domenica 25 settembre 2022

Lupo e cane: nemici amici


Strano week-end quello di questa settimana: corso il sabato, riposato la domenica. Credo che non mi sia mai successo. Semplice il motivo: oggi, domenica, ero impegnato a fare il nonno. Certo, potevo pure risparmiarmi la corsa di sabato, la mia schiena mi avrebbe cero ringraziato, ma, in vista degli impegni autunnali, sarebbe stata una cosa poco saggia. Ho in programma il percorso lungo il fiume Oglio in Val Camonica, la maratona nella città di Romeo e Giulietta, da non mancare per non deludere Angelo e Mattia, e, naturalmente da non perdere, l'impegno che mi impone la carica di Senatore nella città del Tricolore. Tutte queste gare mi impongono di non dormire sugli allori, non certo per fare tempi bassi, ma per terminarle entro il tempo massimo.

Ecco quindi che sabato la sveglia è suonata presto: alle 6.00 in punto. In programma una mezza, corsa, per evitare di cedere alle tentazioni di terminare la gara prima dei fatidici 21097 metri, lungo il tracciato della MsB (percorso che, come sapete, è omologato FIDAL). Naturalmente anche in questa occasione ho corso in solitaria. In realtà anche quando sono l'unico partecipante, non corro da solo, o meglio corro sì “fisicamente” da solo, ma spesso con la compagnia di vecchi amici che mi accompagnano “mentalmente”. È una cosa che mi è servita in molte maratone per terminare la gara. Infatti “parlare” con loro, ricordare avvenimenti che ci hanno visti assieme, distoglie il pensiero della gara/corsa in solitaria, sembra quasi di correre in mezzo a loro. Correre in un giorno feriale lungo le strade che percorro nei giorni festivi è anche un motivo di distrazione: ecco che ai cicloamatori con le loro biciclette tecnologiche si sostituiscono gli alunni che vanno a scuola, gli operai che vanno in fabbrica; capita pure di incontrare vecchiette che oggi non si recano a piedi alla santa Messa, ma vanno a fare la spesa con le loro vecchie biciclette. Naturalmente la mia attenzione nel correre è molto maggiore, rapportato al traffico che è molto più intenso. Mi è capitato anche di incrociare un paio di podisti che, come me, hanno deciso di correre. Certo nel giorno festivo sono molti di più quelli che solcano le strade; il loro numero rispetto a prima del covid è molto aumentato. Come accennavo prima, anche oggi sono in compagnia (virtuale) di un mio amico: Gianni. Domenica a Curnasco si correrà la sua gara ed io non potrò essere presente (mi farò perdonare andandolo a “trovare” nel pomeriggio). I nostri ricordi sono soprattutto legati al nostro territorio: lui si ricorda della mia partecipazione alla sua corsa; io mi ricordo del suo valido aiuto alla buona riuscita della nostra maratona che si disputava al parco Callioni. Altri ricordi, altre sensazioni … i chilometri passano quasi senza che me ne accorga. Giunto ad Osio, quasi a metà percorso, incontro Ferdinando. Una buona occasione per camminare per qualche centinaia di metri in sua compagnia e rifiatare. 

Eccomi ora a Dalmine; sono giunto alla fine della mezza … beh, se fossi partito da qui. Ora mi manca un terzo di gara per raggiungere la fine. Senza che me accorga il passo si accorcia e la velocità diminuisce (?). Ma è solo per qualche metro. Infatti sento dietro (pardon, dentro) di me abbaiare. Non con tono minaccioso o feroce, piuttosto è come un abbaiare amichevole, un invito a non mollare. Mi pare pure di riconoscere, nell'abbaiare, un accento bresciano. Ecco, è un cane “pastore bresciano” (una nuova razza da poco scoperta), che mi invita a non mollare. Come molti sanno, i rapporti tra bresciani e bergamaschi (in ambito calcistico) non sono certo idilliaci, ma nelle corse questa rivalità non esiste. Ecco quindi spiegato che anche un cane può essere amico di un lupo. Per la verità mi sembra di scorgere una strana rassomiglianza con Sandro (non me ne voglia per l'improprio accostamento). Mi riferisco non tanto all'aspetto fisico, ma al suo comportamento di aiuto reciproco con il quale alcune volte abbiamo corso la nostre maratone. Per una volta la presenza “virtuale” potrà essere, in seguito, sostituita da una presenza “reale” in una delle prossime gare.


La sua presenza mi farà compagnia fino alla fine della mia gara; ad ogni accenno di rallentamento sento il suo incitamento a non mollare. Termino la gara sotto un cielo grigio e con una leggera pioggia; se non tempo da lupi, quasi. Saluto con un ululato il mio amico che risponde con un abbaiare gioioso, mentre si allontana verso terre bresciane; anche per lui è finita la fatica! Controllo il cronometro: 2h 40' 40”.

Ah, dimenticavo il nome della gara: “Mezza solo amici”!


P.S.: l'autore di questo post, nello scriverlo, non era sotto l'effetto di nessuna sostanza!


Post sul blog collegati

Domenica fredda al Parco Callioni

Un bergamasco, un bresciano ed una bresciana …

La Maratona dell'Acqua ha i pacers. Ahi, ahi, pacers!

Un bergamasco, un bresciano ed un romano...

Oggi il rapporto tra lupi e cani è molto complesso: alcune specie di cane vengono utilizzate per difendere il bestiame dagli attacchi del lupo, i lupi possono uccidere i cani, i cani possono trasmettere malattie ai lupi e i cani rinselvatichiti possono competere con i lupi per il cibo e fare una pessima pubblicità al lupo, cui viene attribuita la responsabilità di predazioni su selvatici e domestici, anche quando l’autore degli attacchi è un cane vagante. Molti cani – da pastore e non – rimangono intossicati dai bocconi avvelenati destinati ai lupi: per fortuna ci sono i cani antiveleno che permettono di individuare i bocconi e di bonificare le aree dai veleni salvando lupi, cani e altri animali.

Il lupo e il cane (Lupus ad canem) è la settima favola del terzo libro delle Fabulae di Fedro.

P.S.2: Il “pastore bresciano” non aveva sul suo collo nessun segno di catena e, per la verità, era pure un po' magro. sm

1 commento:

  1. Il buon Cesari... persona degna di massima stima! Trabuk

    RispondiElimina