Con le restrizioni dovute alla pandemia sono cambiate le mie abitudine della mia corsa domenicale. Certo, non rinuncio a santificare la domenica correndo, ma lo faccio correndo da solo, su percorsi nei pressi della mia abitazione e ho la fortuna, se decido di correre gare con distanze classiche (mezza maratona o maratona), di poter utilizzare percorsi misurati e certificati FIDAL, facilmente raggiungibili dalla mia residenza. Se questa è diventata la regola delle mie corse domenicali, esiste anche l'eccezione. Naturalmente ci sono gare competitive per me irrinunciabili e di queste ne trovate i resoconti nei post pubblicati su questo blog, mentre per le non competitive, quest'anno, mi sono dato la regola di partecipare a quelle in cui posso raggiungere il luogo di partenza a piedi. Risparmio di benzina e meno inquinamento, beh, questi sarebbero buoni motivi. La realtà è un'altra. Nelle ultime non competitive corse lo scorso anno mi sono ritrovato a correre da solo, partendo da casa molto presto ed in alcuni casi con parcheggio difficile da trovare. Ecco quindi la soluzione: organizzare la mia corsa domenicale. Partenza … appena pronto, chilometraggio … variabile e spesso non fissato in anticipo, nessun problema per parcheggiare … l'automobile sta in garage, nessun premio di partecipazione con grande gioia di Rossana e, se devo essere sincero, in qualche occasione ho più compagnia in queste gare per il fatto che amici corrono con me per un tratto del percorso e qualche volta anche fino alla fine. La corsa non competitiva che si è disputata il primo novembre a Dalmine, la “Cammina Dalmine” 18a edizione, rientra nelle eccezioni. Circa quattro chilometri di riscaldamento per raggiungere la partenza, venti chilometri di gara, terminata la quale altri quattro chilometri di defaticamento. Sul luogo del ritrovo non ho trovato la solita folla di partecipanti che era abituale prima della pandemia. Certo, nella giornata erano in programma, nella bergamasca, altre due camminate non competitive, oltre alla corsa competitiva sul Quisa. Questo può, in parte, spiegare la scarsa affluenza, ma certamente evidenzia il cambio delle abitudini di molti podisti, che prediligono corse solitarie o con solo pochi compagni. Come previsto, anche questa gara l'ho corsa in solitaria, con lo svantaggio di non poter scegliere il percorso, per cui molti tratti erano su sentieri sconnessi e con pietre (di questo la mia schiena non ha certo gioito). L'unico vantaggio è che erano presenti i ristori. Nessun compagno con cui scambiare due chiacchiere, nessun motivo di distrazione per ammirare il paesaggio: sono sentieri che abitualmente frequento con Rossana e quindi molto ben conosciuti. Se aggiungete che la giornata era pure grigia... Evabbè, che altro dire, fin qui un post banale o poco più. Posso trovare qualche altro argomento per renderlo più “giornalistico”?
Le ultime due non competitive corse, quella di Treviolo (vedi) e quella di Curno (vedi) le ho corse in compagnia di due Angeli Custodi, rispettivamente Gianmario ed Elena, che mi hanno amorevolmente accompagnato per tutta la corsa. Angeli Custodi assenti nella gara di Dalmine, ma sostituiti da Diavoli Tentatori, che si sono manifestati sotto le sembianze di simpatiche “ragazze” di varie età che, ad ogni ristoro, con sorrisi cercavano di ammaliarmi per farmi mangiare delle fette biscottate con la NUTELLA, per di più quella originale. La tentazione era forte, ma, come Ulisse ha resistito al canto delle sirene, anch'io ho resistito alla tentazione della … Nutella. Certo che se fosse stata spalmata su una fetta di pane ….Beh, resistito fin ad un certo punto. Terminata la gara, alla vista sul tavolo di una spianata di biscotti spalmati di Nutella, la gola ha prevalso ed ho recuperato sicuramente quello a cui avevo rinunciato ai ristori lungo il percorso.
P.S. La Nutella spalmata sui biscotti mi è sembrata un valido compromesso tra pane e fette biscottate.
P.S 2. Chissà se il signor Ferrero, leggendo questo post, mi invierà un barattolo di Nutella... In fondo se la caverebbe con poco per questa pubblicità.
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