Inizio con un avviso:
se cercate nel post tempi eclatanti in una gara di ultramaratona,
oppure distanze “impossibili” al limite della resistenza, non
continuate la lettura, perderete solo tempo. Dico subito che molti,
pur proseguendo nella lettura, sorrideranno; spero sia solo un
sorriso di divertimento e non un sorriso di compassione. Puntuale
come le tasse, a fine maggio si disputa da decenni la 100 chilometri
italiana più blasonata: la “100 chilometri del Passatore”.
Questa gara è stata vinta, nella classifica a squadre, negli anni
passati, più volte dai Runners Bergamo. Paola Sanna, con la maglia
dei Runners Bergamo, la vince due volte e si piazza altre sei volte
sul podio.
Altri atleti della mia società hanno ottenuto grandi
risultati in questa gara, piazzandosi più volte nelle prime 10
posizioni. Ci sono inoltre atleti che, pur non avendo piazzamenti di
rilievo, hanno, a mio giudizio, compiuto grandi imprese. Ne cito solo
due: Fausto, che ha portato a termine ben 20 edizioni e Giuliano che,
con caparbietà e grandi sacrifici, ha voluto portare a termine, al
suo rientro dopo una lunga pausa, la 100 chilometri. Ora tutti e due
hanno detto: “Basta 100!”, ma di questo io non sono sicuro
… In effetti, quando si tratta della corsa, per noi amanti della
corsa, le parole spesso sono scritte sulla sabbia. Io avevo sempre
detto: “Il mio traguardo è la maratona; alla cento chilometri
non ci penso nemmeno!”. Ma avevo sempre aggiunto: “... mai
dire mai...”. Ecco, quest'anno, in cui siamo chiusi in casa, le
gare sono annullate o rinviate a data da destinarsi, sono pronto per
la “Cento!”. Premetto subito che i cento chilometri non li
farò tutti di seguito, ma divisi in tappe. L'occasione mi viene
offerta dagli amici dei Fò di Pè, che si erano preparati in modo
adeguato per la loro gara dei 100 chilometri: mesi di allenamenti
mirati (eh sì, loro, quando affrontano una gara, lo fanno nel
migliore dei modi) rischiavano di essere buttati al vento. La forzata
chiusura in casa di certo ha rallentato il loro passo, ma di certo
non la voglia di correre. Ecco quindi che Gigione ha proposto una 100
chilometri “virtuale”; a Vengo il compito di stilare il
regolamento. Ecco quindi che il braccio e la mente organizzano la
gara. Gara che ognuno correrà secondo le norme indicate nel DPCM,
come sempre è stato fatto. Ora il vantaggio è quello di poter
allontanarsi da casa oltre i fatidici 200 metri. Oltre alla 100
chilometri “Il Brigante non molla”, viene data la
possibilità di correre una cento “dimezzata”, con traguardo al
50° chilometro, denominata “Il Brigante si ferma superato il
passo della Colla” (clicca
qui per tutti i dettagli).
Anche in questa gara è
richiesto il pagamento della quota di iscrizione. L'organizzazione ha
scelto come beneficiario EMERGENCY,
che ha operato con il suo personale anche a Bergamo.
Come ho già detto in
altro post, ora io sono alla fase quattro: “quella della
rinascita”. Voglio dimostrare che, con il sacrificio e la
voglia di fare, ci si può rialzare. Io, nella mia carriera
podistica, lunga otto lustri, al massimo avevo corso, nel secolo
scorso, tre maratone in otto giorni. Lo so che per molti la cosa è
del tutto normale, visto che ormai correre dieci maratone in
altrettanti giorni è cosa consueta. Per me correre la cento sarà
una piccola impresa, ma potrà essere di stimolo a molti, e non mi
riferisco ai podisti, per superare le difficoltà che dovranno
affrontare. Come io mi metto in gioco, anche loro si rimetteranno in
gioco.
All'inizio non ero
certo dell'esito, ma ero partito con in mente una frase di Emil
Zatopek: “Un corridore deve correre con i sogni nel cuore”.
Non ho tenuto un diario giorno per giorno, per scaramanzia, ma so già
che ho raggiunto il mio piccolo traguardo.
Come certificare la
distanza percorsa? Ma con lo smartwatch, naturalmente. Oppps, “...Un
ce l'ho!”. Però ho dei percorsi misurati e quindi il problema
è superato, anzi, pensandoci bene, non avere l'orologio intelligente
sarà per me penalizzante.
Percorso: Via Kolbe, 6
giri circuito Roncola, via Kolbe: km 20,500.
Oggi corro in compagnia
di Ferdinando, sempre mantenendo distanza di sicurezza. Quello che mi
risulta difficile capire è l'esatta misura della distanza di
sicurezza. Sarà di circa un paio di metri nel primo chilometro, ma
man mano che i chilometri aumentano, aumenta anche la distanza del
distanziamento sociale. Sul circuito Roncola sarà di circa un paio
di chilometri.
Di sicuro non corriamo
il rischio di contagio. Verso la fine, ci “raggruppiamo” e
corriamo gli ultimi chilometri chiacchierando. Tempo finale: 2h 31' e
diciannove secondi.
