giovedì 14 gennaio 2016

Forte il Marco!

Domenica 10 gennaio di scena la 35a edizione della camminata non competitiva, targata CSI, “Caminada Inturen al Campanel de Sabe”, organizzata dal GP Sabbio. Il percorso tocca in alcuni punti la Mezza sul Brembo che si è corsa qualche giorno prima. Molti atleti in gara oggi hanno corso pure la gara competitiva e chi si aspetterebbe un passo diverso oggi, nella camminata non competitiva, di quello tenuto giorni addietro sarebbe certamente contraddetto. Il passo è sempre lo stesso, forse un attimino più lento, ma solo dovuto al fatto che nel percorso di oggi sono inseriti alcuni tratti fangosi o sterrati. Chi è andato bene nella maratonina oggi vuol confermare il risultato, chi ha avuto un piccolo calo oggi vuole rifarsi. Il fatto conferma che sta sparendo, per molti, piano piano, il senso delle camminate non competitive. Non basta più ritrovarsi per percorrere assieme qualche chilometro in assoluta libertà; oggi in molti vedono l'occasione della camminata per un nuovo “duello” contro altri atleti, ma soprattutto contro compagni di società!
Battere o essere battuti anche in queste occasioni sarà motivo, il lunedì, di simpatiche battute sui vari social network. Sparite quindi le famiglie in queste gare. Avete notato che, da molto, non viene più assegnato il premio alla famiglia più numerosa? In compenso sono aumentati a dismisura i giudici di percorso: merito (?) dei vari strumenti di misurazione individuali; al traguardo nessuno fornisce la stessa misurazione. Forse sarà per questo continuo scrutare lo strumento indossato al polso che alcuni domenica hanno sbagliato percorso... naturalmente allungandolo, e questo nonostante l'ottima segnalazione posta in essere, con frecce orizzontali e verticali, dall'organizzazione. Anche in questa gara ci siamo comportati da “Pecore Nere”: passo tranquillo, anche dovuto al fatto che avevamo nelle gambe la maratona del 6 gennaio, quella bolognese. Un solo attimo di nostalgia quando il percorso ha sfiorato, leggero come una piuma, l'anello dove si correva il 6 gennaio la maratona, quella bergamasca! Ora qualcuno si domanderà il senso del titolo del post. I soliti maligni diranno che è del tutto fuori luogo: da anni esiste l'euro, che senso ha ricordare di come fosse forte la valuta espressa in marchi? Quindi non più polemiche sul forte marco, sulla fluttuante sterlina oppure sulla debole liretta italiana; roba del passato, di un lontano passato. Giusto, dico io, ma non avete osservato con attenzione la grafia: Marco e non marco! Parafrasando e modificando un po' una frase del grande Totò: “È la maiuscola che fa la differenza!”. Mi riferisco a “Marco il Mister”. Da tempo assente dai “campi di gara”, beh, diciamo dai “percorsi di … corsa”, solo da un mese ha ripreso a correre. Lo raggiungo ad un ristoro; è in buona compagnia e sorridente. Ha molti motivi per sorridere: la buona riuscita della maratonina di cui è uno dei principali organizzatori, le iscrizioni al gruppo sportivo che vanno a gonfie vele, ma soprattutto il fatto che ora riesce a correre senza particolari problemi distanze superiori ai dieci chilometri. Il tempo di bere un bicchiere di tè, il tempo per scattare una foto assieme e poi riprendiamo la corsa. Visto che è fermo da molto tempo, penso di raggiungere il traguardo in tutta tranquillità in sua compagnia. Mi accorgo da subito, però, che il suo passo è buono e... veloce, almeno per i miei standard. Infatti... alla prima e unica salita rimango inesorabilmente staccato. Il distacco, prima impercettibile, piano piano aumenta... ma ho un paio di jolly nella mia manica. Il primo è la compagnia di Nicola. Oggi la sua opera di buon samaritano sarà quella di accompagnare un vecchietto all'arrivo. Il secondo è la divisa indossata oggi dal Mister: quella dei Saiocc di Osio, molto appariscente e visibile per cui manteniamo il distacco in termini accettabili. Piano piano ci riportiamo sotto e, quando mancano un paio di chilometri all'arrivo, raggiungiamo il fuggitivo. Nicola, terminata la sua buona azione velocemente, ci lascia allontanandosi e dopo poco sarà solo un piccolo puntino. Termino, di buon passo, la gara in compagnia di Marco.
Un timido sole si fa largo tra le nuvole ed illumina la grigia giornata. Un bel sorriso illumina la faccia del Mister.

Bentornato, Marco!

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