“Fischia il vento,
urla la bufera, scarpe rotte e pur bisogna andar …!”.
Nelle orecchie mi
sembra di sentire questo ritornello, cantato molti anni fa da giovani
mal in arnese, con lo stomaco spesso vuoto, ma con saldi ideali nel
loro cuore! Non importa se inquadrati nelle Brigate Garibaldi, nelle
Fiamme Verdi, nelle Brigate Giustizia e Libertà, nelle Brigate
Matteotti, o nella miriade di altri gruppi. Molti di loro hanno dato
la vita per permettere oggi a qualcuno di paragonare il 25 aprile ad
una partita di calcio.
Eh, no! Oggi anche noi
dobbiamo andare!
Come ogni anno, con Rossana, cerchiamo di fare qualcosa per “ricordare” questa data. Quest'anno l'occasione è data dall'Amministrazione del comune di Curno che, in collaborazione con associazioni locali, commemora questa importante data, prima con una fase istituzionale, poi con una passeggiata che riproporrà a grandi linee il percorso fatto dai partigiani il 26 settembre 1944, dopo l'assalto a villa Masnada, che a quel tempo ospitava un distaccamento di SS, per sottrarre armi.
Avevamo già fatto
visita al monumento eretto nel Parco dei Colli a ricordo delle
vittime partigiane di questo attacco nel 2014. (non mi dilungo nel
descrivere l'azione nei dettagli, chi volesse può leggere relativo
post – vedi
-).
Inizio della cerimonia
puntuale. Puntuale inizio della pioggia!
Nessuno lascia la
piazza, si aprono solo gli ombrelli. La cerimonia prosegue: omaggio
ai caduti, non solo partigiani, alzabandiera (no, no, non quella
rossa, quella ITALIANA).
La cerimonia ufficiale
sta per finire, manca solo il discorso del Sindaco (… o della
Sindaca). Sarà il solito discorso noioso, uffa! Dai, iniziamo la
camminata prima che la pioggia aumenti. Questo credo sia il pensiero
di molti dei presenti. Ci si mette pure Giove Pluvio che, appena la
Sindaca inizia a leggere … apre la nuvole. In effetti l'apertura
del discorso è secondo un clichè ormai collaudato: ringrazio
questo, ringrazio quello, etc. etc. le solite cose!
Ma l'apparenza spesso
inganna. Terminata la parte formale, inizia la parte sostanziale. il
foglio che tiene in mano trema, non è il vento è l'emozione; sento
che le parole che sta leggendo sono scritte con il cuore.
Sintetizzo nelle tre
parole chiave il discorso: “gratitudine”, “pace”
“democrazia”.
Non voglio togliervi la
soddisfazione di leggerlo: credo che ne valga la pena!
Terminato il discorso, inizia la “ritirata” dei convenuti verso il parco dei Colli. Noi oggi non abbiamo alle calcagna le SS o le Brigate Nere, le nostre scarpe non sono rotte, al contrario sono in goretex, per cui possiamo tranquillamente “... andare!”. La marcia offre l'occasione di conoscere nuove persone, oppure, nel caso di Rossana, di incontrare una sua collega, per cui per una volta non dovrà sopportarmi.
Arriviamo al monumento,
un ricordo & una preghiera!
Ritorniamo, io e
Rossana sui nostri passi.
Questo è il racconto
del nostro 25 aprile, fatto per la prima volta con altri!
In
ricordo del Caposquadra “Tito”,
78a
Brigata Garibaldi, distaccamento “Devic” … mio padre!
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