giovedì 15 febbraio 2024

Cambio di programma

Domenica 11 febbraio, finalmente una gara organizzata da altri per cui non devo preoccuparmi di trovare la ragione per correre né preparare il pettorale di gara, insomma devo solo correre. È in programma la non competitiva “Caminada Inturen al Campanel de Sabe”, distanza massima 20 chilometri, a cui posso aggiungere una decina di chilometri per raggiungere il luogo di partenza, tra andata e ritorno, da casa mia. Bene! Beh, questo era quello che avevo previsto, ma non avevo fatto i conti con Giove Pluvio, che non vede certo di buon occhio i ...Lupi Solitari. Ecco quindi che alle sette di domenica mattina, orario della partenza per Sabbio, un violento temporale si scatena a Treviolo. Mi trovo costretto a rinunciare al mio progetto di partecipazione alla gara, in quanto non sarebbe consigliabile arrivare alla partenza della stessa già bagnato come un pulcino, evabbé, come un vecchio lupo spelacchiato.
Non posso, però, rinunciare a “santificare la domenica” con una corsa. Il collaudato anello del Parco Callioni è sempre disponibile e quindi oggi correrò una mezza maratona. Ok, il percorso di gara è assicurato, manca solo il “perché” correre. Certo, molti di voi potranno obiettare che per correre non serve certo un motivo. È vero, ma personalmente avere un motivo per cui correre è lo stimolo per … correre; mi aiuta a tenere la mente occupata, in modo tale da non farmi pesare sia il fatto di correre in solitaria che il continuo ripetersi dei giri tutti uguali.

Ore otto. Giove Pluvio, forse convinto di avermi costretto ad un forzato riposo domenicale, volge le sue attenzioni ad altri e piano piano la pioggia diminuisce di intensità. Inizio la mia corsa e dopo un paio di giri la pioggia cessa. Eccomi quindi alle prese con la ricerca delle motivazioni per correre.

Ripercorro gli ultimi quattro anni di corse solitarie, corse iniziate con l'arrivo del “malo male” e, ripensando alle motivazioni che hanno caratterizzato le mie corse solitarie, scopro che le motivazioni hanno una “stagionalità”, un po' come la frutta. All'inizio dell'anno, in inverno, le gare hanno come elemento trainante “il ricordo, la memoria”. Ecco quindi le maratone che vogliono mantenere in vita la tradizione della maratona sul Brembo, la memoria degli stermini dei campi di concentramento ed il ricordo delle Foibe, il sostegno ai genitori di Giulio che sono ancora in attesa di una verità, etc. Si passa poi alla primavera. Qui la motivazione è più gioiosa e posso dire patriottica: la nascita della Repubblica, il 2 giugno, che è stata resa possibile dalla lotta di Liberazione (25 aprile) e la della festa del Lavoro il Primo Maggio. Meno definite le motivazioni dell'estate, forse perché corro di meno, ma non posso certo dimenticare che nel 2021 corsi anch'io la maratona Olimpica, beh, non in Giappone, ma sul Brembo e ricordo anche che presi pure la medaglia d'oro! La stagione autunnale, forse, è la più melanconica. Qui corro le mie maratone solitarie in compagnia di amici che non ci sono più. Sono stato “criticato”, spero in senso buono, perché nei miei post in quel periodo parlo troppo di morti. Beh, non è così che la vedo io. Morto è colui che viene dimenticato. Io parlo con loro, corro con loro; certo, fisicamente ciò è impossibile, ma mi piace immaginare che “C'è una quinta dimensione oltre a quelle che l'uomo già conosce; è senza limiti come l'infinito e senza tempo come l'eternità; è la regione intermedia tra la luce e l'oscurità, tra la scienza e la superstizione, tra l'oscuro baratro dell'ignoto e le vette luminose del sapere: è la regione dell'immaginazione, una regione che potrebbe trovarsi ai confini della realtà". Quindi per qualche ora loro sono presenti ed il loro ricordo li fa essere reali. Altri morti hanno dato la loro giovane vita per consentire a noi di avere una vita di pace. Essi vengono ricordati, in Italia, il 4 novembre, “Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate”, ed in Gran Bretagna e nei paesi del Commonwealth l'11 novembre, la data che prende il nome di “Remembrance Day”. Purtroppo le loro morti non ci hanno insegnato nulla, vista la circostanza degli ultimi anni. Con queste riflessioni ho completato già mezza … mezza maratona. Ora so il motivo per cui corro: corro per la pace.

Questo è un temo molto attuale al giorno d'oggi, per cui aggiungerò anche un'altra motivazione: la giustizia, quella che i genitori di Giulio stanno ancora aspettando. Verso la fine della mia gara ho un lampo … di genio, beh, una piccola pensata che mi sarà di aiuto per le prossime gare e introdurrà una novità nel mondo delle gare podistiche, che fino ad ora nessuno ha ancora attuato (secondo il risultato delle mie ricerche in rete). Correrò tre gare con lo stesso nome: “Run for Peace &”, aggiungendo per ognuna di esse una motivazione speciale. Ecco, sento già i vostri commenti: “Già fatto!”, ma non è questa la novità. Ci sarà per tutte le gare un pettorale diverso, “ sai che novità, Fausto!”. Sempre a criticare, prima ancora di leggere! Sì, un pettorale diverso, ma per ogni gara ci sarà solo una parte del pettorale, che sarà completo solo al termine delle tre gare! Ecco, “due piccioni con una fava”: avrò il pettorale pronto per le due prossime, dovrò solo cercare il motivo aggiuntivo per la mia “Run for Peace &”. Per gli amanti dei numeri ho terminato la mia mezza maratona in 2h 39' 19”. 

Anche questa volta ho fatto … 60! 

Nessun commento:

Posta un commento