domenica 3 gennaio 2016

Forse un angelo...

Dopo molti mesi di siccità, finalmente la pioggia. La pioggia abbatte nelle grandi città del nord le polveri sottili; si può finalmente respirare un'aria migliore. La natura cerca di porre rimedi a quello che l'uomo con la sua incuria prima crea ma poi non riesce a sistemare: rendere l'aria respirabile. La temperatura della notte, sotto zero, trasforma la pioggia in candida neve, per cui oggi le strade di Ghisalba, dove è in programma la camminata “Tra l'Sere e i Castei insema a l'AIDO”, sono ammantate di un candido tappeto. Temperatura fredda ma accettabile, qualche problema in partenza a causa della sottile lamina di ghiaccio che in alcuni tratti, su strada asfaltata, rende scivoloso il percorso. Subito si lasciano le strade asfaltate e ci si inoltra lungo i sentieri che fiancheggiano il fiume Serio. Una leggera nebbia conferisce a tutto il panorama circostante un aspetto quasi lunare. Tutto appare sfuocato: i contorni degli oggetti, le piante, le cascine, i castelli, resi bianchi dalla recente nevicata, quasi si perdono, si confondono nella leggera foschia.

Sono come sempre in compagnia di Fausto, che, novità di oggi, non sarà più mio compagno di squadra. Nessun problema: potrà certo passare ad altra squadra oppure correre “libero” e senza imposizioni, ma sarà sempre una “pecora nera”! Anche oggi quasi tutti gli atleti partiti dopo di noi ci affiancano e dopo pochi minuti sono puntini lontani e spariscono nella nebbia. Identica cosa lo scorso anno: Giulio, dopo qualche tratto di strada al nostro fianco, decise si allungare il passo e piano piano si perse nell'orizzonte. Oggi penso a quei momenti, riconosco i tratti di strada fatti in sua compagnia, facendo propositi per un futuro che, visti gli avvenimenti, non potranno mai avverarsi. Riconosco, o almeno, mi sembra di riconoscere, il punto in cui ci lasciò. Mi fermo e faccio una fotografia. Sarà un caso, sarà suggestione, oppure sarà... ma, con mia grande sorpresa, mentre ritaglio la foto per poterla inserire nel post, noto un particolare che in un primo momento mi era sfuggito. Noto che ho fotografato Giulio! O meglio, ho fotografato un elemento che ci può portare a Giulio. Ecco, nella foto qui accanto, potete distintamente vedere che ho fotografato le ali che gli sono state assegnate.

Piano piano il traguardo si avvicina ed i chilometri si accorciano. Sarà forse per il freddo che restringe le cose, ma nessuno si lamenta. Il ristoro finale è dietro l'angolo e un buon tè caldo mi fa tornare alla realtà, anche se in fondo in fondo mi sembra di aver intravisto nella nebbia un angelo di nome Giulio!
 
… d’un tratto
qualcuno alle mie spalle
forse un angelo ...

P.S. Magari qualcuno dirà che i segni visibili nella foto sono segni di pneumatici lasciati da qualche auto, ma siamo sicuri che questa sua interpretazione sia quella giusta?
 
 

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