domenica 9 febbraio 2014

Beppe: ha tagliato l'ultimo traguardo

Ieri Beppe “il nonno” ha tagliato il traguardo della sua ultima Maratona. La misurazione del percorso della Maratona in questione non si misura in metri, non ha la classica distanza dei 42195 metri, distanza tanto cara al nostro amico, ma si misura in mesi ed anni e, caso strano per una gara, ha una lunghezza diversa per ogni partecipante. Oltre ad avere un tracciato “personale”, si differenza anche per i premi finali. Mentre normalmente il premio si riscuote alla fine e la medaglia viene messa al collo dopo aver terminato la gara, in questa “gara” i premi vengono acquisiti durante la gara e, più che premi “materiali”, sono premi “morali”, quali la stima, l'amicizia, l'apprezzamento della persona più che dell'atleta. Di questi premi Beppe durante la sua “gara” ne ha riscossi moltissimi; lo dimostra il fatto che non vi era gara a cui partecipasse dove non veniva accolto calorosamente. Lui aveva una buona parola per tutti e, se si trattava di una atleta, questa era sempre... più calorosa e tutti avevano una buona parola per lui, senza nessuna eccezione.

Beppe “il decano” ci ha preceduto ed è per me difficile scrivere queste righe. Difficile non essere banale in questi casi. Non scriverò del numero di gare, delle coppe vinte, dei record ottenuti: ora non contano più nulla. Anche se era da molto che Beppe stava per tagliare il traguardo, non ho mai pensato di scrivere qualche appunto che mi fosse di aiuto ora nello scrivere questo post, quasi volessi esorcizzare o allontanare il più possibile questo inevitabile momento, momento a cui tutti noi siamo destinati. Le righe che seguono quindi derivano più dal cuore che dalla testa e forse non seguiranno un filo logico, ma sono righe che riflettono alcuni momenti, alcuni flash, delle nostre frequentazioni.
Stamattina, nonostante fosse domenica, non partecipavo a nessuna gara e, mentre stavo per uscire per una camminata, mi ha telefonato Caterina e mi ha comunicato la notizia. La camminata è stata l'occasione per ricordare.
La conoscenza tra noi è lunga cinque lustri. Risale a tempi in cui la maratona era una gara quasi sconosciuta, almeno alla massa dei podisti. Più che sconosciuta era una gara che richiamava pochi partecipanti. È stato durante una maratona, non competitiva, che ho conosciuto Beppe. Una maratona che si correva dalle sue parti, credo che fosse la “Maratona delle colline bresciane”, ma potrei sbagliarmi ed in ogni caso non ha nessuna importanza. In quell'occasione notai una strana persona che prima della partenza stava facendo il pieno di carboidrati: no, nessun blister con strane sostanze (a quei tempi nemmeno esistevano), ma un bel panino con salame ed un bicchiere di vino.
Dopo quel primo incontro altri ne sono succeduti e la conoscenza è diventata amicizia.
Oggi cammino, penso e ricordo...
Ricordo le “litigate” tra Beppe e Sergio; beh, più che litigate erano come le scaramucce dei bambini, i motivi erano sempre banali, tanto banali che nemmeno li ricordo. Quello che ricordo erano loro due che, passato qualche minuto, erano di nuovo abbracciati e discutevano amichevolmente davanti ad un bicchiere di vino, proprio come i bambini che si riappacificano mangiando un goloso gelato, offerto da un genitore.
Ricordo la “ginnastica mattutina” di Beppe; forse mattutina è un termine non appropriato... alle quattro più che mattina è notte! Ginnastica che faceva in camera, cercando di non disturbare ed i presenti, anche se venivano svegliati, si giravano dall'altra parte e continuavano a dormire, o almeno ci provavano.
Ricordo la sua “mania per le foto”. Ogni occasione era buona per farsene scattare una... quelle più richieste erano quelle in cui era attorniato da ragazze di ogni età!
Altri ricordi … ma non voglio annoiarvi; sono certo che i lettori che hanno avuto modo di conoscere Beppe aggiungeranno i loro …
Passa il tempo... e come negli ultimi metri della maratona tutto si fa più difficile, tutto diventa più faticoso; anche Beppe sente la distanza. Ormai il traguardo è vicino, dopo ci si potrà riposare.
Ecco un ultimo ricordo.
Ho sentito Beppe ultimamente; la sua voce mi è sembrata più fievole, ma un pensiero lo faceva “rivivere”: era quello della prossima maratona di Brescia. Quella sarebbe stata l'occasione in cui molti amici sarebbero passati a trovarlo e questo pensiero era per lui un motivo di consolazione e di gioia.
Purtroppo il Grande Giudice, quello che non ammette ricorsi, ha deciso diversamente.
 

Ciao, Giuseppe, anche se con pochi soldi, sei stato un “gran signore”!
 
 
© Foto Fausto Dellapiana 2006-2008
 

 

1 commento:

  1. Grande Beppe, con i guanti bianchi per onorare la maratona... come diceva lui....fai buon viaggio...
    Ro

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