venerdì 26 aprile 2019

Sentieri da capre per Pecore Nere


I calendari delle competizioni non competitive della provincia di Bergamo spesso presentano alcune “anomalie”: domeniche senza gare a fronte di domeniche dove c'è solo l'imbarazzo della scelta, in quanto si possono trovare 3/4 gare in calendario. Altre volte la scelta è solo su gare in … salita e con forti dislivelli e su stretti sentieri. Domenica 14 sarebbe stato opportuno trovare una gara in pianura e su asfalto. Infatti, dopo un lungo periodo senza precipitazioni, la nuvola di “Fantozzi” inizia a perseguitare i podisti: piove solo nel fine settimana. Scelta quindi quasi obbligata cercare la meno impegnativa, almeno sulla carta. La scelta è caduta sulla competizione di Grumello del Monte, la 35a edizione della “Marcia della Solidarietà”. Da qualche anno la lunghezza dei percorsi è stata ridotta ed è sparita la 31 chilometri che serviva da ottima preparazione per le maratone primaverili. La distanza più lunga ora è di 21 chilometri, ma, vista la difficoltà del percorso (tratti in salita su sentieri che a causa della pioggia sembravano più piccoli ruscelli che sentieri), nulla da rimpiangere sulla distanza ridotta.


Oggi sono in compagnia di Fausto, che dopo la forzata sosta alla Maratona di Milano, rientra in campo, anche se “... un po' debilitato a causa degli antibiotici...”. Arriviamo sul luogo di partenza e notiamo subito che non ci sono molti partecipanti. Il tempo inclemente forse invita a rimanere al caldo sotto le coperte. Nonostante questo, solerti addetti ai parcheggi ci indicano i parcheggi più lontani dalla partenza. Evabbè. Chi arriverà più tardi parcheggerà praticamente di fianco all'arrivo. Partenza sotto una pioggia leggera. Durante la gara sarà quasi sempre nostra compagna. Non pioggia forte, ma abbastanza fastidiosa. Nessuno si lamenta, tutti sono concordi nel dire che dopo tanta siccità vederla cadere sembra accontentare tutti. Beh, sono sicuro che è solo apparenza. Correre sotto l'acqua e su sentierini fangosi, dove in alcuni tratti il piede affonda nel fango fino alla caviglia, non è piacevole ed … agevole per nessuno. Appena iniziano le salite Fausto, più avvezzo a comminare in montagna, piano piano si allontana ed io mi ritrovo solo. Correre solo generalmente non mi preoccupa ed in alcuni casi pure mi piace, ho la possibilità di pensare ai “fatti miei”, ma domenica tutta l'attenzione doveva essere posta nel vedere come correre senza cadere. L'organizzazione, in ogni caso, aveva perfettamente segnalato il percorso e l'eventualità di sbagliare strada era praticamente impossibile. In alcuni tratti più pericolosi vi erano pure degli addetti a controllare la regolarità della corsa.Per fortuna il tratto finale era in discesa e su asfalto e quindi si è potuto correre (beh, più che correre nel mio caso corricchiare, infatti venivo superato da quei pochi atleti che erano ancora alle mie spalle, essendo partiti molto dopo). Giunto al traguardo, vedo Fausto già … ristorato. Per fortuna il ristoro era posto all'interno di una palestra e quindi riparato dal vento e dalla scarsa pioggia. Infatti, appena arrivato, la pioggia aveva smesso di cadere.

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