Eh
sì, da quando non si fa più la Maratona sul Brembo, il 6 gennaio
sono qui a Crevalcore... con il fisico, ma con la mente no! Sono
rimandato continuamente lungo le sponde del Brembo, e chi “Mi ci
manda...” sono amici che in corsa mi rimproverano, amichevolmente
(?) di non aver più fatto svolgere la maratona.
Ecco,
siamo partiti; non abbiamo ancora completato il giro di pista che
qualcuno mi dice: “Certo che i 20 giri del parco (Callioni
n.d.a.) erano tutti un'altra cosa; qui abbiamo già
finito il divertimento!”. Non riconosco l'altleta, ma la sua
maglia sì: è di un gruppo bresciano.
Verso
metà maratona vengo raggiunto da “Befano” Libero: “Oggi qui
c'è il sole e si corre bene, ma avrei preferito correre ancora la
Maratona del Brembo sotto quella stupenda nevicata di qualche anno
fa”. Che dire? Gli ricordo solo che non era la maratona “del”
ma “sul” Brembo!
Ormai
corro in solitaria gli ultimi chilometri; verso il trentottesimo
chilometro supero (sì, avete letto bene, supero!) un atleta di
Bologna. Anche qui sono per“seguito” dalle sue parole: “Certo
che noi ultimi quando correvamo la tua maratona non eravamo mai
soli!”. Lo saluto, mentre mentalmente faccio queste
considerazioni: “Beh, proprio ultimi non siamo e poi non era la mia
maratona, ma quella dei Runners”.
"Sir Marathon", "The PeaceMaker", "Birra Media" & "Lo Zio" |
A
gara finita, mentre stiamo gustando un bel piatto di pasta, ci pensa
Paolo a riportarmi verso casa, o meglio alla Casa degli Alpini, con
un “Ti ricordi come era gratificante mangiare un bel piatto di
minestrone caldo, dopo aver mangiato tanto freddo?”. Eh sì,
oggi siamo comodamente e “largamente” seduti e stiamo mangiando
una bella pastasciutta (in quasi tutte le gare è così), ma forse
proprio per questo sembrano tutti uguali i pasta party e quindi
facili da dimenticare. Mangiare, sicuramente più scomodi, ma un
piatto un po' fuori dalla norma per un dopo maratona fa sì che
questo rimanga più impresso nella mente.
Mentre
stiamo consultando la classifica, sempre Paolo, ricorda: “I
diplomi scritti a mano con stupenda calligrafia... che sono appesi
sulla parete di casa mia!”. Questa era un'altra caratteristica
della Maratona sul Brembo.
Come
avete visto, ci sono molti amici che con un ricordo “vivo” della
nostra “morta” maratona mi hanno fatto sentire aria di casa.
Quello che io mi auguro è che la nostra maratona, la maratona dei
Runners, torni ad essere una cosa “viva” e che io possa
commentarla giungendo “morto” (in senso metaforico!) al
traguardo.
Un
cenno alla Maratona di Crevalcore, che ieri ha spento la terza
candelina. Il percorso ripercorreva in senso inverso, con qualche
piccola modifica, il tracciato degli anni precedenti. Essere qui, ha
anche un senso di vicinanza alla popolazione del luogo colpita lo
scorso anno dal dramma del sisma. Oggi si vedono ancora le ferite del
terremoto, ma rispetto allo scorso anno sembra che pian piano tutto
stia tornando alla normalità. Mi è capitato di scorgere, correndo,
persone che stavano lavorando per rimettere in sesto alcune case
rurali. Credo che siano delle persone che approfittano delle giornate
festive per questo tipo di attività. Spero che il prossimo anno
queste persone possano essere ai bordi delle strade per vedere i
corridori passare!
Generalmente
non commento il contenuto del pacco gara, ma credo che questa volta
mi dissocerò da questa mia abitudine. Penso che questo non debba
essere “pesante” per valere, per cui più cose metto più vale.
Non è così. Poche cose, magari prodotti del territorio. Per cui
ritengo del tutto inopportuno, trovare nel pacco gara prodotti …
scaduti!
©
Foto Fausto Dellapiana 2014
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