Un avvertimento prima
di proseguire la lettura. Il titolo è per il momento un titolo
sospeso, come nella tradizione napoletana; vi è l'usanza di lasciare
un caffè sospeso, cioè un caffè pagato da un avventore che sarà
consumato da un altro che ha meno possibilità economiche. Ora la
situazione fa sì che si sia passati dal caffè alla spesa alimentare
“Chi può, metta; chi non può, prenda!” è il cartello che
spicca sopra ceste con generi alimentari. Qui, per facilitarvi il
compito nel completare il titolo, non dovete prendere nulla, ma
dovete mettere alla fine del titolo un punto esclamativo
oppure un punto interrogativo … secondo il vostro “buon
cuore” e dopo attenta lettura e dopo le vostre considerazioni. Più
democratico di cosi!
Prologo
Inizio di marzo. I
decreti ministeriali impongono isolamento in casa; vietate le uscite
e soprattutto vietato correre. Come fare? Semplice: ritagliarsi un
percorso casalingo nel rispetto di tutte le norme.
I più fortunati
hanno a disposizione un giardino e quindi possono ritagliarsi un
percorso “agevole”; i più sfortunati hanno a disposizione solo
appartamento e terrazzi. Poi ci sono quelli della terra di mezzo, che
possono spaziare tra cortili ed autorimesse. All'inizio sono solo gli
irriducibili della corsa. Alcuni siti podistici pubblicano resoconti
di queste “imprese”. Tutto in regola, tutto tranquillo, che male
fanno? Eh, no! Qualcuno stigmatizza le loro gesta definendoli
“fenomeni da circo” oppure “buffoni in pantaloncini”.
A me,, che normalmente corro solo la domenica ed avevo già previsto
qualche settimana di riposo, sembra che le affermazioni siano del
tutto fuori luogo e mi sento quasi chiamato in causa.
L'opera
Siamo sicuri che il
termine “buffone” sia poi così offensivo?
Prendo la definizione
dal vocabolario Treccani: Buffóne Nell’antichità,
ma specialmente nel Medioevo e nel Rinascimento, uomo
(assai più raramente donna) per lo più fisicamente deforme o nano,
che aveva il compito di rallegrare con i suoi lazzi i signori, di
cui era spesso anche il consigliere.
Ed
i suoi sinonimi “clown,
giocoliere, giullare, menestrello, pagliaccio, saltimbanco”. San
Francesco fu
definito il Giullare di Dio; più vicino ai giorni nostri vorrei
ricordare la storia “buffa” di un giullare che vinse il premio
Nobel: Dario Fo.
Per poi non dimenticare
quei “fenomeni da circo”: i clown, che strappano sempre un
sorriso ai piccoli (e non solo).
A questo punto mi si
pone un problema. Posso fare pure il il “criceto” durante il
lockdown o mi prendo, come previsto, qualche settimana di riposo? Mi
sono dato una risposta alla domanda.
Scrissi il 21 marzo
“Ma, come ho già avuto modo di scrivere in altro post, i
Bergamaschi sono gente dura, gente che non molla. Come “anziano
maratoneta”, poco incline agli allenamenti, stare in casa non mi
sarebbe certamente pesato, ma come “anziano
bergamasco” dovevo dare un segno di non mollare. Correre nel comune
non è possibile, ma correre in casa sì!” ( - leggi
tutto il post -). A differenza di altri, mi imposi una quota di
iscrizione per ogni “gara” da me fatta. Per la verità, la
donazione era il primo obiettivo, abbinato alla resilienza tutta
bergamasca. Questa impostazione “pazza”: correre in casa e pure
pagando, contrariamente a quanto uno può pensare, ha preso piede.
Vorrei solo ricordare la “Quarantine
half Marathon” in
collaborazione con Roberto (Velo); “10
km della Capra Virtual”
organizzata dai Fo' di Pè; “Pasqua
Solidale” organizzata
dalla Tartallegra Rosa; la “Ultra
francia COVID”,
organizzata da Roberto e Paolo. Per il 25 aprile ho organizzato
“Bergamo resiste!”,
che ha visto la partecipazione di circa una dozzina di … amici.
Cosa hanno in comune tutte questa gare virtuali? (beh, non troppo
virtuali; si corre davvero ed i percorsi sono di gran lunga più
impegnativi
di gare normali). Hanno raggiunto tutte uno scopo “benefico”,
anzi credo che siano due. Il primo è
di farci sentire più vicini,
più uniti,nonostante la distanza che ci separa; il secondo è donare
una somma di denaro a qualche associazione che sta operando nella
sanità; il terzo (ma non erano due? Evabbè) è coltivare la nostra
passione: correre!
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Ormai quasi tutte
queste gare da criceti hanno come scopo principale quello di
raccogliere fondi. Mi piacerebbe conoscere ora il parere di chi
scrisse quelle parole per esprimere un parere negativo su queste
“corse da criceti”.
Non
me ne vogliano gli amici, ma qui i buffoni sono stati davvero tanti.
Quasi
quasi me ne stavo dimenticando. Queste cose le pensavo, quando
correvo le mie gare nel CoronArena, ma per poterle scrivere dovevo
avere il giusto motivo. Ecco quindi che domenica ho corso la “21
km La mezza del Dubbio”.
Un
motivo più valido di così non potevo trovarlo, non credete? Come al
solito, breve cronaca della gara. Tempo finale 3h 09' 19”. Fine
cronaca.
No, no in questo caso devo pure aggiungere un commento sulla mia divisa di gara. Colori dell'abbigliamento che fanno a pugni tra loro, cappello un po' strano e non certo ergonomico: non vi ricorda forse l'abbigliamento di un giullare? La cosa più strana è che stavolta Rossana, viste le motivazioni, non ha espresso nessun parere negativo.
No, no in questo caso devo pure aggiungere un commento sulla mia divisa di gara. Colori dell'abbigliamento che fanno a pugni tra loro, cappello un po' strano e non certo ergonomico: non vi ricorda forse l'abbigliamento di un giullare? La cosa più strana è che stavolta Rossana, viste le motivazioni, non ha espresso nessun parere negativo.
Epilogo
Ho espresso le mie
motivazioni, per cui avete tutti gli elementi per completare il
titolo. Io mi sono già dato una risposta. In ogni caso lascio a voi
la libertà di scelta.
… non siate troppo
severi!
Anche oggi la gara ha una sua quota di iscrizione,
per cui consiglio, vista la situazione economica in cui si sono
venute a trovare numerose famiglie, una donazione alle strutture
comunali oppure una donazione in generi alimentari alle varie
associazioni che operano sul territorio.
Per il Comune di Treviolo – Raccolta
fondi solidale
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