mercoledì 14 settembre 2022

Ultima maratona da PECORA NERA

Tutto ha una fine. Ecco quindi che anche la mia appartenenza alle Pecore Nere ha raggiunto il suo traguardo finale. A dir la verità, più che la mia uscita dal gregge come pecora nera è il gregge che si è allontanato e le poche pecore nere, per vari motivi, non sono più un gruppo, seppure piccolo, sono solo dei puntini lontani sull'orizzonte.

Quale miglior commiato quindi che correre una maratona? Correre una maratona, anche se in solitaria, non mi avrebbe dato nessun problema gli scorsi anni. Anche in regime di “isolamento pandemico” ero sempre riuscito a correre, seppur rispettando tutte le regole imposte, le “mie” maratone. La media era abbastanza buona: un paio al mese, per cui l'allenamento per la maratona era … correre la maratona. Quest'anno il mio ritmo maratone è decisamente sotto la (mia) media; non parlo del ritmo di corsa, quello è da qualche anno che è lento. Parlo della “frequenza”. Ultima maratona corsa quella di Padova, nel mese di aprile, quasi cinque mesi fa!

Certo, alcuni fatti oggettivi possono essere a mio favore: la schiena che fa le bizze, i polpacci che non vogliono più soffrire, il gran caldo che ha “soffocato” il nostro paese per mesi, ok, mettiamoci pure l'età che non è più neppure la terza. Insomma, quest'estate me la sono presa comoda. Ad essere sincero, mi mancavano pure gli stimoli, che molte volte sono il “motore” per raggiungere un determinato obiettivo. Un vecchio proverbio così recita: “Chi la fa, l'aspetti”. Il proverbio deriva dalla famosa opera di Ludovico Ariosto, "Orlando Furioso" che recita così: “Chi mal opera, male al fine aspetta”. Ecco quindi Angelo e Mattia che con fare sornione lanciano il guanto di sfida. Angelo e “Zio Tia” hanno corso la loro prima maratona, dicono loro, “Per colpa mia”. Secondo loro sono stato io ad infettarli! No, no, non con il COVID, virus a cui è già stato trovato il vaccino, ma con il virus della “Maratonite”, qui il vaccino non è stato ancora scoperto. Ecco quindi sul telefonino il messaggio che non aspetti: “Allora pronti per la maratona?”. Posso forse ignorarli? Certo che no. Ma … sono pronto per la maratona? Ecco, questa è una domanda a cui non potevo dare una risposta. Ma come detto nelle righe precedenti, il mio allenamento per la maratona è correrla. Come molti sanno, ho un paio di percorsi misurati e certificati FIDAL (ok, per il più pignoli faccio presente che sono trascorsi più di 5 anni dalla loro omologazione, ma, visto che sono le “mie” maratone, ho deciso che la validità è prorogata di altri 5 … lustri).


Ardua la scelta: correre sul circuito della Roncola, con il grande vantaggio di avere
un punto di appoggio ogni due chilometri, oppure ripetere due volte il vecchio percorso della “Mezza sul Brembo”? Nella seconda ipotesi è evidente lo svantaggio di dover portare con me il “ristoro” (beh, una semplice bottiglia d'acqua), da riempire presso le fontane che si incontrano lungo il percorso. Scelgo la seconda: qui per tornare a casa devo per forza correre tutta la maratona. Non mi dilungo nel raccontare la mia gara: mezza passata in circa 2h e 45', per cui pensavo di poter terminare tranquillamente la maratona sotto le sei ore. Pensavo … la realtà è stata un po' diversa. Bene fino al 30 chilometro, passaggio nel centro di Osio Sopra, poi la mancanza di allenamento e il gran caldo si sono fatti sentire. Il ritmo è calato e … in alcuni tratti ho pure camminato. Ormai sono in dirittura d'arrivo; il campanile di Albegno si staglia all'orizzonte. Lancio una distratta occhiata al cronometro, sono quasi certo che il tempo sarà superiore alle sei ore: “
Ma chi se ne importa ...” penso. Sorpresa: ho ancora la possibilità di stare sotto le sei ore.

Riesco a correre per gli ultimi 500 metri: 5h 57' 57”!

Per la verità, oggi sono arrivato “morto”, anche se senza particolari problemi muscolari, e con questa maratona è morta pure la Pecora Nera che era in me!


Posso ora rispondere alla domanda posta dai miei due amici: “Sono pronto per la nostra maratona autunnale, e voi?”.

Oggi alla partenza vi era una bellissima luna piena e si sa che la luna piena evoca sempre, o quasi, la presenza dei lupi. Ecco che quindi con la morte della Pecora Nera si potrà assistere alla nascita di Lupo Solitario. Come direbbe Roberto (Brighenti): “Tutto questo è un'altra storia!”

2 commenti:

  1. Fausto, da pecora a lupo la differenza è minima; di solito la pecora sta davanti al lupo e scappa ed il lupo la insegue. In pratica sei retrocesso di categoria indietro di un centinaio di metri. Ma se credi, visto che sono stato un pacer attento e scrupoloso (alla maratona dell'acqua intendo) se vuoi mi travesto in cane da pastore, che insegue il lupo, che rincorre le pecore, che al mercato mio padre comprò

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  2. Consolati: io da Crazy Horse sono diventato besòt... 😂😂😂😘

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