lunedì 10 giugno 2013

Dalle scarpe da trekking alle scarpette da corsa ... lentamente!

Ultimo contenitoreTerminato il nostro cammino e raggiunta la nostra meta (Roma), ecco di nuovo la domenica libera (libera si fa per dire): si riprende a correre (?). Dopo più di un mese fermo, almeno per quanto riguarda la corsa, il buon senso vorrebbe che l’inizio fosse graduale: diciamo una corsetta di 10/15 km. Ma ecco la voce delle sirene (Fausto e Ferdinando) che propongono una trasferta ad Oggiono per una 30 chilometri “... con qualche salita solo alla fine!”. Si sa, le sirene hanno il potere di attrarre e, a differenza di Ulisse, non ho chi mi lega al palo della nave, per cui eccomi in viaggio con gli amici verso la provincia di Lecco. Giornata cupa e cielo minaccioso, ma la pioggia, secondo la gente del luogo, dovrebbe arrivare solo nel pomeriggio.
Eccoci quindi in gara. Percorso molto panoramico e all’inizio sembra tutto secondo le previsioni. Tratto pianeggiante e con qualche breve discesa. Cielo cupo, ma pioggia assente. La quiete dura poco.
Ecco le prime gocce che in poco tempo si fanno più nutrite ed in breve siamo bagnati per bene. Il percorso che fino a quel momento era pianeggiante inizia a salire.
... per di la!
A differenza di un tempo, quando non prendevo nemmeno in esame la possibilità di scegliere un percorso più corto, ora questa prospettiva mi alletta. La pioggia termina ed un pallido sole fa capolino. La tregua dura poco: un nuovo scroscio, questa volta provvidenziale, in quando è in prossimità dell’ultima deviazione, mi fa prendere la decisone giusta: lascio i miei due compagni alla distanza lunga (ed in salita) e devio sulla distanza corta in ... discesa!
Tutto sommato la trasferta è stata positiva: taglio il traguardo corricchiando; alla fine nessun problema particolare dovuto alla corsa.
Un cenno all’organizzazione della gara. Era da parecchio tempo che non facevo trasferte nel lecchese. Qui le regole sono rispettate e la partenza è quasi in gruppo, il che è un bel colpo d’occhio, sembra quasi di essere ad una competitiva e non sperduti in mezzo alla campagna. A tutti gli incroci era presente personale dell’organizzazione che fermava le auto e faceva passare in tutta sicurezza i concorrenti. Ristori nella norma, ma con un senso di ordine che ben poche volte ho visto: nessun bicchiere per terra. Questo sia per l’educazione dei partecipanti, sia per l’organizzazione che segnalava l’ultimo spazio utile per “depositare” il bicchierino.
Educazione che è sconosciuta alle persone che utilizzano i meravigliosi boschi come una discarica. Non faccio commenti in quanto la foto parla da sola.
Rifiuti
Senza parole

Un paio di considerazioni e di suggerimenti: doccia calda fino alla fine, per cui anche i partecipanti alla 30 km erano tutelati, me se la doccia era calda, il ristoro era vuoto... infatti per gli ultimi solo the ed acqua. Forse con un po’ più di attenzione si potrà rimediare a questo inconveniente; attenzione che dovrei anch’io mettere in atto nel prendere per buone le informazioni delle “sirene”...

Lago di Annone

© foto Fausto Dellapiana 2013


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