venerdì 30 gennaio 2015

Il sogno interrotto

L'ultima immagine che ho di Giulio è un'immagine recente e molto nitida: lo vedo sparire pian piano lungo l'orizzonte sulla pianura bergamasca in una fredda domenica mattina all'inizio di questo mese e, per una tragica fatalità, lo stesso giorno in cui, pochi minuti dopo, venni a conoscenza della prematura scomparsa di Renzo. Era il 4 gennaio.
Come accadeva spesso ultimamente, ci si incontrava nelle gare non competitive ed i nostri incontri erano occasione per parlare ( vedi 0 - vedi 1vedi 2). Quella mattina si era parlato delle aspettative e del sogno di Giulio. La sua aspettativa principale era di potermi raggiungere, no, no, non come podista... ormai non solo mi raggiungeva, ma mi staccava pure. Come pensionato. Ora era “nella terra di mezzo”: non più lavoratore, in quanto aveva lasciato il posto di lavoro nell'azienda, ma non ancora pensionato.
Sindacalista sul posto di lavoro, aveva accompagnato con le sue trattative molti alla soglia della pensione. Proprio in quell'occasione si era parlato di come oggi le cose non fossero più come una volta. Crisi delle aziende, sì, ma anche crisi di ideali in molti lavoratori, che guardano più ai loro personali interessi immediati che al bene comune, anche se più spostato nel tempo. Questo era la sua lucida analisi. Nell'affermarla citava una serie di esempi. Ecco una delle caratteristiche che aveva Giulio, molte volte controcorrente, ma sempre con una spiegazione logica delle sue scelte. Era un piacere stare al suo fianco; con lui i chilometri passavano lievi ed il tempo sembrava trascorrere più veloce. Negli ultimi anni, pur rimanendo sempre nell'ambiente, si era distaccato dai Runners Bergamo e non aveva più rinnovato la tessera FIDAL, ma... , come tutti noi, anche Giulio aveva un sogno (se avete letto i post “linkati” lo sapete già): correre nuovamente una maratona, non una maratona qualsiasi, ma la Monza-Resegone, e non con compagni “qualsiasi”, ma con me e Fausto!






Nessun problema per l'iscrizione: Giulio, per i suoi trascorsi da sindacalista, aveva avuto parecchie conoscenze, alcune delle quali ancora “attive”, che ci avrebbero permesso di essere iscritti come terna. Anzi, aveva pure calato “l'asso di briscola”, assicurandoci di poter far scrivere sul giornale della Brianza un breve articolo sulla nostra terna che, probabilmente, non avrebbe vinto la gara (mai mettere limiti alla provvidenza), ma quasi sicuramente sarebbe stata la più vecchia della gara. Questo era il motivo che Giulio intonava tutte le volte che ci incontravamo ed era mia abitudine punzecchiarlo sul fatto che la gara si doveva correrla assieme, mentre lui ora ci lasciava sempre indietro. Gli ricordavo che la gara non era per “tre atleti”, ma per “una terna”, sembrerebbe la stessa cosa ma non lo è. Tre atleti fanno corsa a sé; spesso accade che atleti forti non solo non vincano la gara, ma non la termino neppure, mentre una terna corre unita: ci si aiuta nei momenti di difficoltà, ci si entusiasma nei momenti di corsa sciolta. Questo era il sogno di Giulio, sogno che ora non potrà più avverarsi: questa volta ci ha lasciati indietro per un'ultima e definitiva volta.
Volete sapere quali sono state le ultime parole che mi disse Giulio l'ultima volta che ci siamo visti, prima di allontanarsi?

Ciao, Fausto, non temere: quando correremo la Monza-Resegone, non vi lascerò, sarete voi che mi dovrete aspettare, ma alla fine tutti e tre saremo alla capanna Monza.”

Oggi, ci hai lasciati indietro per l'ultima volta!
Ciao, Giulio!


Momenti di gioia: raggiunta quota 100
 
Ciao Amico,
vola, Giulio vola...
 

1 commento:

  1. pessima notizia... non lo vedevo da molto tempo e l'avevo incrociato a novembre 2014 alla non competitiva di Bottanuco... un saluto, un abbraccio: ciao Giulio, ciao Roby, un gran sorriso ed una pacca sulla spalla! al mio primo passatore c'era lui e mi aveva dato credo una mezzoretta... ciao Giulio, ti ricorderò sempre con affetto!

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