Parto dall'assente di ieri, Giancarlo: nonostante le sue preoccupazioni è sempre presente alle gare ed il suo passo è sempre veloce. Pensandoci bene, anche ieri magari era presente, ma essendo più veloce non è stato possibile raggiungerlo. Giuliano ha completato per l'ennesima volta la 100 chilometri del Passatore. Non solo ha tagliato il traguardo in ottime condizioni, ma si è già iscritto per l'edizione dell'anno in corso. Lo scorso anno, visto il buon esisto della gara toscana che gli ha dato fiducia, ha pure ripreso a partecipare alle maratone e con ottimi risultati; per ora il tempo limite è abbastanza lontano! Anche ieri per raggiungerlo in salita abbiamo sudato le classiche sette camicie. Fausto non solo riesce a correre tutta la distanza della maratona, ma ha pure raggiunto il traguardo delle 20 edizioni concluse del Passatore. Sì, avete letto giusto! È la stessa persona che aveva detto che non avrebbe più corso, dopo la delusione patita nel 2014, la mitica 100 chilometri. Subito dopo il traguardo disse: “Ora sono soddisfatto, basta 100 chilometri!”. Uhmm, ci credete voi? Io no di certo! Per quanto mi riguarda ho continuato a scrivere post su questo blog sempre “dal di dentro la corsa”, per questo credo che i post rispecchino meglio il racconto, ma soprattutto le sensazioni che si possono descrivere “partecipando” e non solo “osservando”.
Per quanto riguarda
l'organizzazione delle corsa più in generale, valgono pari pari le
considerazioni espresse anche queste un anno fa: partenze anticipate,
presenza dei “bagarini”, lunga coda per le iscrizioni, cose alle
quali ormai ci siamo abituati ed alle quali nessuno ha posto rimedi.
Piccola sorpresa l'aumento di 50 centesimi della tassa di iscrizione,
che in termini percentuali fa un + 20% tondo tondo! Non si capisce
bene il senso, visto che l'inflazione è praticamente a zero, ma
... vuoi vedere che sono in contatto con il governo per far sì che
questa aumenti e quindi risollevare l'economia nazionale?
Come lo scorso anno
anche Ferdinando presente con noi alla partenza... si è involato
alla prima curva. Vabbè, lui è giovane e, per onor del vero, abbiamo
corso assieme un paio di chilometri prima della partenza ufficiale da
via Ozanam, in quanto, per essere sicuri di trovare parcheggio, abbiamo
parcheggiato a Colognola!
Concludo affermando che il povero “Mao” ha
perso la sfida che gli avevo lanciato lo scorso anno: tracciare un
nuovo percorso per “... scoprire nuovi paesaggi, nuovi angoli
suggestivi … in piano”. Si
vede proprio che nel suo DNA non esiste proprio il concetto di piano.
A questo punto mi viene un sospetto: vuoi vedere che Dario più che
una pecora nera è una “capra” nera?
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