Domenica 4 u.s. era in programma ad Alba la terza edizione dell’Ecomaratona del Barbaresco e del tartufo d’Alba, che prevedeva un dislivello positivo di 850 metri . Chi mi conosce sa che “odiando” la salita mai avrei corso questa gara. Ma si sa che i consigli delle “cattive compagnie” (leggi Fausto & Ferdinando) sono come le voci delle sirene: incantano e ti fanno (?) fare cose che forse non avresti mai fatto! Beh... ad un invito fatto dagli amici per partecipare ad una maratona non so proprio dire di no.
Ma questa volta la mia partecipazione aveva anche una motivazione più personale. La gara passava da Neive, il paese natale di mio papà. Eccomi quindi schierato sulla linea di partenza di questa ecomoaratona, che per la prima volta poteva essere disputata sul tracciato previsto.
I primi chilometri di gara li ho percorsi in compagnia di alcuni atleti del luogo chiacchierando e pensando più a non cadere che alla corsa; infatti alcuni tratti erano particolarmente scivolosi.
Alla deviazione dei percorsi (era prevista anche la mezza maratona), la compagnia si è divisa e sono rimasto solo. La giornata, una tipica giornata autunnale, grigia e nuvolosa, rendeva il panorama ovattato. I paesi in lontananza sulle colline sembravano quasi sospesi nel vuoto: la leggera foschia si mischiava quasi con le basse nuvole. Così mi è apparso Neive, come ho già detto, il paese natale di mio papà. Sono iniziati così i ricordi, forse sarebbe meglio dire le
“immaginazioni” in quanto non potevo avere ricordi dell’infanzia di mio padre.
Lo immaginavo bambino, aiutare la famiglia facendo piccoli lavoretti sull’aia di casa, oppure ragazzo, lavorare come contadino nelle vigne contribuendo in modo più sostanzioso al mantenimento della famiglia. Quello su cui però la mia immaginazione ha più lavorato è stato “vederlo” aggirarsi nei boschi, tra il 1944/1945, con la sua squadra partigiana, intento a sfuggire alla retata del 44 oppure a preparare qualche azione. Mio padre, dopo l’8 settembre, ha fatto una scelta: quella di essere partigiano, assumendo come nome di battaglia Tito. La sua zona operativa naturalmente è stata la zona dove è nato, la zona che la maratona di oggi ha in gran parte attraversato e dove anche Beppe Fenoglio ha ambientato le pagine legate alla Resistenza nelle Langhe durante la seconda Guerra mondiale. Pagine che raccontano storie di uomini e donne semplici, scritte con struggente prosa.
Fenoglio definì il paese di Tresio “un paese per vivere in pace”.
Dopo questo “ricordi/immaginazioni” personali mi permetto di fare alcune osservazioni, al fine di eliminare alcune, a mio giudizio, piccole imperfezioni.
Runners Bergamo: presenti! |
Ho apprezzato la palestra come punto spogliatoio/docce/pranzo. Non si potrebbe utilizzare la palestra anche come centro maratona e consegnare qui i pettorali di gara? Si avrebbero alcuni vantaggi sia per i maratoneti, che non dovrebbero fare avanti indietro che per il personale di servizio, che potrebbe usufruire di un posto al coperto e al caldo. I ristori proposti sono stati in numero regolare, ma la distanza tra alcuni di essi era penalizzante per gli atleti, soprattutto tra il sesto ed il settimo. Mi è sembrata eccessiva e non giustificata la quota aggiuntiva di 10€ richiesta per il passaggio dell’iscrizione dal 2012 al 2013, in quanto la mancata partecipazione di atleti non è dipesa dalla loro volontà, ma dal fatto che la data della gara era stata spostata dall’organizzazione.
Una considerazione a parte per il “pasta party”, termine riduttivo per descrivere un super-ristoro finale con tipiche specialità piemontesi, il tutto annaffiato da ottimo vino, servite in modo perfetto da camerieri molto gentili e disponibili... se si potesse ridurre il termine di attesa, sarebbe cosa buona!
Si tratta come vedete solo di alcune migliorie che possono essere fatte senza stravolgere l’organizzazione che nel complesso è risultata più che buona. Tutto ciò accompagnato da un percorso molto e bello e suggestivo, farà sì che i Runners Bergamo presenti alla partenza il prossimo anno saranno sicuramente in numero maggiore.
© Foto Rossana Azzola 2012
pensavo di trovarti a Ravenna,citta di mare e tu che non vai d'accordo con la salita vai in montagna..ti lasci condizionare dalle "cattive compagnie" (basletta e ferdinando)....ciaooooo un grosso abbraccio Dario
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