martedì 28 gennaio 2025

75190 – 7943

Premessa

A metà mese ricevo, da Roberto, su WA, la locandina che ricorda l'82° anniversario della battaglia di Nikolajewka e mi chiede se posso dedicare una gara all'avvenimento. Di certo non posso dedicare una gara ad una battaglia che, seppur eroica e vittoriosa, è stata combattuta da un esercito a tutti gli effetti aggressore. 

E neppure posso non prendere in considerazione la richiesta che mi è stata fatta. Credo che il post che scriverò sia uno dei più difficili ed uno per il quale mi sono più documentato. Spero di aver esaudito la richiesta nel migliore dei modi.

A fine gennaio, da anni, io corro una maratona, in occasione della giornata della memoria, giornata internazionale per commemorare le vittime dell'Olocausto (Legge 20 luglio 2000, n. 211), Un'altra legge ci invita a ricordare, precisamente la Legge 5 maggio 2022, n. 44: Istituzione della Giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli Alpini. Possono queste due giornate della memoria, che ricordano fatti molto differenti tra loro, avere dei punti in comune? E soprattutto possono avere degli argomenti attinenti ad un blog che tratta di corse, pellegrinaggi ed in generale di tutto quello che attiene al camminare? In questo caso non posso inventare una storia, ma devo attenermi ad una lettura della Storia (quella con la S maiuscola).

Il 27 gennaio 1945, data della liberazione del campo di Auschwitz, si può considerare, per gli Italiani, come la fine del periodo iniziato il 17 novembre del 1938, con l'entrata in vigore delle leggi razziali. Alcuni mesi prima della liberazione dei campi di Auschwitz, i prigionieri furono trasferiti dai campi della Polonia in campi della Germania. Questi trasferimenti forzati furono chiamate Marce della Morte, per l'alto numero di morti; infatti chi non poteva più proseguire veniva ucciso sul posto. Il 26 gennaio1943, data della battaglia di Nikolajewka, può essere considerato l'epilogo di quanto iniziato il 10 giugno 1940. Dopo la battaglia iniziò la ritirata di Russia, che io definirei la Marcia della Vita: qui chi non poteva proseguire non veniva lasciato al suo destino, ma erano i compagni che, anche a costo di enormi sacrifici, si facevano “carico” (in tutti i sensi) della vita del commilitone. Ecco l'elemento di unione dei due fatti: il camminare in condizioni avverse e, come ebbi già a dire in un post, alla fine la medaglia conquistata era la VITA. Altro elemento che unisce le due “marce” è la “pietas umana”. Piccoli fatti che hanno in ogni caso avuto un grande valore. Poteva essere una patata lessa donata agli ebrei durante le brevi soste, oppure una semplice zuppa di cavoli condivisa con gli stremati alpini in una izba da donne russe, che vedevano in quei ragazzi esausti i loro figli o i loro nipoti partiti per il fronte. Questi piccoli gesti sono stati i semi che hanno dato, nel tempo, i loro frutti. Passati anni ecco gli Alpini ritornare in quelle terre lontane, armati questa volta di “pic e pala” (piccone e badile), non per scavare trincee ma, seguendo il loro motto “Onorare i morti, aiutando i vivi”, per costruire scuole. Credo di aver trovato i motivi per cui posso correre la “mia gara”, celebrando le due giornate della memoria.

Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre. (Primo Levi)

26 gennaio 2025. Parco Callioni. Tutto è pronto per la maratona “Passo dopo Passo”, ma un violento temporale mi consiglia, dopo aver fatto un giro di ricognizione ed averlo terminato “bagnato come un pulcino” (… il colmo per un Lupo Solitario), di rimandare la gara al giorno successivo.

27 gennaio 2025. Anche la giornata di oggi non è delle migliori: una pioggia a tratti battente sarà mia fedele compagna per tutta la maratona. Come mia abitudine in questa occasione, nessuna colazione prima di partire e solo acqua durante la gara; è il mio “essere vicino” a quanti 80 anni fa dovevano marciare un queste condizioni. Anche io, però, ho avuto il mio angelo custode: dopo quattro ore sotto la pioggia, ecco comparire Rossana con del tè caldo!

Quest'anno non ho trovato nessuno che organizzasse, come gli altri anni, manifestazioni podistiche denominate “Run for Mem”; beh, almeno qui a Treviolo la tradizione continua … Per gli amanti dei dati statistici (ed anche per mia futura memoria), il tempo finale è stato di 5h 54' 15”.

Credo a questo punto di dover dare una spiegazione del titolo. Agli internati nei campi di concentramento tedeschi veniva tolto tutto, anche la dignità del nome che era sostituito da un numero.

75190 – Liliana Segre – Campo di concentramento da Auschwitz - “Quel numero tatuato 75190 lo porto con onore perché è la vergogna di chi lo ha fatto

7943 – Mario Rigoni Stern – Stammlager 1-B - “Eravamo numeri, non più uomini. Il mio era 7943”




Nel video non neve ma “... milioni di fratelli in polvere qui nel vento ...

Una sola Parola “Nokina... nokina .. nokina.. una dolce nenia prima sussurrata e poi urlata con disperazione dalle mamme ai loro bimbi mentre si avviano al macello delle camere a gas dei campi di sterminio ...



Coro Alpino Orobica BAO

Voci di Nikolajewka: In questo canto il maestro De Marzi ha voluto racchiudere il dolore e la disperazione degli alpini e dei militari italiani durante la disperata ritirata dal fronte.



Coro Brigata Alpina Tridentina

Le parole sono importanti, come nel primo video, ma altre volte sono superflue. Una sola parola è il testo dei due video successivi … è il tono che dà il senso delle parole mancanti, dove ognuno è libero di pensarle e credo anche di riflettere.

Post sul blog collegati

2021 – Una gamba dopo l'altra”

2022 – Giornata della memoria

2023 – Non cancelliamo quella riga

2024 - Avere memoria del passato per non errare nel futuro

1 commento: