Come ho già detto in
altre occasioni, essendo un “pp” (podista pigro), mi devo motivare
per correre una gara la domenica. Recenti fatti mi hanno
dato l'ispirazione per la gara che ho corso domenica. Denominazione
della gara: “Un passo oltre”. Qui le motivazioni sono
molteplici, ma tutte hanno come comune denominatore il fare un passo in
più, l'andare oltre, il guardare più avanti.
“Un passo
oltre” per Sir Marathon, cioè io.
La forzata clausura
imposta dal lockdown non mi ha certo impedito di correre e come me
moltissimi altri atleti. Certo i percorsi non erano quelli a cui
uno era abituato; ognuno aveva i suoi percorsi di allenamento in
luoghi sì vicini a casa, ma … non dentro casa. Con l'allentamento
delle restrizioni, circa un mese fa, i podisti hanno potuto riprendere
questi tracciati e sentirsi più liberi. Il prossimo passo sarà
quello di poter gareggiare … entro fine anno? Beh, questo non lo so
di certo, ma il poter correre è già un passo avanti.
Pur non avendo mai
smesso di correre, le mie gare hanno avuto distanze ridotte (con
grande gioia della mia schiena) e soprattutto non richiedevano
nessuna preparazione la sera prima. La linea di partenza della “gara”
era sempre l'uscio di casa. Per la corsa di domenica sono tornato
all'antico. La gara prevedeva una maratona, da disputarsi sull'anello
del Parco Callioni, che è stato per anni il percorso della “Maratona
sul Brembo”. Percorso misurato e certificato FIDAL.
Ecco quindi la sera di
sabato il solito rituale della preparazione della borsa di gara, con
l'aggiunta di alcuni generi per il ristoro. Nelle norma la notte
prima della gara: quasi insonne.
Partenza della gara
verso le 6.30. La maratona prevede 20 giri completi con l'aggiunta di
335 metri per raggiungere la distanza regolamentare. Primi giri in
compagnia di giovani leprotti che per nulla intimoriti dal corridore
solitario continuavano tranquillamente la loro colazione. Con il
passare del tempo, la pista si affollava di podisti (tutti più veloci
di me), di genitori con bambini; a metà mattina nonni soli o in
compagnia dei nipotini rallegravano la mia corsa. Passaggio alla
mezza in 2 ore e 45 minuti. La giornata calda ha fatto sì che verso
la fine della mattinata la pista diventasse più solitaria ed i prati
ai bordi della stessa più affollati: gente che prendeva il sole,
famigliole che si apprestavano ad un salutare pic-nic. (il tutto
perfettamente in regola con le norme anticoronavirus). Due gradite
sorprese: quando mancano quattro giri al termine della maratona, arriva Rossana, che, da brava vivandiera, porta acqua fresca, molto
gradita visto la temperatura alta. Il giro successivo incontro Vanni,
che, come al solito, va come un razzo. Questa volta solo un rapido
saluto: “Non vorrei che mi dessi la colpa se ti faccio
rallentare...” sono le sue parole, quando ormai è un puntino
all'orizzonte. Completo il ventesimo giro, guardo il cronometro: 5
ore 50 minuti circa, ritorno sui miei passi per i 335 metri mancati.
Maratona terminata in 5
h 54' e diciannove secondi!
Ecco il mio passo
oltre: gambe stanche, ma mente leggera, sono riuscito a
completare nuovamente un maratona. Non comparirà in nessuna
statistica, non mi varrà nessuna crocetta, ma io l'ho portata a
termine ed è questo l'importante
“Un passo
oltre” per Giulio Regeni.
25 gennaio 2016: Giulio
scompare nel nulla in Egitto. 3 febbraio 2016: ne viene ritrovato il
corpo con evidenti segni di tortura. Il 10 aprile 2016 correvo la
Maratona di Roma con lo striscione in cui chiedevo “Verità per
Giulio” (vedi).
Chiudevo il post con queste parole: “Verità che
il governo Italiano ha il dovere di pretendere, Verità
che il governo Egiziano ha l'obbligo di dare!”.
Sono passati 4 anni da
allora; molta acqua è passato sotto i ponti. Ora le prove sono
chiare, la verità è venuta a galla. Adesso
il passo oltre, il passo avanti deve essere quello per ottenere
giustizia.
Ricordo le parole pronunciate in tono solenne nel novembre 2018
dall'allora ministro dell'industria e vice premier: “Risposte
entro dicembre o ci saranno conseguenze su tutto: dai rapporti
diplomatici a quelli economici ...”.
Altra acqua è passata sotto i ponti e mi sembra che le parole
pronunciate in tono solenne allora siano parole scritte sull'acqua!
Sul niente. La conferma sono i recenti fatti: la
vendita di armi all'Egitto.
Termino il ventesimo
giro. Mentre completo il percorso della maratona, il mio cuore è
triste: penso a Luciana e Giorgio, i genitori di Ilaria Alpi. Luciana, in una delle ultimi apparizioni in tribunale, disse: “Sono stanca
di illudermi. Ma farò di tutto perché l'inchiesta non finisca in
archivio". Non lasciamo che la stessa sorte capiti a Paola e
Claudio, i genitori di Giulio.
Aiutiamoli nella richiesta di verità
e giustizia!
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