lunedì 22 ottobre 2012

“Spartathlon: il prossimo anno mi riprendo il mio pezzo di cuore!”

Ora: 15,02 del 28 settembre, località: via Palea AO Athinon Korintou (Grecia), check point 19 della Spartathlon si è verificato un piccolo dramma. Un uomo, sta piangendo calde lacrime. è stato fermato dai giudici.
Il suo nome è Roberto Passera, la sua società i Runners Bergamo.
Il suo sogno per quest’anno si è spezzato a 70 chilometri da Atene, per quest’anno non potrà essere cinto dalla corona d’alloro a Sparta, corona che suggella il termine di una impresa: aver portato a termine la gara più impegnativa del mondo.
Centoventi secondi, il tempo di bere un caffè, un inezia eppure è stato fermato! Roberto aveva in un primo momento cercato di “impietosire” i giudici. In fondo...  “sono solo due minuti, ho tutto il tempo di recuperare, la notte sta sopraggiungendo ed io di notte vado meglio”. Glaciale e definitiva la risposta dei giudici “This is Spartathlon, ok ”. Giusto, dico io se ci sono delle regole queste vanno rispettate. Giusto, concorda Roberto, passato il primo comprensibile momento di delusione.
Percorso Spartathlon
Roberto ricorda che quando un secondo giudice gli ha tolto il pettorale di gara, è stato come se gli avessero strappato un “pezzo di cuore”!.
Proprio in quel momento, di massima delusione, Roberto si è fatto una promessa: “L’anno prossimo torno e mi riprendo quello che la sfortuna mi ha tolto quest’anno”.
Di questo parliamo con Roberto durante la corsa di Suisio. Io ero uno dei pochi a sapere della sua intenzione di partecipare alla gara, decisione presa dopo aver portato a termine la “9 colli” dello scorso anno e superato i problemi che questa gli aveva causato ai piedi. Nel comunicarmi la sua decisione, mi aveva chiesto se conoscevo qualcuno che aveva già corsa la gara greca. Gli ho fornito i riferimenti di un certo Ivan che, fresco vincitore per la seconda volta della gara, credo fosse la persona più indicata, conoscendo anche la sua grande disponibilità e gentilezza.
Nel raccontarmi la sua gara, Roberto, parte da lontano. Ricorda gli allenamenti fatti in inverno, quando alzarsi presto (alle 5) era una fatica enorme, ma tutto sommato essendo i primi non molto faticosi. La stagione primaverile lo porta ad allungare il chilometraggio. Qui la difficoltà dell’allenamento sta nella noia. A correre da solo il tempo si “dilata” le ore diventano più lunghe. Qualche volta gli fa compagnia Giancarlo che lo accompagna in bicicletta, questo rende l’allenamento meno pesante. Negli ultimi mesi gli allenamenti giornalieri diventano tre: mattino pomeriggio e sera! Qui la sua fortuna è il supporto che gli viene dalla famiglia, non solo non gli fanno pesare la sua assenza, ma anzi sono di stimolo quando qualcosa sembra preoccuparlo. Questo fa sì che Roberto debba solo pensare a correre... !
Roberto Passera
L’ultimo allenamento lungo è fatto di notte. La temperatura è fresca e piove pure. Questa situazione che rende l’allenamento forse più gradevole, forse è uno dei motivi che hanno influito negativamente sulla sua prestazione. Forse un tempo afoso e caldo avrebbe reso il suo fisico più “adatto” alle temperature greche.
Forse...
Arrivato in Grecia Roberto è tranquillo, sa di aver fatto una preparazione adeguata, però è solo e ha difficoltà a comunicare. Gli italiani, in pratica, sono divisi in due gruppi: chi ha già corso la gara e che è alla sua prima esperienza. Roberto, per il suo carattere, rimane un po’ in disparte. Ha qualche difficoltà a parlare con chi è al di fuori della gara. Mi racconta che volendo acquistare 2,5 etti di tacchino per i suoi ristori personali, ne ha acquistate 25 fette... belle spesse.
Mi racconta anche la sua gara. Partito bene e con buone sensazioni. Passaggio al check point 11, quello posto al 42,2 (in pratica al traguardo maratona) in 4h 16’ tempo in perfetta media con le sue previsioni. Si è verso mezzogiorno e la temperatura è molto alta. Ci si bagna, ma dopo pochi minuti si è già asciutti. Iniziano allora i problemi: crampi. Come lui molti atleti soffrono di questo problema. L’andatura inesorabilmente rallenta. Nulla però sembra essere compromesso. Ma non sarà così. Il correre da solo, senza riferimenti precisi inizia a mettere ansia. Il dubbio inizia ad insinuarsi in Roberto che però ha una speranza. Sa che passato il controllo numero 19, potrà godere di una serie di fattori postivi: la temperatura sarà più mite, la corsa di notte gli è agevole e poi hanno dato 40 minuti “extra” per il prossimo check point di “sbarramento”.
Check point 18, si inizia a vedere sullo sfondo il canale di Corinto! I crampi sono tenuti a bada! 
Ora vede il punto di controllo e quando ormai potrebbe poterlo passare indenne... quei maledetti 120 secondi!
Un particolare.
 Roberto corre con due scarpe diverse,
per scaramanzia!
Un consiglio: il prossimo anno due scarpe
UGUALI! (f.to sm)
Il traguardo della corsa di Suisio si sta avvicinando ed anche la nostra chiacchierata sta per finire. Roberto ha solo il tempo di riferirmi un altro aneddoto. Poco dopo il traguardo maratona un atleta davanti a lui si accascia: nulla di grave, sono solo crampi. In pochi attimi si materializza accanto all’atleta un’autovettura da cui scende uno satff medico. Constata le condizioni dell’atleta che tranquillizza il medico sul suo stato di salute. Tutto a posto dunque?
No. Se l’atleta non riprende la gara in pochi minuti verrà fermato d’autorità!
Per un attimo ho riflettuto su questa imposizione. Mi sono venute in mente un paio di considerazioni. La prima: gli atleti sono seguiti in modo esemplare (a meno che questo non fosse un caso fortunato), e la seconda: se non sei in condizione ora di proseguire, sei fuori: “Stop, this is the Spartathlon”.
Quello che ho constatato dopo la lunga chiacchierata con Roberto è la sua determinazione a ripresentarsi il prossimo anno al via della gara più dura del mondo per riprendersi il suo pezzo di cuore...
Quello che personalmente gli auguro è che il prossimo anno ritorni dalla Grecia con la corona d’alloro e con il cuore intatto!
Check point 19, qui si ferma la Spartathlon di Roberto... quest'anno!
 © foto Fausto Dellapiana 2012

 

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