Il Nando a cui faccio riferimento nel titolo del post è il nome di Martellini: la voce di “tutto il calcio minuto per minuto”, che per molti anni ci ha tenuto compagnia le domeniche pomeriggio per tutti gli anni 60. Allora non esistevano trasmissioni televisive in diretta e le sue radiocronache “facevano vedere” le partite a milioni di italiani.
Al giorno d’oggi il mestiere del radiocronista, colui che descrive un avvenimento ad altri senza che questi lo vedano in diretta è ormai scomparso. La televisione trasmette ogni genere di avvenimenti sportivi e questi sono commentati non più da una sola persona ma da molti, spesso con giudizi completamente diversi sulla stessa azione e... magari diversi da quelli del telespettatore.
Uhm... siamo sicuri che il mestiere del radiocronista sia scomparso? Io credo proprio di no!
Ci sono delle persone che continuano la professione di Nando: sono gli “speaker” delle gare di podismo. Chiamarli speaker mi sembra riduttivo.
Speaker e quello che allo stadio, oltre a leggere le formazioni delle squadre ha il compito di comunicare che “... la macchina targata AH 27 DR deve essere spostata...”. Io credo che siano le “voci narranti” della gara, quelli che fanno vedere la gara agli spettatori sulla linea d’arrivo, che riempiono i momenti pre gara pieni di tensione e quelli post gara, dove possono giustamente esaltare buoni risultati e sdrammatizzare risultati un po’ deludenti. Se una partita di calcio può essere vista e gustata appieno senza qualcuno che la commenti, non è così per una gara di corsa, ad esempio di una maratona. Qui, se tutto va bene oltre alla partenza ed all’arrivo ci può essere tutt’al più un passaggio intermedio... poi tutto il resto è “vuoto”. Ecco che viene in aiuto la voce della manifestazione che oltre ad una preparazione “enciclopedica”, deve avere la sensibilità per adattare il commento al suo pubblico.
Speaker e quello che allo stadio, oltre a leggere le formazioni delle squadre ha il compito di comunicare che “... la macchina targata AH 27 DR deve essere spostata...”. Io credo che siano le “voci narranti” della gara, quelli che fanno vedere la gara agli spettatori sulla linea d’arrivo, che riempiono i momenti pre gara pieni di tensione e quelli post gara, dove possono giustamente esaltare buoni risultati e sdrammatizzare risultati un po’ deludenti. Se una partita di calcio può essere vista e gustata appieno senza qualcuno che la commenti, non è così per una gara di corsa, ad esempio di una maratona. Qui, se tutto va bene oltre alla partenza ed all’arrivo ci può essere tutt’al più un passaggio intermedio... poi tutto il resto è “vuoto”. Ecco che viene in aiuto la voce della manifestazione che oltre ad una preparazione “enciclopedica”, deve avere la sensibilità per adattare il commento al suo pubblico.
Prima della gara, oltre alle solite presentazioni della località, i commenti sono particolarmente rivolti agli atleti, in quanto si fa un rapido breefing sulle caratteristiche del percorso, si danno alcuni consigli, si cerca in tutti i modi di motivarli e tenerli emotivamente impegnati. Durante la gara, oltre a segnalare l’andamento nelle posizioni di testa, si deve parlare ad un pubblico che forse ha poca dimestichezza con la gara e quindi si cerca di spiegare, ad esempio perché viene la crisi del trentesimo chilometro, come può essere superata, perché è importante non saltare i ristori, etc. etc. Cose che tutti sanno (gli atleti), ma che molti ignorano (gli spettatori).
Terzo momento è l’arrivo dei primi. Qui è facile commentare: dei primi si sa tutto o quasi, sono dei campioni. Nelle trasmissioni televisive delle maratone qui si finisce, si parla del vincitore, al limite dei primi; i dati sono reperiti dal computer che segue sempre il commentatore.
Roberto Brighenti |
Nelle maratone “dal vivo” nessun atleta (eh, sì anche se si impiega quattro ore per terminare una maratona, si è un atleta) viene dimenticato. La “voce” ricorre alla sua memoria per riconoscere chi sta arrivando, per tutti una parola di elogio, un commento positivo. Se non lo si conosce direttamente ecco venire in soccorso la lista degli iscritti e... zac: anche l’atleta Passo Lento da Tradate sente il suo nome risuonare dagli altoparlanti. Piccolo momento di gloria, che riempie di gioia il figlioletto oltre la linea del traguardo.
Di queste “voci” che sono tra le prime ad essere presenti sulla linea del traguardo e tra le ultime ad abbandonarla, ne conosco personalmente tre: Roberto Brighenti, Michele Marescalchi e Fabio Rossi (... in stretto ordine alfabetico!).
La conoscenza con Roberto risale a circa una dozzina d’anni fa, poco prima che nascessero i Runners Bergamo, non ricordo esattamente in quale gara, ma sicuramente in una maratona dell’ Emilia. Di lui ho un particolare ricordo legato alla Maratona di Parma, il cui percorso era un giro di circa dieci chilometri da ripetere quattro volte. Tutte le volte che transitavo sotto il palco ero “nominato” da Roberto come presidente dei Runners Bergamo. All’arrivo ho fatto presente che il presidente era un’altra persona. Le sue parole, di cui ho un gradito ricordo furono “Non sarai il presidente effettivo, ma sicuramente la tua statura morale, la tua correttezza in gara e la tua simpatia ti fanno il presidente onorario del tuo gruppo...”. Qui prendo a prestito una sua famosa frase: “... ma questa è tutta un’altra storia!”.
La conoscenza con Michele, forse quello con cui ho avuto meno contatti, risale ad un’edizione della Maratona di Bologna, di cui credo, oltre ad essere l’addetto stampa, faceva parte come organizzatore. Il suo modo di fare un po’ distaccato sembra renderlo meno simpatico ed alla mano degli altri due. Non è affatto così: sempre disponibile e pronto a dare buoni consigli e informazioni.
Michele Marescalchi |
Con Fabio la conoscenza indiretta risale ad una maratonina di Mantova di parecchi anni fa. Allora lui non era ancora una “voce”, ma era un “occhio”, nel senso che era fotografo. All’arrivo avevamo scambiato un paio di parole, nulla di più, ma il giorno dopo nella mia casella di posta vi erano le foto dell’arrivo!
Fabio Rossi |
Da allora le frequentazioni sono diventate più assidue. È sempre stato disponibile, a far “pubblicità” alle nostre gare, sia quando ero un’atleta dell’ Atletica Castel Rozzone e successivamente dei Runners Bergamo. È stato lui, quasi, ad obbligarmi a scrivere i miei primi articoli... quello che “combino” ora sul blog è anche un po’ colpa sua.
Da sempre è la “voce” della manifestazioni che i Runners Bergamo organizzano. Quando abbiamo organizzato a Bergamo il campionato mondiale IAU di “24 ore” , è stata la nostra voce “mondiale”. Qui si è superato: ha tenuto per più di un giorno il “pallino” in mano... pardon, il microfono.
In conclusione, quando vedete... o sentite una voce dal palco di qualche manifestazione che “racconta” la gara, non chiamatela semplicemente speaker!
© foto dal web – elaborazione Fausto Dellapiana
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