lunedì 28 aprile 2014

Maratona di Padova … in pillole

Compito difficile ieri scrivere un post sulla 15a edizione della Maratona di Padova, forse più conosciuta come “Maratona di S. Antonio”. Avendo partecipato a tutte le edizioni, trovare nuovi argomenti diventa sempre più difficoltoso, come sempre più difficoltoso (per me) è correre la maratona. Ma per ora, visto che non è ancora giunto il momento di appendere le scarpe al chiodo, anche l'abbandono della tastiera è ancora lontano. Non avendo trovato nessun argomento degno di essere sviluppato, ho pensato di commentare l'evento di ieri in tante... pillole. Pillole che magari possono essere utili per “guarire” alcune malattie che affliggono alcune maratone che si credono “grandi”!
 
Così nel 2013...

così nel 2014!

Numero di pettorale. Quest'anno avevo chiesto all'organizzazione di avere il pettorale nr. 4242 (lo scorso anno avevo il 42 ed ho avuto difficoltà a consegnare la borsa: il furgoncino per i top era risultato per me introvabile). Ma il 4242, quest'anno era nel range riservato ad atleti diversamente abili e non era quindi disponibile. Nessun problema, mi avrebbero dato il 42...breve trattativa e sono riuscito ad avere il 195! Capito? 42 & 195 = 42,195!
Tricolori. Una piacevole sorpresa. Mai visti tanti tricolori lungo il percorso di gara di una maratona. Non a Torino, Firenze e Roma, che furono capitali d'Italia. Non a Reggio Emilia, dove è nato il tricolore. Non a Milano, che l'anno prossimo vuole essere la città italiana centro del mondo.
Spugnaggi. Ecco come devono essere gestiti gli spugnaggi. Innanzi tutto avere le spugne. Cosa normale, direte voi! Forse, ma per qualche maratona non è proprio così! Sì, mi riferisco alla MilanoCityMarathon, dove negli ultimi due spugnaggi le spugne erano solo un miraggio, almeno per un terzo dei partecipanti. Non solo, ma nella maratona di Padova solerti addetti provvedevano a togliere le spugne usate dal percorso di gara; questo per evitare intralci alla corsa degli atleti. Un bravo a tutti gli addetti.
PaceMaker. Qui mi riferisco a quelli delle 4h30', avendo corso buona parte del percorso al loro fianco. Il gruppo era esiguo, oltre ai due “pacer” solo due o tre atleti facevano parte del gruppo. Passo regolare, ma … nessun rallentamento ai ristori per cui il gruppetto si sfilacciava sempre. Chi rimaneva attardato faticava molto per recuperare. Ricompattato il gruppo... ecco un nuovo ristoro, per cui tutto da rifare. Beh, tutto regolare (forse): l'obiettivo era portare con passo costante gli atleti al traguardo nel tempo previsto. Dopo il 35° chilometro i “pacer” si allontanavano, per cui pensavo di terminare molto dopo le 4h30', ma ad un chilometro dalla fine un mio amico mi incitava indicando un tempo finale sotto quel tempo. Ma come sarebbe stato possibile? Ero distaccato quasi 5 minuti dai pacer. Ma prima dell'ultima curva eccoli lì fermi, per far passare il tempo! Li ho lasciati sul posto ed ho terminato pochi secondi dopo il tempo 
Ecco trovato il posto giusto!
fissato. Lascio il giudizio a voi!
Gradito incontro. Ho corso due terzi della gara con Gianfranco, un mio amico di Roma che non vedevo da anni. Correva per il gruppo sportivo di Giorgio Calcaterra, di cui è molto amico. Tra una chiacchiera e l'altra, mi ha informato sulle condizioni di Giorgio, a cui faccio i miei migliori auguri.

Dopo essere passato sotto molti tricolori, aver  corso a fianco dei pacer, utilizzato spugne asciutte per asciugarmi un po' dalla pioggia e chiacchierato con Gianfranco, eccomi finalmente con il numero 195 tagliare il traguardo!
La mia 15a maratona di Padova è conclusa.

Appuntamento al 2015!

 

Nessun commento:

Posta un commento