Eppure... eppure anche in questo tempo della vita si possono vivere nuove esperienze. Così è stato per i cammini e così è stato per “raccontare” i cammini. Ebbene sì. Per una sera siamo stati, io e Rossana, dall’altra parte della barricata, siamo stati relatori in uno degli incontri organizzati dalla Biblioteca di Concorezzo sul tema “Sì, viaggiare”.
Vorrei qui raccontare questa nostra piccola nuova esperienza, che sicuramente è stata più facile per Rossana, che, oltre ad essere una lettrice in Parrocchia, per anni ha fatto la maestra, di fatto ha sempre avuto un pubblico davanti, invece per me è stato un debutto.
Ma andiamo con ordine.
Fausto "Sir Marathon" |
Preparare l’incontro è stato lungo, ma piacevole.
Lungo non tanto perché si dovevano scegliere le fotografie tra le circa ventimila che abbiamo scattato, ma perché ogni foto era motivo per ricordare la persona incontrata sul cammino, per rivivere la fatica di qualche tratto, per sentire il canto degli uccelli, insomma abbiamo ripercorso i cammini quasi in tempo reale, seppure in modo... virtuale.
Anche sul criterio di selezione delle foto ci sono stati motivi di “attrito”. Alla fine abbiamo convenuto che, dovendo parlare di cammino e di luoghi, il soggetto principale doveva essere la “strada”. Alla fine crediamo di aver scelto le fotografie più significative per far “vivere” ai presenti lo spirito del cammino o meglio dei cammini.
A proposito delle fotografie vorrei ricordare che non sono “artistiche” o particolarmente ricercate. Si sa il pellegrino non ha certo il tempo di aspettare la luce migliore oppure cercare l’angolatura più suggestiva, ma le nostre foto hanno indubbiamente il pregio della verità e della spontaneità, cose che le rendono, secondo me, più vissute.
Rossana |
Dopo aver terminato la scelta, abbiamo preparato la scaletta degli interventi e stabilito, a grandi linee, l’ordine degli interventi. Ok, ora tutto era pronto.
Uhm... forse utilizzare le funzioni di windows per far scorrere le foto sicuramente era facile ed immediato, ma poco professionale. Meglio utilizzare un programma che permettesse di fare una presentazione più consona. Ecco l’occasione quindi per un’altra “prima volta”: utilizzare, e quindi imparare ad usare il programma per questo tipo di presentazioni. Un po’ di difficoltà all’inizio, ma alla fine credo che il risultato sia stato buono.
Eccoci finalmente a venerdì. Prepariamo con cura tutto il necessario, zaino compreso, ed attendiamo... Alle 21 i presenti sono solo un paio, ma, si sa, si deve attendere il famoso “quarto d’ora accademico”. Infatti dopo poco i presenti sono circa una quarantina, in media con le aspettative degli organizzatori.
Iniziamo, ancora un po’ timorosi, ma, come nel cammino, proseguendo le difficoltà sono superate e si procede sempre più sicuri. Era nostra convinzione di parlare per circa un’oretta, ma alla fine abbiamo parlato per circa due ... saltando la presentazione del nostro “Cammino di Sigerico” (da Canterbuty a Vercelli). Quello che ci ha fatto particolarmente piacere è stato constatare l’attenzione dei presenti, attenzione che si è concretizzata in una serie di domande molto pertinenti riguardo all’argomento esposto.
Credo che alla “nostra prima volta come relatori” si debba dare una sufficienza piena!
Un’altra prima volta? Io spero sempre che possa essere quella di “correre” una maratona in compagnia di Rossana, anche se credo che sia un’impresa titanica, ma... “Mai dire mai!”
© Foto Lisa Dellapiana 2013
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