martedì 25 febbraio 2025

Lezioni di storia

 ... soltanto i fatti contano, soltanto i fatti debbono contare.  Noi siamo quel che facciamo. Le intenzioni, specialmente se buone, e i rimorsi, specialmente se giusti, ognuno, dentro di sé, può giocarseli come vuole, fino alla disintegrazione, alla follia. Ma un fatto è un fatto: non ha contraddizioni, non ha ambiguità, non contiene il diverso e il contrario” (Leonardo Sciascia, Candido ovvero un sogno fatto in Sicilia).

Ci sono delle gare che corro in solitaria, per ricordare qualche fatto od avvenimento, che non vorrei più correre l'anno successivo, in quanto è venuta meno la necessità di ricordare. Una di queste è senz'altro la mezza che ormai corro da tre anni per augurare che in Ucraina torni la pace e la guerra diventi solo un triste ricordo. Purtroppo anche quest'anno ho corso la mia gara perché la popolazione vive ancora nel terrore della guerra. Non importa quanto sia lontano il fronte, non importa se nelle vicinanze non ci sono installazioni militari, non conta se in quel momento si stia portando a scuola il proprio figlio, non conta se si è in fila per avere un minimo di cibo.

Si è sempre bersagli; da un momento all'altro il lugubre suono delle sirene indica l'imminente arrivo dal cielo di ordigni che portano distruzione ad edifici che non sono di certo bersagli militari (scuole, ospedali, biblioteche ...) e la morte di civili. Ultimamente sembra di intravedere tra le fosche luci della guerra un filo di luce. La pace sembra ora più vicina. La mia mezza, “PACE giusta ora”, vuole essere un augurio ben augurante, un invito alla speranza. Oggi il percorso vuole essere anche un monito e fornire anche un motivo per una piccola riflessione. Mi sono liberato della monotonia dell'anello del Parco Callioni ed ho toccato tutte le frazioni del mio comune. Non è stata una scelta casuale: in ogni frazione del comune mi sono fermato presso i monumenti dei caduti, non solo per un selfie, ma anche per un attimo di raccoglimento. Un monumento ai caduti sorge non solo in tutti i comuni d'Italia, ma anche in quasi tutte le frazioni degli stessi. Questi monumenti, sorti dopo la fine della prima Guerra mondiale, mi hanno fatto ricordare quella distesa di bandierine a Kyiv: ogni bandierina un soldato ucciso. 

Ogni bandierina un padre (una madre), un fratello (una sorella), un marito (una moglie) che non faranno più ritorno dai loro cari. Oggi la guerra è più brutale ed “offre” la parità tra i sessi. Con il pensiero positivo di una Pace imminente, ho terminato la mia gara con il tempo di 2h 43' 57”. Beh, è pur sempre un blog che riguarda la corsa e qualche piccolo riferimento devo pur metterlo, non vi pare? Il correre, piano piano, mi dà la possibilità di pensare meglio: il termine Pace è sufficiente? Dal vocabolario Treccani per pace si intende “Condizione di normalità di rapporti, di assenza di guerre e conflitti …” (vedi). Porre fine alla guerra in Ucraina è quindi sinonimo di pace? Sono sicuro che alla parola PACE si debba affiancare il termine GIUSTA. “È giusta” una pace che riconosce i diritti dell’altro da sé” Questa affermazione è stata pubblicata sul sito dell'Agenzia Italiana per la cooperazione alla sviluppo già nel maggio 2018, (vedi) e mi sembra la linea che sta perseguitando il nostro Governo; spero che ne abbia memoria anche nel prossimo futuro.

Chi non ha memoria del passato è la portavoce di un ministro russo che attacca il Presidente Mattarella per il suo discorso fatto a Marsiglia, in occasione della Cerimonia di consegna dell’onorificenza accademica di Dottore Honoris Causa. In un passaggio del suo discorso il Presidente coglieva le analogie dell'attacco portato dal regime nazista con l'inizio della guerra in Ucraina. Queste la sue parole: “Fenomeni di carattere autoritario presero il sopravvento in alcuni Paesi, attratti dalla favola che regimi dispotici e illiberali fossero più efficaci nella tutela degli interessi nazionali. Il risultato fu l’accentuarsi di un clima di conflitto - anziché di cooperazione - pur nella consapevolezza di dover affrontare e risolvere i problemi a una scala più ampia. Ma, anziché cooperazione, a prevalere fu il criterio della dominazione. E furono guerre di conquista. Fu questo il progetto del Terzo Reich in Europa. L’odierna aggressione russa all’Ucraina è di questa natura”. (vedi il video integrale)

Si potrà dire che sono passati quasi ottant'anni da quegli avvenimenti, per cui si può avere qualche amnesia. Amnesia che sembra avere anche il nuovo presidente degli Stati Uniti che, in una recente dichiarazione, ha affermato che fu l'Ucraina ad attaccare la Russia. Che potenti calamite poste alla periferia di Kyiv abbiano attirato sul suolo ucraino carri armati russi? Beh, lo so che è un fesseria quella che ho scritto, ma possiamo metterla sullo stesso piano dell'affermazione del presidente con il ciuffo.

Ma un fatto è un fatto: non ha contraddizioni, non ha ambiguità, non contiene il diverso e il contrario”

"Posizione Italia sempre nitida, Russia torni a rispettare diritto internazionale"

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1 commento:

  1. Condivido il tuo scritto in tutte le parole. Penso anche che persone? Che sono al comando di certi paesi non ragionano col cervello ma con la forza x un ideale estremista x me questo è FASCISMO. Chiudo nel complimentarmi del tuo scritto ciao buona serata

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