Da qualche anno i Runners Bergamo organizzano una “gara non gara”. Ma come è possibile organizzare una competizione con queste caratteristiche? Faccio un passo indietro di 3 anni. Era il 2022, per la precisione marzo. In quel mese il “malo male” era quasi sconfitto e si assisteva alle prime timide aperture, per quanto riguarda le gare podistiche; pur con molti “adempimenti” si tornava a correre in presenza. Nell’anno 2002 erano nati i Runners Bergamo. Ecco quindi l’idea di organizzare la manifestazione denominata “Staffettone del Ventennale”, una corsa a coppie sull’anello del Parco Callioni, sede per molti anni della mai dimenticata “Maratona sul Brembo”. Semplice il regolamento: due giri dell’anello a coppia alternando la partenza degli atleti. Quello che distingueva la manifestazione era la formazione delle coppie; infatti, a parte i soliti “competitivi” che cercavano di formare coppie “performanti”, la maggior parte delle coppie era formata da “parenti”. Padre madre-figlio/a, nonna nonno-nipote, marito-moglie, insomma avete capito e lo spirito era più quello di “stare assieme” che quello di “arrivare primi”. La prima, e come faceva presagire il nome della manifestazione, unica edizione, visto il successo, ha avuto un seguito. Quella di sabato è stata la quarta edizione. Naturalmente, se il nome è cambiato diventando “Staffettone dei Runners Bergamo”, non è cambiato lo spirito: essere presenti e, qualunque sia il risultato finale ottenuto “… sarà un successo”. Eccomi quindi alla partenza per la mia quarta partecipazione e questa volta con un obiettivo ben preciso: centrare l’obiettivo sfuggito negli anni precedenti. Importante per questo scegliere il compagno giusto, compagno che condivide in pieno l’idea che si deve partecipare per “essere gruppo”, non per un risultato importante, compagno che al termine della gara, anche se affaticato, in quanto ci si impegna al massimo delle proprie possibilità, deve tagliare il traguardo “con il sorriso”. Non so se esistono compagni così, ma di certo esistono compagne così; ecco quindi che per la terza volta sarà Elena la mia partner anche per quest’anno. Quello che non cambia sarà il numero di gara che per la quarta volta ci viene assegnato. Lo so che molti di voi l’avranno già indovinato. Esatto: il numero 42! Organizzazione, come sempre in questa gara “spartana ed efficiente”, a cura di Mario e Sergio, che si danno da fare per assicurare assistenza a tutti i partecipanti. Assicurata anche la presenza della rilevazione cronometrica dei passaggi e questo la dice lunga sui dettagli offerti. Non è da sottovalutare l’attenzione in quanto quest’anno la partecipazione non è molto nutrita (siamo a meno del 50% rispetto a qualche edizione fa) e si sa che, diminuendo il numero dei partecipanti, la quota/parte del servizio cronometraggio aumenta. Quello che mi auguro è che l’anno prossimo ci sia una maggiore partecipazione da parte degli atleti dei Runners Bergamo. Qui permettetemi di aprire una parentesi. Nella nostra società ci sono vari gruppi di allenamento con decine e decine di partecipanti, partecipanti che ho visto “assenti” sabato (e pensare che un gruppo aveva proprio sull’anello della Roncola la propria base); da qui una (mia) proposta: fare dello “Staffettone” una specie di gara sociale tra i vari gruppi. Come direbbe il governatore della regione Veneto: “Pensateci un po’ sopra …”.
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Ma veniamo alle gara (non gara), partita con qualche minuto di anticipo, a causa del gran caldo. Beh, per la verità qualcuno ha proposto la partenza con … qualche ora di anticipo per questo motivo. Questa soluzione, come proposta, possiamo demandarla alla prossima edizione. Come previsto la coppia “42” prende fin da subito le posizioni di coda, beh, per essere più precisi, l’ultima posizione! Quando parto io in seconda frazione nessuna delle coppie ha completato le prime due frazioni … solo per pochi secondi. Ecco infatti che dopo poche decine di metri iniziano a superarmi gli atleti che corrono la terza frazione … e questo non è (per me) un bene; infatti inconsciamente la mia andatura aumenta, anche se di poco. Sarà forse per la scia degli atleti più veloci, sarà per l’incitamento di alcuni di loro (forse sono convinti di superare un atleta che corre la loro frazione e quindi di guadagnare una posizione). Passa il tempo, passano, anzi arrivano, quasi tutte le coppie, e quando ricevo il secondo cambio ho la fortuna di avere davanti a me la “pista” quasi tutta libera. E, come capita nei Gran premi di Formula uno, questo è un vantaggio: si possono sfruttare a pieno le caratteristiche delle gomme nuove, non ci sono turbolenze che ostacolano l’aerodinamica, non si deve perdere tempo nei doppiaggi … questo in Formula uno, nel mio caso più semplicemente posso correre con il mio passo senza farmi influenzare dagli “avversari”. Praticamente mi ritrovo nella situazione in cui corro le “mie” maratone su questo anello: sono solo, beh, in assonanza con il mio nik-name “Lupo Solitario”, e mi classifico in prima posizione. Oggi mi, anzi “ci” siamo posizionati nella posizione che ci eravamo prefissi. Ultimi cinquanta metri, che facciamo assieme io & Elena: tagliamo il traguardo in … ultima posizione!
Buono il ristoro finale; per la fetta di anguria il prossimo anno dovrò arrivare un po’ prima e c’è una sorpresa alle premiazioni. Anche per la coppia quarantadue vi è un premio: “siamo diversamente primi”. In realtà dipende da come si leggono i tabulati delle classifiche; con un po’ di fantasia e non adottano i soliti canoni, possiamo essere considerati “primi”; basta solo leggere la classifica partendo dal fondo. In “fondo” credo che non sia importante per noi essere in “fondo” alla classica, importante è essere arrivati in “fondo” alla nostra gara con il sorriso sulle labbra; era questo, in “fondo”, uno dei nostri obiettivi.
Termino questo post ringraziando, e credo di interpretare il sentimento di tutti i partecipanti, Mario e Sergio per l’organizzazione di questa gara, a cui aggiungo Ferdinando in veste di “aiutante ristoratore” ed il Gruppo Alpini di Treviolo per la parte logistica.
Qui i miei tempi: dal mio smartwatch rilevo il tempo di 28’27”. Beh, la prossima volta cercherò di fermare il mio cronometraggio appena tagliato il traguardo. Il tempo “ufficiale” è di 26’56” e, per la precisione, segnalo pure che il tempo fatto segnare lo scorso anno era di 26’58” e quindi sono pure migliorato di ben due secondi!No, no non mi sono dimenticato: grazie, Elena!
Credit foto: Runners Bergamo
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