Beppe “il decano” ci ha preceduto ed è per me difficile scrivere queste righe. Difficile non essere banale in questi casi. Non scriverò del numero di gare, delle coppe vinte, dei record ottenuti: ora non contano più nulla. Anche se era da molto che Beppe stava per tagliare il traguardo, non ho mai pensato di scrivere qualche appunto che mi fosse di aiuto ora nello scrivere questo post, quasi volessi esorcizzare o allontanare il più possibile questo inevitabile momento, momento a cui tutti noi siamo destinati. Le righe che seguono quindi derivano più dal cuore che dalla testa e forse non seguiranno un filo logico, ma sono righe che riflettono alcuni momenti, alcuni flash, delle nostre frequentazioni.
Stamattina,
nonostante fosse domenica, non partecipavo a nessuna gara e, mentre
stavo per uscire per una camminata, mi ha telefonato Caterina e mi ha
comunicato la notizia. La camminata è stata l'occasione per
ricordare.
La
conoscenza tra noi è lunga cinque lustri. Risale
a tempi
in cui la maratona era una gara quasi sconosciuta, almeno alla massa
dei podisti. Più che sconosciuta era una gara che richiamava pochi
partecipanti. È stato durante una maratona, non competitiva, che ho
conosciuto Beppe. Una maratona che si correva dalle sue parti, credo
che fosse la “Maratona
delle colline bresciane”,
ma potrei sbagliarmi ed in ogni caso non ha nessuna importanza. In
quell'occasione notai una strana persona che prima della partenza
stava facendo il pieno di carboidrati: no, nessun blister con strane
sostanze (a
quei
tempi nemmeno esistevano),
ma un bel panino con salame ed un bicchiere di vino.
Dopo
quel primo incontro altri ne sono succeduti e la conoscenza è
diventata amicizia.
Oggi
cammino, penso e ricordo...
Ricordo
le “litigate”
tra Beppe e Sergio; beh, più che litigate erano come le scaramucce
dei bambini, i motivi erano sempre banali, tanto banali che nemmeno
li ricordo. Quello che ricordo erano loro due che, passato qualche
minuto, erano di nuovo abbracciati e discutevano amichevolmente
davanti ad un bicchiere di vino, proprio come i bambini che si
riappacificano mangiando un goloso gelato, offerto da un genitore.
Ricordo
la “ginnastica
mattutina”
di Beppe; forse mattutina è un termine non appropriato... alle
quattro più che mattina è notte! Ginnastica che faceva in camera,
cercando di non disturbare ed i presenti, anche se venivano
svegliati, si giravano dall'altra parte e continuavano a dormire, o
almeno ci provavano.
Ricordo
la sua “mania
per le foto”.
Ogni occasione era buona per farsene scattare una... quelle più
richieste erano quelle in cui era attorniato da ragazze di ogni età!
Altri
ricordi … ma non voglio annoiarvi; sono certo che i lettori che
hanno avuto modo di conoscere Beppe aggiungeranno i loro …
Passa
il tempo... e come negli ultimi metri della maratona tutto si fa più
difficile, tutto diventa più faticoso; anche Beppe sente la
distanza. Ormai il traguardo è vicino, dopo ci si potrà riposare.
Ecco
un ultimo ricordo.
Ho
sentito Beppe ultimamente; la sua voce mi è sembrata più fievole,
ma un pensiero lo faceva “rivivere”: era quello della prossima
maratona di Brescia. Quella sarebbe stata l'occasione in cui molti
amici sarebbero passati a trovarlo e questo pensiero era per lui un
motivo di consolazione e di gioia.
Purtroppo
il Grande Giudice, quello che non ammette ricorsi, ha deciso
diversamente.
Ciao,
Giuseppe, anche se con pochi soldi, sei stato un “gran
signore”!
©
Foto Fausto Dellapiana 2006-2008
Grande Beppe, con i guanti bianchi per onorare la maratona... come diceva lui....fai buon viaggio...
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