha sede in un'accogliente struttura.

2 commenti:

  1. adesso vogliamo sapere chi è il responsabile e bisognerebbe decurtargli dallo stipendio il costo del cartello!!!

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  2. e tenendo conto di quanto costano le "opere" dei servizi pubblici sarebbe una gran bella decurtazione

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