Stato
fisico non proprio al top, possibilità di non terminare la maratona
abbastanza alte, lo scorso anno in queste condizioni mi feci la mia
mcm (vedi), ma la quota ridotta ed uno spirito di squadra mi hanno
fatto decidere a prendere il via. Rappresentare i Runners Bergamo è
per me sempre un motivo di orgoglio.
La
maratona di Milano, ormai da tre lustri sulla scena, non ha saputo
trovare uno spazio importante, almeno come numero di partecipanti.
Certo è di aiuto per aumentare la partecipazione la possibilità di
correre la
maratona a staffette: quattro atleti per ogni staffetta.
Ciò permette di dichiarare numeri molto più alti; lo speaker alla
partenza comunicava che erano 14.000 i partecipanti alla maratona. In
un certo senso diceva la verità, il numero degli atleti che
partecipavano alla manifestazione era esatto, ma il numero degli
atleti che correvano l'intera maratona era un terzo di quello
comunicato, circa 4.500.
Soliti
problemi con i milanesi anche quest'anno, anche se per la verità
molto meno degli anni scorsi: strombazzamenti di clacson, qualche
parola di troppo tra automobilisti ed addetti al controllo degli
incroci, tifo sempre scarso, insomma normale routine per la maratona
della città lombarda.
Personalmente
ho rilevato la presenza di alcuni problemi organizzativi: il primo
anno fu la mancanza di acqua su molti ristori; poi ci fu la
disastrosa gestione della consegna delle sacche quando il servizio
era gestito dai militari; due anni fa all'arrivo fu cosa molto
squallida vedere gli atleti cambiarsi sotto una pioggia scrosciante.
Quest'anno nulla da ridire sui ristori, sempre forniti e con la
possibilità di integratori in gel al 30° chilometro, inappuntabile
la consegna delle sacche, camion ben visibili e capienti con
personale all'altezza del compito. All'arrivo la bella giornata ha
permesso di cambiarsi e di … abbronzarsi sull'erba al di fuori del
Castello Sforzesco. Insomma tutto bene, uhmm... non facciamoci
mancare nulla anche quest'anno. Alla partenza lo speaker annunciava
una giornata calda e consigliava vivamente di bere e di usufruire
degli spugnaggi, specialmente verso fine gara, quando la temperatura
sarebbe stata ancora più calda. Consigli come vedete utili. Solo
che... negli ultimi due posti di spugnaggio mancavano le … spugne.
Avete letto bene: NON c'erano le spugne. Per la precisione al punto
spugnaggio del 32,5 vi erano gli addetti, mentre nell'ultimo il posto
era completamente “abbandonato”.
Ho
fatto presente il problema all'arrivo, ad una persona legata
all'organizzazione della gara, anche se non direttamente agli
spugnaggi. La sua risposta mi ha lasciato di stucco: “Nel
pacco gara era presente la spugna, ma tu per risparmiare...”.
È
vero, mi è stato confermato che nel pacco gara vi era una
spugna.
Ok, la spugna era presente, ma … vi immaginate se tutti usassero
una spugna? Come sarebbe l'acqua, in piccole bacinelle, dopo che
decine di atleti vi avessero “lavato” dal sudore e magari da
altro... le spugne usate? Dove mettiamo l'igiene? “Per
risparmiare...”?
Qui chi ha risparmiato è stata l'organizzazione. Sì, ha risparmiato
spugne, ma ha guadagnato … una brutta figura! Tra l'altro non ho
trovato da nessuna parte (né sulla busta con il pettorale, né nel
libretto della maratona) l'indicazione di “portarsi” la spugna!
Se penso che nella maratona di Reggio, che come sapete si corre a
dicembre, ti offrono le spugne anche con acqua tiepida!
Come
dicevo all'inizio, la MilanoCityMarathon quest'anno era valevole per
l'assegnazione del titolo italiano di Maratona. Qui mi sorge
spontanea una domanda: dove erano i Giudici FIDAL? Io personalmente
non ne ho visto nessuno, nemmeno a sorvegliare i ristori personali.
Sicuramente erano presenti (?) ed avranno notato
e squalificato gli atleti che correvano a torso nudo oppure quelli
che correvano con le cuffiette.
Era o no un campionato italiano? In gare meno importanti Giudici
FIDAL avevano squalificato un atleta della mia società (vedi).
Il
tracciato della gara era molto tortuoso e si prestava alla
possibilità di tagliare il percorso e qualcuno l'ha fatto. Di
sicuro, forse non visto, ma dato che vi erano numerosi punti in cui
venivano rilevati i tempi, è facile controllare chi non ha corso
tutti i 42195 metri regolari.
Forse
non sono stato molto “diplomatico” nel rilevare i problemi di
questa gara, ma credo che sia più utile segnalare ciò che non va,
piuttosto che nascondere la testa sotto la sabbia, come fanno gli
struzzi e dire la solita frase “Non
è certo colpa mia...”.
Come
ultima segnalazione, una buona notizia per i colori dei Runners
Bergamo: Franco Togni si è laureato Campione italiano di categoria.
Un
buon risultato, anche se l'unico per la nostra società!
Vincitori
del titolo master 2014
SF
35 - Maria Franca Chiorazzo 2h54’28
SF
40 - Lorenza Banchetti 3h02’46
SF
45 - Claudia Gelsomino 2h51’22
SF
50 - Giovanna Zotti 3h38’17
SF
55 - Cristina Frontespezi 3h25’44
SF
60 - Maria Grazia Navacchia 3h20’35
SF
65 - Giovanna Mondini 3h52’09
SM
35 - Alberto Mosca 2h35’39
SM
40 - Danilo Goffi 2h17’20
SM
45 - Emanuele Zenucchi 2h32’39
SM
50 - Franco Togni
2h35’34
SM
55 - Giovanni Ramponi 2h42’56
SM
60 - Virginio Trentin 2h45’47
SM
65 - Giovanni Grassini 3h13’12
SM
70 - Paolo Francesco Lazzara 3h23’13
SM
75 - Ezio Pravisani 3h53’03
SM
80 - Vincenzo Mirizzi 6h36’28
la maratona del Lamone,molto meno conosciuta ,ma molto più bella...ciao Fausto Mao ( 5.16) un pò lento ma va bene cosi
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