San Giorgio è il
patrono del nostro comune Treviolo, perciò è una giornata di festa.
Scuole chiuse, uffici chiusi … quest'anno lo sono da un po', e
anche la festa per la verità non è una festa come gli altri anni,
anzi non è proprio una festa. Troppi lutti e troppa sofferenza sono
ricordi troppo recenti ed ancora vivi sulla pelle di tutti i
concittadini. Per molti si sommano ai problemi sanitari, che sembra
siano quasi alla fine, problemi economici, che per molti sono
all'inizio.
Varie sono le leggende
che riguardano San Giorgio. Voglio qui solo ricordare "Liber
Notitiae Sanctorum Mediolanii".
(
e riprese dal sito www.leggendemetropolitane.it). Essa racconta invece
che San Giorgio avrebbe vissuto in Brianza. Un drago imperversava da
Erba fino in Valassina, facendo strage tra le greggi. Quando ebbe
divorato tutti gli animali, la gente di Cravenna cominciò a
offrirgli come cibo i giovani del villaggio, di volta in volta
estratti a sorte.
Capitò però che anche la principessa Cleodolinda
di Morchiuso diventò una vittima, e fu legata presso una pianta di
Sambuco. San Giorgio arrivò in suo soccorso e offrì dei dolci al
drago per addolcirlo. Il drago seguì San Giorgio fino al villaggio,
dove il Santo lo decapitò con un sol colpo. In ricordo di
quell'evento, ancora oggi il 23 aprile, giorno di San Giorgio, in
Brianza si preparano i "Pan meitt de San Giorg", dolci di
farina gialla e bianca, latte, burro e fiori, essiccati di sambuco.
San Giorgio era anche
invocato per sconfiggere: la peste, la lebbra e la
sifilide. Nell'antichità non vi erano strutture sanitarie, medici,
infermieri, etc. etc. per cui l'unica soluzione per sconfiggere le
pestilenze, oltre a ricorrere magari a qualche intruglio, era quella
di richiedere l'aiuto di qualche Santo in paradiso. Per la verità,
nella nostra tradizione, per sconfiggere la peste il santo più
gettonato era San Rocco.
Considerato che oggi è
San Giorgio, il pensiero va all'Inghilterra di cui è patrono. Anche
loro stanno sperimentando gli effetti devastanti del coronavirus.
Sembra lontana, anche se sono passate poche settimane, la derisione
nei nostri confronti: “Stanno a casa perché non hanno voglia di
lavorare”, l'opinione espressa da molti cittadini britannici.
Il 12 marzo il premier inglese affermava che le scuole sarebbero
rimaste aperte, il giorno dopo “... molte famiglie perderanno i
loro cari”. Sappiamo tutti come sta andando. Anche loro hanno i
loro lutti, anche loro hanno i loro problemi. Ecco cosa unisce Italia
ed Inghilterra, Scozia, Galles ed Irlanda del
Nord. Ecco quindi il “mio dovere” di essere al loro fianco,
certo non fisicamente ma idealmente, come lo sono stato con gli
spagnoli, dovo ho amici; in Inghilterra ho qualcosa in più: Sara,
mia figlia, e David e Oliver, i nipotini.
Ecco quindi l'idea di
correre la “St George run”, titolo in inglese,
naturalmente, distanza non indicata, anche se era prevista una mezza
maratona, distanza che alla fine ho corso.
Nulla di particolare;
ormai conoscete tutti i particolari del CoronArena. Arrivo subito
alla … fine: tempo 3h 09' 19”.
Anche oggi il campanile delle chiesa è stato mio cronometro ed il suo suono è stato il mio fedele compagno di gara. All'inizio delle mie corse, siamo ai primi di marzo, il suono delle campane era a lutto. Successivamente ho “sentito” un doloroso silenzio: troppi compaesani ci stavano lasciando, molti erano confinati in casa con i propri cari da accudire, per cui si era reso necessario silenziare le campane per non diffondere tristezza. Un paio di settimane fa le campane furono il mio cronometro. Oggi, oltre a questa funzione, il suono squillante delle campane a festa ci fa ben sperare per il futuro. I “numeri” si stanno abbassando, la “curva” sembra puntare verso il basso. Ecco, San Giorgio ha fatto il miracolo!
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Gundi... la San Giorgio dei Runners Bergamo |
Per la verità credo
che, oggi, i San Giorgio siano tanti. No, non indossano l'armatura
con elmo e corazza; no, non cavalcano bianchi cavalli (così è quasi
sempre rappresentato il santo); non sono armati di lancia o spada con
cui trafiggere ed uccidere il drago.
Oggi i nostri santi
indossano camici bianchi, guanti, mascherine. Lavorano senza sosta
con impegno ed abnegazione. Molti sono caduti; a molti rimarranno
cicatrici che difficilmente scompariranno (e non mi riferisco alle
cicatrici sulla pelle, ma a quelle nell'animo).
Il drago da loro
sconfitto non sputa fuoco dalla bocca, ma dalla bocca (dei pazienti)
non fa entrare aria.
Di sicuro non ci
saranno artisti che immortaleranno le loro epiche gesta in qualche
quadro od affresco; quello che tutti noi possiamo fare è
ringraziarli dal profondo del cuore.
San Giorgio, come già
detto, è anche protettore degli scout, e il mio pensiero finale va
ai nipotini inglesi scout. In questo momento sono impegnati a
percorrere, unitamente a molte sezioni, la distanza che unisce la
Terra alla Luna: 1 miglio al giorno.
Auguro loro di raggiungere
presto l'obiettivo!
Oliver & David nipotini scouts |
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Anche oggi la gara ha
una sua quota di iscrizione, per cui consiglio, vista la situazione
economica in cui si sono venute a trovare numerose famiglie, una
donazione alle strutture comunali oppure una donazione in generi
alimentari alle varie associazioni che operano sul territorio.
Per
il Comune di Treviolo –
Raccolta fondi solidale
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