Percorso: pietra
miliare km 2 (posta vicino alla mia abitazione), pietra miliare km 3,
pietra miliare km 0 per 3 volte + 2 km. Totale: 20 chilometri
esatti.
Già al primo giro, mi
accorgo che le rotonde aggiunte ed i passaggi pedonali rendono un po'
più lungo il percorso. Ho il vantaggio inoltre che, allungando di
280 metri (misurazione smartwatch), posso passare davanti a casa ed
usufruire del ristoro. Oggi il traffico è abbastanza intenso, la
giornata calda ed il ristoro gradito. All'ultimo giro però decido di
saltare il ristoro (ed i metri in più), in quanto ho la possibilità
di terminare la tappa in meno di due ore e mezza. Buona la scelta;
tempo finale: 2h 23' e diciannove secondi.
Percorso: via Kolbe, 6
giri circuito Roncola, via Kolbe: km 20,500.
Oggi sono solo. Beh,
non cambia nulla: anche la volta scorsa ho fatto corsa solitaria.
Prima di partire, mi premunisco dei 6 ceci che saranno il mio
smartwatch. Faccio foto e parto … acc, dopo circa 500 metri mi
accorgo che non ho messo il cronometro. Grrrr! Ritorno alla base e
nuova partenza. Giornata calda, per fortuna la fontanella al parco è
funzionante e quindi ne approfitto. Tempo della terza tappa: 2h 34' e
diciannove secondi.
Percorso: pietra
miliare km 2 (posta vicino alla mia abitazione), pietra miliare km 3,
pietra miliare km 0 per 3 volte + 2 km. Totale: 20 chilometri
esatti.
Ora sto passando le mie
colonne d'Ercole. Sto andando verso l'ignoto, agonisticamente
parlando. Mai avevo corso quattro giorni di fila distanze superiori
ai 10 chilometri. Il passo all'inizio è faticoso, ma si sa che la
“crisi” molte colte si supera con la testa: non penso più alla
strada da fare, ma realizzo che, per mal che vada, sono solo ad un
paio di chilometri da casa. Quasi senza accorgermene, sono all'ultimo
giro. Termino con un buon (per me) 2h 27' e diciannove secondi.
Percorso: viale Europa,
Roncola, viale Europa. Totale: 20 chilometri esatti.
Questo percorso offre
la possibilità di quattro ristori.
Giornata fresca,
traffico quasi inesistente; le gambe, che all'inizio sono doloranti,
con il passare del tempo, sembrano alleggerirsi. Quasi senza
rendermene conto, allungo il passo e, cosa che non ho mai fatto in
questi giorni, do pure un'occhiata al cronometro. Oggi tappa finale
della mia impresa, per cui non ho da preoccuparmi per il domani.
Salto gli ultimi due ristori e termino con un esaltante (beh, sempre
per me) 2h 20' e diciannove secondi.
Tutto bene, ho compiuto
la mia piccola impresa.
Tempo finale: 12 ore, 12 minuti e ... diciannove secondi. Lo so che il tempo dei secondi potrebbe risultare errato, ma …
Tempo finale: 12 ore, 12 minuti e ... diciannove secondi. Lo so che il tempo dei secondi potrebbe risultare errato, ma …
Conclusioni.
Anche se dichiarata
“virtuale”, la gara non lo è stata: la fatica si è fatta
sentire; virtuali erano i miei compagni di viaggio. Anche in questi
giorni, pur correndo da solo, ero in compagnia. Erano con me Giuditta
e Luca, che in questi mesi hanno corso e vinto la loro ultra
maratona; era con me Arianna, che si era allenata per correre
la cento, ma che ha dovuto rimandare il tutto all'anno prossimo; era
con me Giordano, l'amico che l'isolamento mi ha fatto
ritrovare; era con me Fausto, compagno di tante corse e che
ora è fermo ai box, ma pronto a ripartire; era con me Ferdinando,
che si preoccupava ogni sera del mio stato di salute; era con me
Simona che pur essendo infortunata ha voluto esserci, ma si è
dovuta fermare, era con me Rossana, che forse era più
preoccupata di me per la mia corsa; erano con me i miei nipotini
e mi sembrava quasi di sentire il loro incitamento. Con tutta questa
gente intorno per mia fortune non ho trovato nessuna pattuglia di
Polizia Municipale, sarebbe stato complicato per me spiegare tutto
quell'affollamento.
Bene, ora spero che, come io ho terminato “in piedi” la mia corsa, anche Bergamo ed i bergamaschi possano rialzarsi.
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A condividere questa
gara che più che “virtuale”: tutti abbiamo corso realmente; è
stata una gara “diffusa”: ognuno aveva il suo percorso …
personale sono stati altri 17 amici. Tutti si sono impegnati al
massimo in uno spirito di amicizia che ci ha fatto sentire vicini pur
essendo lontani.
Una domanda potrebbe
sorgere spontanea: che sia questo il futuro delle gare in linea,
almeno per quest'anno?
Bene, ora spero che, come io ho terminato “in piedi” la mia corsa, anche Bergamo ed i bergamaschi possano rialzarsi.
“Bèrghem, leà
sö ‘n pé!”
Ciao complimenti x i 100 km.e un super complimento per limpeccabile .dettagliata Cronaca di precisione. Complimentossidi. Ciao
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