Leggendo il titolo del post qualcuno avrà un paio di obiezioni da fare. La prima riguarderà l’accostamento del rosario al mondo della corsa o della maratona giudicato forse un po’ blasfemo; la seconda che comunemente un rosario è composto da 50 Ave Marie, e non da 100.
Rispondo partendo dalla seconda obiezione. In realtà un rosario completo, quello che contempla tutti i misteri (misteri gaudiosi, misteri dolorosi, misteri gloriosi e misteri luminosi) è di 200 Ave Marie, il nostro Rosario (l’atleta) ha solo fatto la metà del proprio dovere.
Per la prima obiezione credo che il paragone sia perfettamente calzante: correndo 100 maratone, si saranno certamente attraversati momenti dolorosi (chi durante qualche maratona non ha avuto dei dolori in qualche parte del corpo?).
La maratona molte volte richiede questo e solo atleti veri sanno affrontare anche momenti di dolore per raggiungere il traguardo.
1 gennaio 2006 Rosario testimonial prodotti "dr Gibaud" |
Altre volte si è corso con gaudio, magari per la compagnia che si era formata in gara, magari per una bella ed inattesa giornata di sole dopo giorni di pioggia.
Può perfino capitare che anche per atleti di secondo piano (non me ne voglia il nostro Rosario, ma credo che anche lui non si consideri un “top”) abbiano i loro momenti di gloria, vuoi perché sono riusciti a battere l’avversario di sempre (che spesso è un amico e tale rimane anche dopo) oppure sono riusciti a correre una parte della gara in prima posizione.
Quante volte vi sarà capitato di vedere la luce dopo momenti bui. Situazioni in cui di torna alla gara dopo giorni o mesi di inattività, dovuti a problemi legati alla salute o ad infortuni. Già il solo fatto di poter correre si vede dalla luce che illumina gli occhi anche prima della gara.
Ecco quindi che il paragone calza a pennello, ed a maggior ragione nel caso di Rosario, anche e soprattutto in relazione alle sue convinzioni.
Rosario in piena azione |
Rosario ha raggiunto il suo traguardo (che spero solo un traguardo intermedio) con onestà e conquistando tutti, non con le sue prediche, ma con il suo comportamento schietto, sincero e solare. Non è certo un caso che quando giro l’Italia per correre (ok, ok... per partecipare) qualche maratona, incontro spesso amici di altre società e di altre regioni ed uno degli atleti dei Runners Bergamo a cui mi incaricano di portare i saluti è Rosario.
Questo è dovuto non solo a come corre la gara, ma al suo modo di presentarsi come persona ed io credo che sia più importante l’uomo che l’atleta.
Dalle parole fin qui scritte avrete capito che ammiro molto il nostro Rosario,
sempre pronto ad accompagnare atleti in difficoltà fino al traguardo. Uhmmm..., pensandoci bene, l’ho sempre visto accompagnare atlete e non atleti.
Io credo che anche questo sia stato fatto con un preciso scopo: farsi seguire dalla moglie non solo in “occasione della gara”, ma “in gara” (così lo potrà tenere d’occhio!).
In conclusione, Rosario, bene per le prime 100. Sappi che ti aspettano altre 100 per perle per completare il tuo rosario. Quello che ti auguro con tutto il cuore è che ci siano soltanto momenti “gioiosi”, “gloriosi” e con una buona “luce” nei tuoi occhi, ma, visto che questo non sarà possibile, ti auguro di passare i momenti “dolorosi” con serenità e con a fianco Elena!
Rosario colonna dei Runners Bergamo: senza di lui lo striscione avrebbe ... strisciato! |
PS. Non ti illudere, quando avrai raggiunto il traguardo delle 200, mi inventerò un nuovo traguardo per te!
© Foto Fausto Dellapiana 2006/2010/2012
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