La mia ultima maratona corsa presentava un dislivello molto accentuato (da circa 500 a 1750 msl) e si svolgeva praticamente tutta in montagna. Perciò ho superato tutte le mie perplessità e, messa da parte la mia avversità alla salita, ho deciso di iscrivermi ad un trail.
Domenica ho partecipato alla sesta edizione dell’ “Ossola Trail” e devo dire che il piazzamento che ho attenuo alla fine è andata al di là di ogni più rosea aspettativa: 37a posizione assoluta!
Già mi immagino i commenti di “Aquila 63” , la preoccupazione di Giacomo per la mia possibile presenza nelle corse del prossimo anno, lo stupore di Mario che conosce la mia avversione per le salite in generale, l’invito di Gregorio a partecipare a qualche gara importante della IUTA...
Ad un certo punto la macchina, nel viaggio di ritorno, sobbalza e mi fa svegliare. Ecco, mi dico, è stato tutto un sogno, non posso essere arrivato in quella posizione. Il mio sguardo cade sulla classifica che mi sono fatto stampare dai giudici e che tengo in mano: no, no, non mi sono sbagliato: la mia posizione in classifica è proprio la trentasettesima!
Uhmm... noto però qualcosa di strano: dopo il mio nome non ci sono altri atleti! Solo allora realizzo che sì, sarò pure arrivato nella posizione che ho già detto, ma sono l’ultimo!
Tutto nella norma, dunque!
Scherzi a parte, il debutto in un “trail puro” è stato per me molto positivo. Questo tipo di gara mi mancava e devo dire che offre la possibilità di scoprire molti più scorci panoramici di altri tipi di corsa. Per la verità, domenica avevo con me la macchina fotografica, ma di foto ne ho fatte gran poche...
Runners Bergamo alla partenza |
Prima di partecipare avevo chiesto informazioni a Santo, che aveva già partecipato. Le sue informazioni che mi sono state utilissime. Sapevo che la prima parte di gara era molto tecnica (passaggi con corde), mentre la seconda, e soprattutto il tratto finale, era corribile.
Tutto procede bene fino a circa 21 chilometri: con Fausto corriamo, quando è possibile, e camminiamo nei tratti più impegnativi. A quel punto Davide, che fa il “servizio scopa”, ci informa che al 25° chilometro è posto un cancello: si deve passare entro le 4 ore! (*) Abbiamo circa 24/25 minuti per passarlo. Lo so che per molti questo non sarebbe un problema. La media da tenere sarebbe “da andatura lenta”, ma non è così per me. Fausto aumenta l’andatura e piano piano si allontana. Io cerco di non mollare e giungo alla deviazione dei percorsi con qualche minuto di anticipo.
Acc... non è qui il cancello, è 400 metri più avanti!
Riparto con convinzione e riesco a “passare il cancello” in tempo utile.
Qui finisce la mia “corsa”, non certo la mia gara. La mancanza di allenamento fa sì che “spendessi” tutto per rimanere in gara. Come si dice “ho finito la benzina”. Ora l’obiettivo è giungere al traguardo. Inizio camminando, da solo, l’ultima salita, dove sono raggiunto da Davide che nel frattempo si era staccato per accompagnare Massimo, che avevo superato a pochi chilometri dal traguardo. È solo. Massimo si è fermato certo, di non passare il cancello in tempo utile.
Tutto sembra filare per il verso giusto: ho preso l’andatura da “pellegrino”, scopro che anche Davide ha fatto il Cammino di Santiago. Ma l’imprevisto è dietro l’angolo. Quasi in cima alla vetta del Montorfano, mi vengono i crampi, superati grazie all’aiuto del “mio angelo Custode”.
Davide infatti, nel suo ruolo di scopa, non solo ritira tutti i cartelli di segnalazione dal percorso, ma mi segnala che giungerà “fuori classifica” a fine gara.
Quando siamo in vista del lago (mancano circa 3 chilometri all’arrivo) accenniamo anche ad un timido tentativo di corsa.
All'arrivo... con il mio "angelo custode" |
Il traguardo ci appare, quasi all’improvviso, dietro un’ultima curva. Rallento e taglio il traguardo per ultimo. Ho fatto bene, infatti rileggendo la classifica vedo inserito il nome di Davide e solo quest’ultimo rallentamento ha fatto sì che fossi effettivamente “il primo della classifica” ... leggendola al contrario!
Solo un paio di annotazioni. Mi meraviglio, che pur essendo alla sesta edizione, i ristori fossero posizionati in maniera non adeguata, fatto tra l’altro riconosciuto dallo stesso organizzatore, e forse un poco spartani. Ottima la decisione di mantenere la stessa quota di iscrizione fino alla fine e di permetterla praticamente fino al giorno prima. Pacco gara abbastanza popolare, forse un po' "leggero", in pratica come quelle delle noste non competitive.
Da segnalare per ultimo che i Runners Bergamo erano il 10% degli atleti iscritti al percorso lungo.
(*) Oggi ho riletto con attenzione i regolamento e non vi ho trovato traccia del cancello orario. L’indicazione l’ho trovata in una nota sul sito. Credo che questa importante regola debba essere posta sul regolamento, che per inciso ci hanno fatto firmare alla consegna del pettorale, e non inserita altrove. In ogni caso mi sembra inadeguato il tempo concesso per fare i primi 25 chilometri (4 ore), con una parte iniziale in cui era quasi impossibile correre, rispetto agli ultimi 10 (sempre 4 ore) ma decisamente più corribili.
L'importante è arrivare e star bene, il resto non conta.I commenti di gente invidiosa che ti fa capire di essere l'ultimo sono solamente parole al vento che appicicandosi al nostro corpo scivolano insieme al sudore.
RispondiEliminaGiorgio Gibellini